Cerca nel blog

1998/07/09

[IxT] Risposte ai lettori (9 luglio 1998)

Scusate la prolissità di questo msg, ma c'era una certa coda di domande da smaltire....

Ricordo agli amici che mi seguono che non sempre posso rispondere privatamente a tutti. Per chiari motivi di organizzazione e di tempo, rispondo di solito con un messaggio pubblico di questa mailing list, anche perché molte domande sono di interesse per tutti.

Per cui se volete le vostre risposte, iscrivetevi!

Aggiornamento per "Internet per tutti", terza edizione

Innanzi tutto _grazie_ a tutti quelli che mi scrivono dicendo che hanno comprato il mio libro. Ricordo che non è assolutamente necessario comprarlo per iscriversi a questa mailing list. Certo che se lo fate, non vi sgriderò.

Un lettore del libro ha risolto uno dei dubbi che avevo lasciato in sospeso nel libro. Non è una di quelle risposte che cambia la visione personale del cosmo, ma magari a qualcuno piace sapere queste cose (o piace vedere quanto sono ignorante io :-)).

A pagina 192 raccontavo che nella gerarchia "it.fan..." dei newsgroup si radunano i fan italiani di vari personaggi (a proposito, il newsgroup "it.fan.culo" NON è dedicato agli appassionati del posteriore, ma serve per sfogarsi mandando pubblicamente qualcuno affanc***... Capito il gioco di parole?).

In particolare, mi domandavo chi fosse il soggetto di "it.fan.r-takahashi". Il lettore mi ha mandato la risposta: e' Polimar, che per una singolarissima coincidenza è il personaggio dei cartoni animati giapponesi raffigurato a pagina 188 (che ho pescato da un altro newsgroup).

Virus dei Mondiali: una bufala

O meglio, una mezza bufala. Come segnalato da un lettore, il Corriere della Sera del 4 luglio 1998 dice "A detta di un gruppo di ingegneri spagnoli, il prossimo 12 luglio, giorno della finalissima, un virus potrebbe colpire un numero imprecisato di computer. Il virus, che dovrebbe essere «molto complesso e distruttivo», si presenterà con la scritta «Vive la coupe du monde!».

Di avvertimenti come questi ce ne sono stati già tanti e seguono lo stesso schema. Si prende un evento un po' insolito (il venerdì tredici, una ricorrenza importante) e si dice che un virus colpirà quel giorno. Così la gente si spaventa ma la tiratura del giornale aumenta (scrivo articoli per un giornale del gruppo Corsera, ma questo non mi impedisce di dire che una notizia così, diffusa senza precisazioni, è un ottimo esempio di giornalismo-spazzatura).

Va be', le precisazioni le faccio io. Allora: può benissimo darsi che qualcuno abbia scritto un virus congegnato in modo da funzionare come descritto nella notizia. Di kit per costruire virus ce n'e' a bizzeffe

(no, non chiedetemi dove si trovano -- se non sapete dove si trovano, non è il caso che giochiate coi virus. Ricordate cos'e' successo all'apprendista stregone in Fantasia?) e il problema tecnico è trascurabile. Per questo dico che è una bufala solo a metà: è possibilissimo che il virus esista. Ma non per questo dobbiamo preoccuparci.

Infatti la questione più difficile è riuscire a infettare i computer altrui. Se creo un virus supermicidiale ma non riesco a farlo circolare (ad esempio via Internet o su dischetti che scambio con le vittime), il virus è inefficace. Allora che si fa? Lo si distribuisce via Internet sotto forma di "cavallo di Troia", ad esempio: si annuncia che sul sito XXY c'e' la versione senza veli di Tomb Raider e tutti corrono a prelevarla ed eseguirla sui propri PC.

Dentro la versione pirata, naturalmente, c'e' il virus. Una volta _eseguito_ il programma, il vostro PC è infetto.

Insomma, anche in questo caso valgono le regole antivirus di sempre:

-- MAI eseguire un programma allegato a un messaggio di e-mail

-- usare SEMPRE un antivirus _aggiornato

-- controllare con l'antivirus TUTTO quello che ricevete dall'esterno, non importa quanto sia affidabile la fonte

-- controllate anche i documenti di Word, Excel e Access: possono contenere i cosiddetti "macrovirus"

Ma soprattutto ricordate la regola principe:

_Non_e'_possibile_ essere infettati da un messaggio di e-mail di testo normale. Solo gli allegati ai messaggi possono infettare, e anche così lo possono fare solo se li eseguite.

E buona finale dei mondiali a voi (io sarò occupato altrove ;-).

Cosa studiare per lavorare in Internet

Ecco il domandone del lettore:

>DOMANDA: cosa mi conviene studiare per diventare professionista di

>internet? (ho letto che negli USA mancano 300.000 programmatori internet...)

