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2011/03/11

Podcast RSI 2011/03/11 - I testi della puntata

Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.

Campagna contro Internet Explorer 6... targata Microsoft?

Smettete di usare Internet Explorer 6: una richiesta che arriva da una fonte apparentemente improbabile, ossia Microsoft. C'è infatti una campagna autentica, da parte di Microsoft, per indurre gli utenti a sbarazzarsi di un programma di navigazione nato quasi dieci anni fa e ormai ampiamente obsoleto e incompatibile con gli attuali standard di sicurezza e di composizione delle pagine Web.

Microsoft non ne può più di supportare un programma così vecchio (anche perché ha pubblicato due versioni successive molto più aggiornate) e i creatori di siti Web sono stufi di dover progettare le pagine dei siti in modo da gestire le idiosincrasie di IE6. Così è nata la campagna IE6 Countdown, il cui obiettivo è portare al di sotto dell'11% l'uso di IE6, attualmente fermo al 12% a livello mondiale.

Il sito offre anche una classifica dei bravi e cattivi: in cima ai ritardatari c'è la Cina (34,5%), mentre i più bravi sono i norvegesi (0,7%). La Svizzera si piazza al 3,9%: un dato al di sotto della media mondiale, ma comunque da migliorare. Datevi da fare e spargete la voce: come dice Microsoft, gli amici non lasciano che gli amici usino Internet Explorer 6.

Prezzi dei dischi rigidi, cronologia shock

Fra gli informatici è molto nota la cosiddetta Legge di Moore, secondo la quale il numero di transistor che si possono realizzare su un circuito integrato raddoppia grosso modo ogni due anni e con esso aumentano le prestazioni dei nostri computer. La legge, formulata nel 1965 da Gordon Moore, cofondatore di Intel, si è rivelata sorprendentemente valida e longeva.

È forse meno nota un'altra legge informatica, la Legge di Kryder, in base alla quale la densità di memorizzazione dei dischi rigidi raddoppia ogni anno. La legge prende il nome da Mark Kryder, ex presidente per la ricerca e principale responsabile tecnico della Seagate.

Anche questa legge si è dimostrata valida negli ultimi anni, e l'aumento di densità è stato accompagnato da un calo dei prezzi altrettanto vivace. C'è chi, come Matt Komorowski, ha tracciato l'andamento dei prezzi per gigabyte dal 1980 in poi e ha scoperto che negli ultimi trent'anni la capacità è raddoppiata, a parità di costo, ogni 14 mesi ed è aumentata di un ordine di grandezza ogni 48 mesi.

Per esempio, nel 1980 un disco rigido da 26 megabyte costava 5000 dollari, pari a 193.000 dollari per gigabyte; nel 1990 il prezzo al gigabyte era sceso a 9000 dollari; nel 2000 era precipitato a 19 dollari, e oggi un gigabyte è arrivato a sette centesimi di dollaro. Mica male.

Aggiornamento mega per Apple; iPhone vecchi a bocca asciutta

Utenti Apple, aggiornatevi se potete: è uscita la versione 4.3 di iOS, il sistema operativo di iPod touch, iPhone e iPad che rattoppa varie falle di sicurezza definite "critiche". In un caso bastava un'immagine in formato TIFF appositamente confezionata per causare danni.

Il problema è che l'aggiornamento gratuito non è disponibile per chi ha iPhone precedenti al 3GS e iPod touch non recenti (versioni precedenti alla terza generazione), che quindi restano vulnerabili a una semplice visita a un sito Web ostile.

L'aggiornamento massiccio (pesa mezzo gigabyte) si installa tramite iTunes, secondo la consueta prassi di Apple, e offre varie funzioni molto desiderabili, come il tethering e l'hotspot personale. Degna di nota l'introduzione dell'obbligo di reimmettere la password per gli acquisti fatti all'interno delle applicazioni, in modo da evitare soprattutto ai bambini di addebitare spese senza rendersene conto.

Contemporaneamente è stata pubblicata la nuova versione di Safari, la 5.0.4, che risolve altri problemi di sicurezza per i computer Apple (ben 62 falle). L'aggiornamento dovrebbe avvenire in modo automatico.

