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1998/11/12

[IxT] Sciopero anti-TUT: aggiornamento (12 novembre 1998)

Il 20 ottobre c'e' stato uno "sciopero" organizzato dal movimento "Notut" che propone di abolire la tariffa urbana a tempo per facilitare la diffusione di Internet in Italia.

Gli aderenti, secondo i dati fornitimi dal movimento in una comunicazione personale (come tutti gli altri che cito qui), sono stimati in 5.000.

Non credo che una partecipazione di questo livello possa considerarsi un "successo". Sui circa 2 milioni di utenti italiani, significa un'adesione dello 0,25%. Ha aderito un utente su 400.

A proposito del mio sospetto di sfruttamento commerciale del clamore intorno alla manifestazione, dovuto alla presenza dei banner pubblicitari di Microsoft sul sito Notut, gli organizzatori dichiarano che servono soltanto per rientrare delle "spese".

Quali sono le "spese" per un'iniziativa del genere, se avviata con intenti amatoriali? Le pagine Web sono gratuite. Non vedo la necessità di avere sponsor (anche per una questione di stile).

Il movimento conferma di _non_ avere in programma per ora iniziative a favore dei "veri sfigati" di Internet in Italia, che non sono certo quelli che si collegano a tariffa urbana (e che invece sarebbero agevolati ulteriormente se fossero accettate le proposte anti-TUT), ma sono coloro che si devono collegare in interurbana.

Per metterla in altre parole: il movimento Notut mira esplicitamente a favorire gli utenti già favoriti e ignora quelli più danneggiati.

Un utente Internet in rete urbana paga al massimo 2500 lire l'ora, un utente in interurbana fino a _25.000_.

Inoltre il movimento Notut, che sostiene di avere delle spese per la propria campagna, evidentemente spende male i propri fondi, dato che piglia delle cantonate mica male.

[OK, anch'io le prendo, per mia stessa ammissione, ma la mia mailing list è _gratuita_. Il tempo che dedico alla mailing list "Internet per tutti" è tempo che tolgo al lavoro e alla famiglia. Non sono pagato per quello che faccio; loro sì. Mi pare una differenza fondamentale]

Infatti in un messaggio pubblico del 9 novembre della mailing list Notut leggo:

[begin quote]

Ma l'aumento del 22% è stato fatto o no? alcuni di voi mi hanno posto questa domanda, cui rispondo qui perché credo sia una questione di interesse generale. al 90% la risposta è negativa, perché telefonando, ad esempio, al 1400 della Telecom (il servizio di informazioni automatico) il costo dello scatto è ancora dato a 127 lire IVA esclusa. Tuttavia non mi sento di dare un'assicurazione totale in merito, perché visto che si tratta di Telecom sarebbe un suicidio.

[end quote]

Ma scusate, fate una campagna (sponsorizzata e remunerata) contro la TUT e poi chiedete informazioni ai lettori su una cosa fondamentale come il costo dello scatto? Mi sembra quanto meno dilettantesco.

Peggio ancora, nel resto del messaggio si insinua che Telecom possa aver introdotto "di nascosto" l'aumento del costo dello scatto. Questo è terrorismo giornalistico.

Privatizzazione o meno, le tariffe Telecom sono ancora decise dal governo. Se non vengono pubblicate in Gazzetta Ufficiale, non possono essere adottate. Questo lo sa chiunque si occupi seriamente di telefonia.

In ogni caso basta fare un giro in Rete e sfogliare i giornali: il Sole 24 Ore (30/10 13:45) dice che il parere sull'aumento proposto da Telecom per le chiamate urbane verrà dato dall'autorità per le telecomunicazioni "entro il 20 novembre". Solo dopo questo parere, ammesso che sia favorevole, si può pensare alla pubblicazione in Gazzetta, e solo dopo la pubblicazione in GU si può applicare la tariffa.

Punto e basta.

Inoltre Repubblica, presso

http://www.repubblica.it/online/tecnologie/interurb/cheli/cheli.html

l'11 novembre 1998 dice:

Ferme le telefonate urbane; sconto su interurbane e internazionali. La manovra tariffaria dell'Authority per le comunicazioni sarà all'insegna del buonismo nei confronti degli utenti. La prima tappa del ribilanciamento - che scatterà a fine mese ma entrerà in vigore all'inizio del 1999 - vedrà quindi scendere un piatto della bilancia (il prezzo delle chiamate di lunga distanza) senza per ora far salire l'altro piatto (quello con le chiamate locali). Il rincaro delle urbane è però soltanto rimandato: nelle prossime due tappe del ribilanciamento, a febbraio e a luglio del 1999, infatti, l'Authority avrà a disposizione maggiori elementi per decidere di quanto far lievitare le urbane, che rappresentano i tre quarti del traffico totale di Telecom.

Chiaro, non vi pare?

Seconda cantonata: sempre il 9 novembre e sempre nella mailing list Notut, il movimento si scusa perché nel testo del messaggio da mandare al "ministero delle Telecomunicazioni" c'e' il nome di Maccanico, che tutti sanno non essere più ministro.

Il nuovo ministro si chiama Cardinale. Basterebbe leggere i giornali per evitare questi semplici errori. Mi sembra ancora più dilettantesco.

Insomma, per finirla con la storia della Notut: come tante cose in Italia, un concetto nobile (ridurre i costi di accesso a Internet per facilitarne la diffusione e mettere l'Italia su un piano competitivo rispetto agli altri paesi europei) viene gestito maldestramente, traviato e distorto.

Il risultato è che il concetto finisce per essere considerato ridicolo dall'opinione pubblica perché è ridicolo il comportamento di chi lo promuove.

A proposito di facilitare Internet: la TIN ora offre l'accesso a tariffa urbana su tutto il territorio nazionale grazie ai numeri 147-8 (lo stesso può fare, se lo vuole, qualsiasi altro provider). Quindi parte delle mie proposte, citate nel mio precedente articolo sull'argomento, è già realtà.

Maggiori informazioni presso http://pop.tin.it.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

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