>Javascript è davvero il linguaggio del futuro?

Potrei cavarmela con una risposta abbastanza ovvia: studiare informatica. Purtroppo le scuole italiane sono indietro di almeno centosessant'anni rispetto alle realtà informatiche che abbiamo sulla scrivania, per cui ho un consiglio meno ortodosso.

conviene farsi le ossa in informatica _sul campo_, ad esempio lavorando in un negozio di computer o in un centro d'assistenza e assimilando tutto quel che si riesce dai tecnici software e hardware.

La scuola serve per avere gli altri strumenti che vi serviranno per lavorare: ad esempio l'inglese (indispensabile soprattutto in informatica) e -- sorpresa -- la matematica e la fisica. Programmare, o saper gestire un sito Web, non è soltanto una questione di sapere i comandi HTML. Significa avere un bagaglio di competenze anche al di fuori del mondo dei computer. I computer servono per fare cose utili al mondo reale, quindi vi servono delle conoscenze specifiche in qualche campo della vita reale. Altrimenti sarete solo "accatiemmellisti", cioe' galoppini. Matematica e fisica, invece, danno una preparazione logica utilissima nel mondo logico (logica contorta, ma sempre logica e') dei computer.

A dire il vero, conosco poche persone che hanno fatto i soldi con Internet. Un vecchio detto dice "se vuoi diventare milionario, prendi un miliardo e investilo in Internet" o qualcosa del genere. Fanno soldi i consulenti, quelli che fanno funzionare le reti informatiche aziendali o sanno gestire le transazioni telematiche a pagamento, ad esempio: roba che si impara sul campo, non all'università.

Scrivere libri su Internet, prima che me lo chiediate, _non_ è la strada per diventare ricchi.

A proposito di USA: scordatevi di trovare lavoro là, l'immigrazione in questo periodo è a numero chiuso, anzi chiusissimo. Cercate nel resto d'Europa, ora che le frontiere sono aperte.

Javascript il linguaggio del futuro? Bah. L'ho già sentito dire di troppi altri linguaggi. Chi si ricorda il Forth? E il Cobol?

Smalltalk? Se poi la Microsoft riesce a renderlo nonstandard, come sta già facendo, farà una fine molto rapida. Insomma: dubito. Ma questo non vuol dire che non valga la pena di essere studiato.

L'informatica è fatta così: è piena di argomenti che diventano obsoleti in pochi mesi. Se è questo il campo in cui volete lavorare, preparatevi a studiare tutta la vita e a buttare via periodicamente quello che avete appena imparato.

Perché uso Pobox e pago

Un lettore ha visto dal mio indirizzo che uso il servizio di e-mail "virtualizzata" di Pobox (http://www.pobox.com). Si è sorpreso che io usassi un servizio di questo tipo a pagamento, quando ce ne sono molti analoghi gratuiti, come http://usa.net e http://hotmail.com e in Italia http://www.freemail.it e http://www.tuttocitta.it.

Risposta semplice: ho attivato il servizio prima che uscissero i concorrenti gratuiti, e adesso non posso cambiare facilmente indirizzo virtualizzato. Non mi scoccia spendere quindici dollari (ventimila lire) l'anno per un servizio che funziona in modo eccellente. Inoltre, se cambiassi fornitore di indirizzi virtuali, sarei costretto a cambiare indirizzo e quindi l'intero scopo degli indirizzi virtuali (restare raggiungibili al medesimo indirizzo anche quando si cambia provider) sarebbe vanificato. Insomma, so che ci sono soluzioni più economiche, ma Pobox mi va bene e dovrei avvisare migliaia di amici, lettori e parenti se cambiassi indirizzo.

A proposito: giusto per chiarire come stanno le cose, solo perché io uso un determinato servizio o ne parlo negli articoli sulla Gazzetta o nella mailing list, non vuol dire che io vi incoraggio a fare altrettanto. Le vostre esigenze possono essere diverse dalle mie. Siete voi a dover valutare se una funzione di Internet fa al caso vostro o no.

Ricordo inoltre che nessuna delle organizzazioni citate qui paga per essere menzionata. Mi piacerebbe avere uno sponsor, ma per ora questa ML esiste solo per dare sfogo alla mia necessità di scrivere e di certo non è una fonte di reddito per me.

Se qualcuno volesse sponsorizzare, mi mandi un e-mail. In ogni caso questa ML è e resterà sempre _gratuita_.

200 canzoni su un CD con MP3: come si fa?

Un lettore mi chiede qual è il procedimento per ottenere un CD con oltre 200 canzoni.

Beh, ce ne sono tanti; vi descrivo quello che uso io.

