Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre
della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili.
Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la
consultazione.
iPad 2 al debutto, prestazioni e concorrenti
Sbarca nei negozi europei l'iPad 2, la nuova versione del tablet di Apple.
Rispetto all'edizione precedente promette più velocità, aggiunge fotocamera e
telecamera integrate, un giroscopio e un'uscita HDMI. L'iPad 2 è anche più
sottile e leggero del suo predecessore.
I primi risultati di vendita sono notevoli: al suo debutto negli Stati Uniti
ne sono stati venduti circa un milione di esemplari nel primo fine settimana.
Più in generale, l'iPad è leader incontrastato del settore dei computer a
tavoletta, con oltre il 93% del mercato.
Nel frattempo la concorrenza, che al debutto del primo iPad latitava, s'è
svegliata e il mercato è pieno di offerte alternative allettanti. I principali
candidati a contendere il primato dell'iPad sono il Galaxy Tab 10.1 di Samsung
e lo Xoom di Motorola. Entrambi sono basati sul sistema operativo aperto
Android 3.0 e non hanno quindi molti dei vincoli del sistema chiuso usato da
Apple. A differenza dell'iPad, i dispositivi Android supportano Flash di
Adobe, indispensabile per interagire con molti siti dalla grafica sofisticata.
Lo Xoom vanta anche uno schermo con risoluzione superiore a quella dell'iPad e
un barometro (ammesso che se ne senta il bisogno).
Cosa conviene comperare? Dipende. I prezzi sono abbastanza paragonabili. Apple
offre una rosa sempificata di modelli e un uso molto naturale per chi è già
abituato ai suoi telefonini; i tablet alternativi richiedono un apprendimento
più lungo, a meno che siate già utenti di Android, ma dipendono molto meno da
un vero computer, sono molto ben integrati con i servizi online, specialmente
quelli di Google, e hanno quasi sempre memorie rimovibili, molto comode per
caricare rapidamente musica, film e telefilm su queste tavolette.
Nonostante l'abbondanza di tecnologia di questi dispositivi, alla fine però la
scelta può dipendere da una considerazione apparentemente banale: le
dimensioni. Le misure dell'iPad possono rendere difficile portarlo con sé in
borsetta o in uno zainetto, mentre altri tablet più compatti si fanno
trasportare più agevolmente. Consiglio pratico: andate in negozio e provate a
infilare nella borsa i vari modelli. Ma assicuratevi di farlo con il consenso
del negoziante e di pagare prima di allontanarvi.
Fonti:
The Inquirer,
TUAW.
.XXX, nuovi domini a luci rosse
Dopo più di dieci anni di discussioni è stato finalmente approvato il dominio
di primo livello .xxx, affine ai domini .com e .org che tutti conosciamo e
destinato ai siti pornografici. L'approvazione da parte dell'ICANN (Internet
Corporation for Assigned Names and Numbers) non introduce subito questo
dominio; resta ancora da siglare un ultimo accordo con l'ente promotore del
dominio .xxx, l'ICM Registry. La
firma finale è prevista per giugno 2011, per cui non correte ancora a digitare
indirizzi .xxx.
La ICM ha dichiarato di aver ricevuto già oltre 200.000 prenotazioni per siti
.xxx, sostenendo che l'introduzione di
"un indirizzo Web chiaramente definito per l'intrattenimento per
adulti, non accessibile ai minori e il più possibile libero da frodi o virus
informatici"
renderà i consumatori "più pronti a fare acquisti".
La creazione di un dominio a luci rosse sarebbe finalizzata a facilitare il
filtraggio dei contenuti ritenuti inadatti. Ma da parte degli addetti ai
lavori, nel senso dei produttori di pornografia, si teme la ghettizzazione.
Per contro, alcuni gruppi religiosi si sono opposti all'introduzione del
dominio con la tripla X perché a loro dire legittimerebbe questo genere di
materiale.
Procurarsi un dominio .xxx non è facile: bisogna
dimostrare
di far parte dell'industria dell'intrattenimento per adulti e ricevere
l'approvazione della International Foundation for Online Responsibility (IFFOR). Non è chiaro come avvenga questa dimostrazione. Il paradosso è che nessuno
degli operatori del settore sente il bisogno di questo nuovo dominio. Caso mai
non ve ne foste accorti, la pornografia è già ben piazzata su Internet con i
domini .com, e l'idea di dover spendere per registrare i propri nomi
commerciali anche sul dominio .xxx non piace a nessuno. Immaginate inoltre
cosa potrebbe succedere, per esempio, se qualcuno decidesse di registrare come
dominio .xxx il nome e cognome di una persona.
L'unica azienda che manifesta entusiasmo per l'arrivo tanto sofferto dei
domini .xxx è la ICM, che a 75 dollari a dominio dovrebbe aver già incassato
venti milioni di dollari con le prevendite e
prevede
di raccogliere almeno 200 milioni l'anno. Per noi utenti, per ora, non cambia
nulla, ed è prevedibile che non cambierà nulla neanche in futuro, visto che i
siti pornografici continueranno a essere disponibili anche con i suffissi
.com. Chi sperava di poter impostare semplicemente un filtro dicendo
"blocca tutti i siti .xxx e mio figlio sarà al sicuro" resterà
deluso.
L'unico vantaggio per gli utenti sarà che non potranno più dire di aver
digitato per errore il nome di un sito Internet .xxx e di essersi imbattuti
involontariamente in immagini invereconde.
Fonti:
ZDNet,
Wired,
The Register,
BBC.
