Scusate la prolissità di questo msg, ma c'era una certa
coda di domande da smaltire....
Ricordo agli amici che mi seguono che non sempre posso rispondere
privatamente a tutti. Per chiari motivi di organizzazione e di tempo,
rispondo di solito con un messaggio pubblico di questa mailing list,
anche perché molte domande sono di interesse per tutti.
Per cui se volete le vostre risposte, iscrivetevi!
Aggiornamento per "Internet per tutti", terza edizione
Innanzi tutto _grazie_ a tutti quelli che mi scrivono dicendo che
hanno comprato il mio libro. Ricordo che non è assolutamente
necessario comprarlo per iscriversi a questa mailing list. Certo che
se lo fate, non vi sgriderò.
Un lettore del libro ha risolto uno dei dubbi che avevo lasciato
in sospeso nel libro. Non è una di quelle risposte che cambia
la visione personale del cosmo, ma magari a qualcuno piace sapere
queste cose (o piace vedere quanto sono ignorante io :-)).
A pagina 192 raccontavo che nella gerarchia "it.fan..."
dei newsgroup si radunano i fan italiani di vari personaggi (a
proposito, il newsgroup "it.fan.culo" NON è dedicato
agli appassionati del posteriore, ma serve per sfogarsi mandando
pubblicamente qualcuno affanc***... Capito il gioco di parole?).
In particolare, mi domandavo chi fosse il soggetto di
"it.fan.r-takahashi". Il lettore mi ha mandato la risposta:
e' Polimar, che per una singolarissima coincidenza è il
personaggio dei cartoni animati giapponesi raffigurato a pagina 188
(che ho pescato da un altro newsgroup).
Virus dei Mondiali: una bufala
O meglio, una mezza bufala. Come segnalato da un lettore, il
Corriere della Sera del 4 luglio 1998 dice "A detta di un gruppo
di ingegneri spagnoli, il prossimo 12 luglio, giorno della
finalissima, un virus potrebbe colpire un numero imprecisato di
computer. Il virus, che dovrebbe essere «molto complesso e
distruttivo», si presenterà con la scritta «Vive
la coupe du monde!».
Di avvertimenti come questi ce ne sono stati già tanti e
seguono lo stesso schema. Si prende un evento un po' insolito (il
venerdì tredici, una ricorrenza importante) e si dice che un
virus colpirà quel giorno. Così la gente si spaventa ma
la tiratura del giornale aumenta (scrivo articoli per un giornale del
gruppo Corsera, ma questo non mi impedisce di dire che una notizia
così, diffusa senza precisazioni, è un ottimo esempio
di giornalismo-spazzatura).
Va be', le precisazioni le faccio io. Allora: può benissimo
darsi che qualcuno abbia scritto un virus congegnato in modo da
funzionare come descritto nella notizia. Di kit per costruire virus
ce n'e' a bizzeffe
(no, non chiedetemi dove si trovano -- se non sapete dove si
trovano, non è il caso che giochiate coi virus. Ricordate
cos'e' successo all'apprendista stregone in Fantasia?) e il problema
tecnico è trascurabile. Per questo dico che è una
bufala solo a metà: è possibilissimo che il virus
esista. Ma non per questo dobbiamo preoccuparci.
Infatti la questione più difficile è riuscire a
infettare i computer altrui. Se creo un virus supermicidiale ma non
riesco a farlo circolare (ad esempio via Internet o su dischetti che
scambio con le vittime), il virus è inefficace. Allora che si
fa? Lo si distribuisce via Internet sotto forma di "cavallo di
Troia", ad esempio: si annuncia che sul sito XXY c'e' la
versione senza veli di Tomb Raider e tutti corrono a prelevarla ed
eseguirla sui propri PC.
Dentro la versione pirata, naturalmente, c'e' il virus. Una volta
_eseguito_ il programma, il vostro PC è infetto.
Insomma, anche in questo caso valgono le regole antivirus di
sempre:
-- MAI eseguire un programma allegato a un messaggio di e-mail
-- usare SEMPRE un antivirus _aggiornato
-- controllare con l'antivirus TUTTO quello che ricevete
dall'esterno, non importa quanto sia affidabile la fonte
-- controllate anche i documenti di Word, Excel e Access: possono
contenere i cosiddetti "macrovirus"
Ma soprattutto ricordate la regola principe:
_Non_e'_possibile_ essere infettati da un messaggio di e-mail di
testo normale. Solo gli allegati ai messaggi possono infettare, e
anche così lo possono fare solo se li eseguite.
E buona finale dei mondiali a voi (io sarò occupato altrove
;-).
Cosa studiare per lavorare in Internet
Ecco il domandone del lettore:
>DOMANDA: cosa mi conviene studiare per diventare
professionista di
>internet? (ho letto che negli USA mancano 300.000
programmatori internet...)