Per prima cosa acquisisco le tracce del CD musicale originale usando WinDAC, uno splendido programma che converte l'audio del CD in grossi file formato Wav (da 50 Mega in su). Il programma è shareware: costa circa 30 dollari. Lo trovate presso molti biblioteche di software su Internet e potete contattare l'autore in Germania all'indirizzo christoph@kali.rhein-ruhr.de.

Fatto questo, attivo un programma chiamato Mp3 Compressor, reperibile nelle suddette biblioteche o presso l'autore a mp3hc@chez.com oppure mp3hc@hotmail.com. E' freeware, in altre parole gratuito. Questo programma converte i file Wav prelevati dal CD in formato Mp3.

Per suonarli, uso il famosissimo WinAmp, reperibile ovunque in rete e anche lui freeware.

Ci sono anche versioni DOS di questi programmi, molto utili se avete un vecchio PC con lettore di CDROM che potete dedicare alla conversione (che richiede tempo o potenza di calcolo; più tempo avete, meno potenza ci vuole, e viceversa).

Ancora Mp3: aspetti legali e illegali della registrazione audio MP3

Domanda del lettore:

>com'e` la questione legale in merito agli mp3? E illegale registrare dal sorgente al pc (ma non lo sarebbe se uno ha i cd originali) o diffonderli? Equivalgono alle cassette copiate? (ormai diffusissime)?

Dove si puo` trovare materiale, eventualmente?

Non sono un esperto di leggi e quindi le mie sono opinioni non professionali. Ma detto questo, ragioniamo con il buon senso. Se io registro per mio uso personale un CD che ho legittimamente acquistato, non causo danno a nessuno. Se invece faccio una copia (digitale, su cassetta, in MP3 o altro poco importa) e la do a un amico, causo un danno all'artista che ha faticato per creare e incidere quel CD.

Pertanto mi pare logico concludere che non è illegale copiare in MP3 i propri CD, mentre è illegale (ma soprattutto scorretto) copiare in MP3 i CD altrui. In questo senso equivalgono alle cassette copiate.

Devo dire che vendere CD musicali a quarantacinquemila lire, francamente, è un invito alla pirateria. Se vi capita di leggere i dati ufficiali sui margini di profitto sulle vendite di CD (a chi vanno insomma quelle 45000 lire), vi renderete conto che sarebbe possibilissimo ridurne il prezzo a livelli più civili. Questo invoglierebbe più gente a comprarsi gli originali invece che farsi copie pirata. Ma vallo a spiegare ai discografici (o ai governi che piazzano sui CD un'IVA da capogiro).

A proposito: il supporto fisico, voglio dire la plastica che compone il CD, costa un dollaro: meno di quello che costava il vinile. confezione e copertina compresa, naturalmente. Questi sono i prezzi offerti al pubblico dalle fabbriche di CD. Il resto, insomma, è profitto e IVA.

Fonti di Mp3? Molti siti Internet offrono tracce "succhiate" da CD commerciali. Siccome non sta a me aiutarvi a compiere atti illegali, cercateveli da soli :-). Non è difficile, se usate bene un motore di ricerca o i newsgroup. Non dico altro.

ICQ senza usare ICQ?

Un lettore mi chiede quanto segue:

>Mi piacerebbe sapere se è possibile conoscendo l'IP di un pc

*avvisare* l'utente che vorrei dialogare con lui attraveso, per esempio, netmeeting o IPhone senza dovermi appoggiare ad un server dedicato che richiede in ogni caso un programma in memoria su entrambi i computer.

Domanda interessante, ma rivolta alla persona sbagliata. Non sono un supertecnico di Internet e non ho mai detto di esserlo, quindi in queste destrezze tecnologiche oso dare giusto un'opinione. Ci vorrebbe un buon hacker per rispondere a questa domanda con competenza. Beh, ci provo lo stesso.

In linea di principio, non si può. Il problema, a mio avviso, è come notificare la richiesta al destinatario se il destinatario non ha in funzione un programma predisposto per ricevere la richiesta. Non c'e' un canale di ricezione aperto e quindi anche conoscendo l'indirizzo IP non si può far arrivare a destinazione il messaggio.

certo che tutto dipende cosa s'intende per "avviso". Se mando a un utente una "bomba" IP (un pacchetto IP contenente dati impossibili o troppo lungo, ad esempio), gli impallo la macchina. E' senz'altro una forma di avviso, ma dubito che il destinatario sarebbe poi dell'umore giusto per una conversazione ;-)

PS Non chiedetemi come si fa a mandare una bomba IP. Non l'ho mai fatto e spero di non doverlo mai fare, e cosa più importante, è un comportamento scorrettissimo. Ma so per certo che è possibile (ho qui un codice sorgente in C che impalla Real Audio, ad esempio).

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

Nessun commento: