E così ieri c'e' stato lo "sciopero anti-TUT".
Per chi non fosse stato già informato dal passaparola, è
in corso un tentativo di indurre la Telecom ad abolire la Tariffa
Urbana a Tempo (TUT, appunto) per consentire a tutti di navigare in
rete senza i costi delle telefonate.
Il tentativo consiste in una serie di iniziative che coinvolgono i
singoli utenti, come ad esempio l'astensione dal collegamento a
Internet nella giornata di ieri. I dettagli sono disponibili presso
http://notut.ml.org.
Per motivi che stento non poco a capire, dicono che la mia
opinione conta su queste cose e sono in molti ad avermela chiesta.
Sicché ve la rifilo. Però lo faccio a sciopero
avvenuto, per non essere poi accusato di averne influenzato l'esito
(ammesso che io sia così influente, cosa di cui dubito
fortemente).
So di farmi un bel pacco-dono di nemici dicendolo, ma la campagna
anti-TUT è un tentativo sciocco e futile. Ecco, l'ho detto:
mandatemi pure insulti e mailbomb presso topone@pobox.com.
Mi spiego. Chi mi segue dai tempi della mia (ahime' defunta)
mailing list sulla telefonia italiana e del libro "Il
telefonino", sa benissimo che Telecom non mi stia affatto
simpatica. Ciononostante non mi sento di appoggiare una campagna
anti-TUT. Perlomeno non una come questa, dove ho anche un sospetto
che ci sia di mezzo uno sfruttamento commerciale della buona fede
degli utenti.
Internet costa già poco adesso
Un'ora di Internet in rete urbana costa _al massimo_ 2500 lire.
Con gli sconti Telecom per Internet e navigando in fascia oraria
economica, il costo scende a 700 lire.
OK, chi si collega in interurbana paga molto di più. Ma se
si abolisse la TUT, le interurbane non verrebbero toccate. La
campagna quindi non aiuta proprio chi ne ha più bisogno.
Dire che bisogna abolire la TUT perché questo favorirebbe
lo sviluppo di Internet in Italia è una sciocchezza bella e
buona. Chi vuole Internet ha problemi di spesa ben superiori.
Un computer, ad esempio, grazie alle astuzie di Microsoft
_continua_ a costare due milioni nonostante i prezzi scendano dell'1%
al mese (i prezzi scendono, ma le prestazioni necessarie per Windows
aumentano).
Ma non vedo in giro campagne anti-Microsoft. Forse perché
tanti praticano l'autoriduzione (tanto cara ai sessantottini)
piratando Windows, mentre non lo possono fare cogli scatti
telefonici?
[Sapete benissimo che anche Microsoft non mi sta simpatica e che
trovo indecenti i prezzi di Windows 98. Ma esistono modi _legali_ per
avere Windows a costo zero e quindi lagnarsi è superfluo]
In ogni caso, le tariffe telefoniche all'estero, almeno in Europa,
sono più alte di quelle italiane, ma questo non impedisce a
chi vuole di usare Internet. Parlo per esperienza personale (ho
account in tre paesi europei). Le tariffe urbane di British Telecom,
ad esempio, sono ben più salate di quelle agevolate per
Internet di Telecom Italia, ma questo non ha impedito che in Inghilterra (con un
numero di abitanti grosso modo pari all'Italia) ci siano _sei milioni_ di abbonati a Internet. Contro 1,7 milioni di
italiani.
Ma vale la pena fare tanto casino per 2500 lire l'ora? Quanto
costa una Marlboro, e quanto dura? Una pizza e una birra quanto
costano? Andare in città in macchina quanto costa in benzina e
parcheggi?
Ma per favore... Vedo gente che si lamenta piagnucolando che Internet è cara quando va in giro con una GT Turbo a
benzina super, scuce cinquantamila senza fiatare per andare in
discoteca e usa il telefonino per i motivi più futili.
Niente TUT, niente piccoli provider
Ma ammettiamo che si abolisse la TUT, almeno per le chiamate per
collegarsi a Internet. Pensate veramente che questo condurrebbe a un
miglioramento del servizio? Ripensateci.