>Javascript è davvero il linguaggio del futuro?
Potrei cavarmela con una risposta abbastanza ovvia: studiare
informatica. Purtroppo le scuole italiane sono indietro di almeno
centosessant'anni rispetto alle realtà informatiche che
abbiamo sulla scrivania, per cui ho un consiglio meno ortodosso.
conviene farsi le ossa in informatica _sul campo_, ad esempio
lavorando in un negozio di computer o in un centro d'assistenza e
assimilando tutto quel che si riesce dai tecnici software e hardware.
La scuola serve per avere gli altri strumenti che vi serviranno
per lavorare: ad esempio l'inglese (indispensabile soprattutto in
informatica) e -- sorpresa -- la matematica e la fisica. Programmare,
o saper gestire un sito Web, non è soltanto una questione di
sapere i comandi HTML. Significa avere un bagaglio di competenze
anche al di fuori del mondo dei computer. I computer servono per fare
cose utili al mondo reale, quindi vi servono delle conoscenze
specifiche in qualche campo della vita reale. Altrimenti sarete solo
"accatiemmellisti", cioe' galoppini. Matematica e fisica,
invece, danno una preparazione logica utilissima nel mondo logico
(logica contorta, ma sempre logica e') dei computer.
A dire il vero, conosco poche persone che hanno fatto i soldi con
Internet. Un vecchio detto dice "se vuoi diventare milionario,
prendi un miliardo e investilo in Internet" o qualcosa del
genere. Fanno soldi i consulenti, quelli che fanno funzionare le reti
informatiche aziendali o sanno gestire le transazioni telematiche a
pagamento, ad esempio: roba che si impara sul campo, non
all'università.
Scrivere libri su Internet, prima che me lo chiediate, _non_ è
la strada per diventare ricchi.
A proposito di USA: scordatevi di trovare lavoro là,
l'immigrazione in questo periodo è a numero chiuso, anzi
chiusissimo. Cercate nel resto d'Europa, ora che le frontiere sono
aperte.
Javascript il linguaggio del futuro? Bah. L'ho già sentito
dire di troppi altri linguaggi. Chi si ricorda il Forth? E il Cobol?
Smalltalk? Se poi la Microsoft riesce a renderlo nonstandard, come
sta già facendo, farà una fine molto rapida. Insomma:
dubito. Ma questo non vuol dire che non valga la pena di essere
studiato.
L'informatica è fatta così: è piena di
argomenti che diventano obsoleti in pochi mesi. Se è questo il
campo in cui volete lavorare, preparatevi a studiare tutta la vita e
a buttare via periodicamente quello che avete appena imparato.
Perché uso Pobox e pago
Un lettore ha visto dal mio indirizzo che uso il servizio di
e-mail "virtualizzata" di Pobox (http://www.pobox.com). Si è
sorpreso che io usassi un servizio di questo tipo a pagamento, quando
ce ne sono molti analoghi gratuiti, come http://usa.net e
http://hotmail.com e in Italia http://www.freemail.it e
http://www.tuttocitta.it.
Risposta semplice: ho attivato il servizio prima che uscissero i
concorrenti gratuiti, e adesso non posso cambiare facilmente
indirizzo virtualizzato. Non mi scoccia spendere quindici dollari
(ventimila lire) l'anno per un servizio che funziona in modo
eccellente. Inoltre, se cambiassi fornitore di indirizzi virtuali,
sarei costretto a cambiare indirizzo e quindi l'intero scopo degli
indirizzi virtuali (restare raggiungibili al medesimo indirizzo anche
quando si cambia provider) sarebbe vanificato. Insomma, so che ci
sono soluzioni più economiche, ma Pobox mi va bene e dovrei
avvisare migliaia di amici, lettori e parenti se cambiassi indirizzo.
A proposito: giusto per chiarire come stanno le cose, solo perché
io uso un determinato servizio o ne parlo negli articoli sulla
Gazzetta o nella mailing list, non vuol dire che io vi incoraggio a
fare altrettanto. Le vostre esigenze possono essere diverse dalle
mie. Siete voi a dover valutare se una funzione di Internet fa al
caso vostro o no.
Ricordo inoltre che nessuna delle organizzazioni citate qui paga
per essere menzionata. Mi piacerebbe avere uno sponsor, ma per ora
questa ML esiste solo per dare sfogo alla mia necessità di
scrivere e di certo non è una fonte di reddito per me.
Se qualcuno volesse sponsorizzare, mi mandi un e-mail. In ogni
caso questa ML è e resterà sempre _gratuita_.
200 canzoni su un CD con MP3: come si fa?
Un lettore mi chiede qual è il procedimento per ottenere un
CD con oltre 200 canzoni.
Beh, ce ne sono tanti; vi descrivo quello che uso io.