La disfida dei browser, edizione 2011

Strage di browser, e non solo, al consueto appuntamento annuale Pwn2Own del CanSecWest, la gara di sicurezza informatica che si tiene ogni anno a Vancouver. Gli esperti di sicurezza si cimentano nell'impresa di violare la sicurezza dei principali programmi di navigazione per computer e telefonini semplicemente usandoli per visitare un sito appositamente confezionato: se ce la fanno, il computer o telefonino diventa loro insieme a un premio in denaro. In cambio devono mantenere segreta la tecnica usata per vincere e passarne i dettagli alle aziende produttrici di software affinché rimedino alla vulnerabilità.

Anche quest'anno il bilancio non è rassicurante. Charlie Miller, già vincitore di altre edizioni della gara, è riuscito a violare la sicurezza dell'iPhone, rubandone la rubrica degli indirizzi attraverso una falla di Mobile Safari. La falla esiste nella versione 4.2.1 del software dell'iPhone ed è rimediata dall'aggiornamento alla versione 4.3, che è già disponibile.

Stephen Fewer ha bucato la sicurezza di Internet Explorer 8 su Windows 7 con Service Pack 1 e si è aggiudicato 15.000 dollari e il laptop usato come bersaglio. Safari di Apple è crollato in cinque secondi su un Mac dotato di Mac OS X aggiornatissimo, e anche il Blackberry è andato in tilt grazie all'attacco confezionato da Vincenzo Iozzo, Willem Pinckaers e Ralf Philipp Weinmann.

Google Chrome, Firefox e Android se la sono cavata indenni nonostante il premio di 20.000 dollari offerto da Google per chi fosse riuscito a compromettere la sicurezza di un PC con Windows 7 attraverso Chrome. Nessuno si è presentato alla sfida per Chrome, probabilmente grazie al rattoppo massiccio pubblicato da Google all'ultimo minuto.

Come se non bastasse, Nico Golde e Collin Mulliner hanno dimostrato l'SMS della morte, capace di mandare in tilt temporaneamente o definitivamente buona parte dei telefonini "normali" (non smartphone) semplicemente mandandogli un messaggino.

Fonti aggiuntive: ZDNet, Mygadgetnews, Ibtimes, The Register, Ars Technica, Threatpost.

Lunageddon: La Luna sarà più vicina il 19 marzo, causerà disastri?

Non sorprendetevi se la prossima Luna piena, prevista per il 19 marzo, vi sembrerà più grande del solito: lo sarà veramente. La distanza fra la Terra e la Luna, infatti, non è fissa, ma varia ogni mese secondo un ciclo ben conosciuto. La Luna piena del 19 marzo avverrà quando il nostro satellite sarà al perigeo, ossia alla distanza minima da noi (circa 356.000 chilometri), e questa coincidenza produrrà una differenza di dimensioni visibile ad occhio nudo.

Naturalmente ci sono i menagramo che temono che questa vicinanza inconsueta causi terremoti, eruzioni e sconquassi d'ogni sorta e parlano di “superluna" e "Lunageddon", notando che vicinanze analoghe durante la Luna piena si sono verificate nel 1955, nel 1974, nel 1992 e nel 2005: tutti anni nei quali si sono verificati cataclismi. Per esempio, dicono, lo tsunami devastante che colpì l'Indonesia nel 2005 avvenne due settimane prima di una "superluna".

Ma un'occhiata a un buon sito di astronomia ridimensiona l'allarme: non fa alcuna differenza se la massima vicinanza avviene durante la Luna piena o durante un'altra fase lunare, e vicinanze simili a quella del 19 marzo prossimo avvengono ogni mese. Quella che avverrà fra pochi giorni è la massima degli ultimi 18 anni, ma non è un record particolarmente spettacolare.

Infatti il calcolatore di distanze massime e minime della Luna presso Fourmilab.ch chiarisce che il 19 marzo la Luna sarà più vicina alla Terra soltanto di circa 1700 chilometri rispetto alla sua massima vicinanza precedente, quello del 19 febbraio scorso. Inoltre si tratta di 1700 chilometri rispetto a una variazione mensile di circa 49.000 chilometri (fra 407.000 e 356.000 chilometri): poca cosa, insomma. Inconstant Moon offre un disegno in scala del sistema Terra-Luna che chiarisce visivamente questa variazione.

In realtà i cataclismi avvengono purtroppo in continuazione, ed è facile trovare coincidenze con qualunque fenomeno periodico. Il massimo che ci si può attendere, secondo gli astronomi, è una marea leggermente più pronunciata.

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