Se non ci fosse la TUT, gli utenti potrebbero collegarsi per tutto
il giorno senza spendere. Questo avviene già negli USA in
molte zone, e sapete qual è il risultato? Che i modem dei
provider sono permanentemente intasati dagli utenti che per non
tribolare lasciano il PC costantemente collegato, impegnando la linea
telefonica e i modem del provider per niente.
In sostanza, un ambiente senza TUT significa un maggior costo per
i provider, che devono dotarsi di un maggior numero di linee e di un
_enorme_ numero di modem per fronteggiare il fatto che ce ne vuole
quasi uno per ogni utente, mentre adesso la TUT incentiva gli utenti
a collegarsi solo quando serve, consentendo di utilizzare lo stesso
modem per più utenti e contenere i costi di gestione.
Questo significa mettere in ginocchio i piccoli provider, che già
annaspano. Un modem V.90 professionale costa mezzo milione.
Pensate che le vostre 200.000 lire l'anno di abbonamento possano
coprire questa spesa?
E sapete a chi devono rivolgersi i piccoli provider per
approvvigionarsi di linee telefoniche supplementari? a Telecom,
ovviamente.
TIN, invece, non avrebbe questo problemino. Abolire la TUT, quindi
favorirebbe la posizione già dominante di Telecom. Altro che
favorire "il diritto alla cultura".
Una modesta proposta
Avrei due suggerimenti più pratici e concreti.
Primo: rendere gratuiti i primi (diciamo) cinque minuti delle
telefonate urbane e poi passare alla TUT. In questo modo vengono
premiate le telefonate brevi e scoraggiate quelle lunghe.
Questo consentirebbe di prelevare la posta quante volte si vuole (cinque minuti bastano e avanzano per scaricare e spedire la
posta).
L'e-mail diverrebbe una forma di comunicazione praticamente
immediata anziché fortemente differita come lo è
adesso.
Un altro vantaggio è che i tanti scatti che attualmente
vengono pagati inutilmente quando ci si collega e cade subito la
linea non graverebbero sulla bolletta.
I furbi, che si collegherebbero per 4:59" per poi sganciare e
ricominciare, sarebbero scoraggiati su due livelli. Il primo, molto
pratico, è che dopo un po' ci si stufa di fare queste cose. Il
secondo è che con l'implementazione del CLI (identificazione
del chiamante) è facile impedire a un utente di richiamare un
determinato numero in continuazione (questo già avviene in
molti paesi).
Secondo: introdurre numeri a tariffa urbana a prescindere dalla
distanza. In Inghilterra, ad esempio, molti provider hanno il
prefisso 0345, che ha costi urbani indipendentemente dal luogo dal
quale lo si chiama. Questo significa che il provider non ha bisogno
di avere apparecchiature sparse su tutto il territorio nazionale: le
tiene tutte in un unico sito, con risparmi colossali. Così
anche i piccoli possono permettersi la copertura nazionale e non
esistono zone penalizzate del paese.
Questo, a quanto mi risulta, è già allo studio da
parte del Ministero delle Comunicazioni e di Telecom.
Un piccolo sospetto
Per finire, non trovo giusto che la campagna anti-TUT sia
sponsorizzata, fra l'altro, da Microsoft. Infatti visitando il sito
anti-TUT, alla pagina
http://notut.ml.org/netstrike.htm
mi sono trovato un bel banner di pubblicità a Hotmail, che
come saprete è ora di proprietà Microsoft. Ci sono
altri banner in tutto il sito.
Ora mi domando: quanti soldi ricevono quelli della campagna
anti-TUT per queste pubblicità? Servono solo a coprire le
spese, o c'e' qualcuno che ci lucra?
Lo so che è sgradevole dirlo, ma la sponsorizzazione
commerciale mi fa sospettare che la campagna anti-TUT venga usata
(anche) per attirare traffico sul sito anti-TUT e lucrare sulla buona
fede degli utenti. Spero di sbagliarmi.
Sia come sia, fare i ribelli contro il monopolio Telecom per poi
farsi sponsorizzare da un altro monopolio come Microsoft mi sembra perlomeno una caduta di stile.
Basta, non vi affliggo più con la storia anti-TUT.
Se ci saranno sviluppi seri, tornerò sull'argomento.
Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.