Per prima cosa acquisisco le tracce del CD musicale originale
usando WinDAC, uno splendido programma che converte l'audio del CD in
grossi file formato Wav (da 50 Mega in su). Il programma è
shareware: costa circa 30 dollari. Lo trovate presso molti
biblioteche di software su Internet e potete contattare l'autore in Germania all'indirizzo
christoph@kali.rhein-ruhr.de.
Fatto questo, attivo un programma chiamato Mp3 Compressor,
reperibile nelle suddette biblioteche o presso l'autore a
mp3hc@chez.com oppure mp3hc@hotmail.com. E' freeware, in altre parole
gratuito. Questo programma converte i file Wav prelevati dal CD in
formato Mp3.
Per suonarli, uso il famosissimo WinAmp, reperibile ovunque in
rete e anche lui freeware.
Ci sono anche versioni DOS di questi programmi, molto utili se
avete un vecchio PC con lettore di CDROM che potete dedicare alla
conversione (che richiede tempo o potenza di calcolo; più
tempo avete, meno potenza ci vuole, e viceversa).
Ancora Mp3: aspetti legali e illegali della registrazione audio
MP3
Domanda del lettore:
>com'e` la questione legale in merito agli mp3? E illegale
registrare dal sorgente al pc (ma non lo sarebbe se uno ha i cd
originali) o diffonderli? Equivalgono alle cassette copiate? (ormai
diffusissime)?
Dove si puo` trovare materiale, eventualmente?
Non sono un esperto di leggi e quindi le mie sono opinioni non
professionali. Ma detto questo, ragioniamo con il buon senso. Se io
registro per mio uso personale un CD che ho legittimamente
acquistato, non causo danno a nessuno. Se invece faccio una copia (digitale, su cassetta, in MP3 o altro poco importa) e la do a un
amico, causo un danno all'artista che ha faticato per creare e
incidere quel CD.
Pertanto mi pare logico concludere che non è illegale
copiare in MP3 i propri CD, mentre è illegale (ma soprattutto
scorretto) copiare in MP3 i CD altrui. In questo senso equivalgono
alle cassette copiate.
Devo dire che vendere CD musicali a quarantacinquemila lire,
francamente, è un invito alla pirateria. Se vi capita di
leggere i dati ufficiali sui margini di profitto sulle vendite di CD
(a chi vanno insomma quelle 45000 lire), vi renderete conto che
sarebbe possibilissimo ridurne il prezzo a livelli più civili.
Questo invoglierebbe più gente a comprarsi gli originali
invece che farsi copie pirata. Ma vallo a spiegare ai discografici (o
ai governi che piazzano sui CD un'IVA da capogiro).
A proposito: il supporto fisico, voglio dire la plastica che
compone il CD, costa un dollaro: meno di quello che costava il
vinile. confezione e copertina compresa, naturalmente. Questi sono i
prezzi offerti al pubblico dalle fabbriche di CD. Il resto, insomma,
è profitto e IVA.
Fonti di Mp3? Molti siti Internet offrono tracce "succhiate"
da CD commerciali. Siccome non sta a me aiutarvi a compiere atti
illegali, cercateveli da soli :-). Non è difficile, se usate
bene un motore di ricerca o i newsgroup. Non dico altro.
ICQ senza usare ICQ?
Un lettore mi chiede quanto segue:
>Mi piacerebbe sapere se è possibile conoscendo l'IP di
un pc
*avvisare* l'utente che vorrei dialogare con lui attraveso, per
esempio, netmeeting o IPhone senza dovermi appoggiare ad un server
dedicato che richiede in ogni caso un programma in memoria su
entrambi i computer.
Domanda interessante, ma rivolta alla persona sbagliata. Non sono
un supertecnico di Internet e non ho mai detto di esserlo, quindi in
queste destrezze tecnologiche oso dare giusto un'opinione. Ci
vorrebbe un buon hacker per rispondere a questa domanda con
competenza. Beh, ci provo lo stesso.
In linea di principio, non si può. Il problema, a mio
avviso, è come notificare la richiesta al destinatario se il
destinatario non ha in funzione un programma predisposto per ricevere
la richiesta. Non c'e' un canale di ricezione aperto e quindi anche
conoscendo l'indirizzo IP non si può far arrivare a
destinazione il messaggio.
certo che tutto dipende cosa s'intende per "avviso". Se
mando a un utente una "bomba" IP (un pacchetto IP
contenente dati impossibili o troppo lungo, ad esempio), gli impallo
la macchina. E' senz'altro una forma di avviso, ma dubito che il
destinatario sarebbe poi dell'umore giusto per una conversazione ;-)
PS Non chiedetemi come si fa a mandare una bomba IP. Non l'ho mai
fatto e spero di non doverlo mai fare, e cosa più importante,
è un comportamento scorrettissimo. Ma so per certo che è
possibile (ho qui un codice sorgente in C che impalla Real Audio, ad
esempio).
Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.