Giornali online a pagamento: la beffa-flop del New York Times
Il New York Times, per anni consultabile gratuitamente via Internet,
sta attivando una paywall: un accesso esclusivamente riservato agli
abbonati paganti, con prezzi che variano dai 15 ai 35 dollari al mese. Ma gli
utenti della Rete non hanno apprezzato molto la manovra e hanno attivato
subito varie tecniche per aggirare le barriere a pagamento erette dal
prestigioso quotidiano statunitense, con risultati imbarazzanti.
Infatti il sistema a pagamento è costato, secondo Bloomberg, circa 50 milioni
di dollari, ma si scavalca con poche righe di Javascript che permettono di
aggirare il limite di venti articoli gratuiti al mese. Superato questo limite,
infatti, le notizie vengono coperte da un invito a sottoscrivere un
abbonamento. Ma basta un clic con il pulsante destro sulla pagina che sta
dietro l'invito e la scelta giusta dal menu che compare sullo schermo per
rivelare il testo integrale dell'articolo.
Eludere le protezioni è talmente facile che un utente, il canadese David
Hayes, ha addirittura scritto e distribuito
NYTClean, un accessorio per tutti i principali browser moderni, che sblocca
automaticamente il sito del giornale con quattro righe di Javascript. Gli
articoli del NYT restano inoltre parzialmente accessibili se si passa
attraverso un link di Google o Facebook.
La facilità con la quale si superano le protezioni del giornale potrebbe
inquietare molti altri aspiranti editori digitali, ma non è da escludere che
sia intenzionale: l'obiettivo di questi sistemi non è garantire che nessuno
legga a scrocco, ma incoraggiare gli utenti online a pagare in cambio di un
buon servizio. Se qualcuno legge a sbafo, pazienza. Del resto, gli editori non
si lamentano se qualcuno sbircia il giornale altrui in autobus, in treno o al
bar. Alla fine è tutta pubblicità.
Fonti:
CNN,
Niemanlab,
Alternet,
Punto Informatico,
BoingBoing.
Arriva Firefox 4
È pronta da scaricare gratuitamente
(anche
in italiano)
la versione 4 di Firefox, il popolare programma di navigazione, oggi più
veloce, più stabile e più sicuro. Sfrutta più efficientemente lo spazio sullo
schermo, che non basta mai specialmente sui laptop e netbook, disponendo in
modo più compatto i pulsanti, i menu e le schede.
Un'altra miglioria che sarà molto apprezzata dagli internauti che saltano da
un computer all'altro a casa o in ufficio è Firefox Sync: la sincronizzazione
integrata, senza ricorrere a servizi esterni, fra installazioni separate di
Firefox su computer distinti. Per esempio, potete concludere una navigazione
sul vostro Firefox in ufficio e riprenderla sul vostro laptop o dispositivo
mobile esattamente dove l'avevate interrotta: Firefox Sync sincronizza le
password, i segnalibro, la cronologia e le schede aperte. Se dovete
configurare un computer nuovo oppure reinstallare, con Sync vi troverete
Firefox già completamente personalizzato.
Ci sono anche molte novità dietro le quinte, descritte dettagliatamente da
Mozilla.com
qui (in inglese),
come la grafica tridimensionale, l'identificazione garantita dei siti, la
navigazione privata migliorata, l'antivirus integrato e la protezione contro i
crash e i siti-trappola, ma la cosa più semplice è scaricare, installare e
provare, come hanno già fatto, stando alle cifre di Getfirefox.com, oltre 22
milioni di utenti. Firefox 4 è disponibile per Windows (anche XP), Linux e Mac
OS X; prossimamente verrà distribuita la versione per Android.
Fonte aggiuntiva:
The Register.
Aggiornate il vostro browser contro il "Comodogate"
Nove certificati SSL, utilizzati dai siti Web per autenticarsi di fronte agli
internauti, sono stati falsificati da una mano ignota. Questi certificati sono
estremamente importanti per la sicurezza: nelle mani sbagliate,
permetterebbero di rubare password, leggere la mail e intercettare le
comunicazioni degli utenti con Gmail, Google, Hotmail, Yahoo, Skype e Mozilla,
i servizi di cui sono stati falsificati i certificati. Queste intercettazioni
scavalcherebbero tutta la sicurezza fornita dalla cifratura SSL che di norma
protegge adeguatamente questo genere di uso di Internet.
Secondo le
dichiarazioni della Comodo, la società statunitense di emissione di certiicati SSL coinvolta suo
malgrado nella produzione dei certificati falsi, gli indizi tecnici puntano in
direzione dell'Iran e l'attacco non aveva finalità di crimine economico,
perché ha preso di mira le infrastrutture di comunicazione invece di quelle
finanziarie. Inoltre, secondo Comodo, i certificati fasulli sono utilizzabili
solo se l'aggressore ha il controllo dell'infrastruttura DNS di Internet e
quindi
“è probabile che si tratti di un attacco condotto da uno stato”.
Questo genere di attacco, infatti, è particolarmente utile a un governo che
voglia sorvegliare l'uso di Internet da parte di dissidenti, e non sembra un
caso che si sia verificato proprio mentre molti paesi dell'Africa
settentrionale e del Golfo sono nella bufera delle proteste popolari
coordinate tramite Internet. Inoltre il tipo di attacco è utile soltanto a
stati che non possono emettere dei propri certificati autentici, come è il
caso, appunto, dell'Iran.
I certificati alterati sono stati revocati e Comodo ha allertato i produttori
dei principali programmi di navigazione e le autorità governative. Sono state
subito pubblicate nuove versioni di questi programmi: per tutelarsi contro
questo attacco è importante scaricarle e installarle.
Fonti:
PCPro,
F-Secure,
Microsoft, StartCom,
TorProject.