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2003/04/22

[IxT] #2003-034 (22/4/2003). Ci vediamo a Rimini?

Questa newsletter viene distribuita gratuitamente e senza pubblicità grazie a Peacelink.it.

-- Ci vediamo a Rimini?
-- Antibufala: Daniele Brandani a Panorama
-- Newsletter doppia?

Ci vediamo a Rimini?

Il 24 aprile (giovedì) sarò a Rimini per un mini-incontro, organizzato dal circolo "ProLab-Nuove Generazioni" della Margherita, intitolato "Verso la società digitale - Prove di globalizzazione telematica e storie di miti, bufale, leggende...". L'incontro inizia alle 20.45 e si tiene in Via Leonardo da Vinci 32 (Rivazzurra, sede Accademia Informatica). Ci saremo io e l'informatico Roberto Piccardi a fare due chiacchiere sui temi in Rete del momento.

E' un incontro "light", aperto a tutti, snello e informale, e proprio per questo ci sarà più spazio per discutere a tu per tu rispetto ai soliti megaconvegni. Se vi va di venire, contattate Samuele Zerbini (Presidente Commissione "Bilancio, Servizi al Cittadino" del Comune di Rimini) al 339.6316174.

Antibufala: Daniele Brandani a Panorama

Ricordate Daniele Brandani, il cui triste appello (purtroppo autentico) per sua figlia circola in Rete da anni? E' stato intervistato da Panorama. Oltre a una foto sua e della figlia Lucia e i suoi commenti sulla vicenda, trovate aggiornamenti su vari appelli di cui mi sono occupato nel Servizio Antibufala e le conseguenze che la loro diffusione incontrollata ha causato alle persone che le hanno lanciate o ne sono state coinvolte più o meno involontariamente.

Newsletter doppia?

La migrazione della newsletter da Yahoo a Domeus a Peacelink sta procedendo abbastanza bene, per cui è ora di fare un po' di pulizia. Se ricevete questa newsletter in due copie, una con la dicitura "Questa newsletter viene distribuita gratuitamente e senza pubblicità grazie a Peacelink.it"  e una con la dicitura "Questa newsletter viene distribuita grazie a Domeus.it", vuol dire che siete iscritti alla newsletter sia presso Domeus.it, sia presso Peacelink.it. Ecco il perché del doppione.

Per risolvere il problema, dis-iscrivetevi da Domeus.it, mandando un e-mail vuoto a

internetpertutti-unsubscribe@domeus.it

e seguendo le istruzioni di dis-iscrizione. Attenzione: questo vi dis-iscrive solo da Domeus.it, NON dalla newsletter, che continuerete a ricevere tramite Peacelink.it. Mi raccomando, fatelo soltanto se ricevete una copia della newsletter da Domeus.it e anche una da Peacelink.it!

Per tutti gli altri casi, scrivetemi direttamente a topone@pobox.com.

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/04/20

[IxT] #2003-033 (20/4/2003).Tassa SIAE sui CD, non è una bufala

-- Problemi di numerazione?
-- Tassa SIAE sui CD, non è una bufala
-- La grande truffa dei dialer
-- Antibufala: la campagna Aquaplastics

Problemi di numerazione?

Se vi siete accorti che la newsletter ha fatto un saltino nella numerazione, passando da 031 (la precedente) a 033 (questa), niente panico: è semplicemente un mio disguido nella numerazione dei messaggi. Non avete perso nulla. Nel dubbio, comunque, trovate gli archivi della newsletter sul mio sito www.attivissimo.net.

Tassa SIAE sui CD, non è una bufala

Vorrei tanto potervi dire che è uno scherzo, ma non lo è. Ricordate l'appello della rivista AF Digitale, che alcuni mesi fa annunciava il rischio di un balzello sui CD vergini? L'indagine antibufala originale è qui:

http://www.attivissimo.net/antibufala/afdigitale.htm


Purtroppo non è una bufala. Il decreto esiste ed è stato approvato: è il decreto legislativo 9 aprile 2003, n.68, "Attuazione della direttiva 2001/29/CE sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella societa' dell'informazione", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 87 del 14-4-2003, Suppl. Ordinario n.61. Entrerà in vigore il 29 aprile 2003. Secondo AF Digitale, che ha diramato una circolare per annunciare l'approvazione, si pagheranno ad esempio 0,29 euro per i CD audio registrabili e 0,23 euro per i CD dati.

Da questo decreto non si salvano i supporti audio analogici (0,23 euro per ogni ora di registrazione), i minidisc (0,29 euro/ora), le memorie flash per i lettori MP3 e simili (0,36 euro per 64 megabyte), le videocassette (0,29 euro per ciascuna ora di registrazione) e i DVD registrabili (0,87 euro per 4,7 GB). Si paga inoltre un balzello sugli "apparecchi esclusivamente destinati alla registrazione analogica o digitale audio o video" (escludendo quindi forse i masterizzatori), pari al: 3 per cento dei relativi prezzi di listino al rivenditore.

Presso il sito di AF Digitale (http://www.afdigitale.it) trovate i punti salienti del decreto.

Qualcuno dovrebbe farmi la cortesia di spiegarmi perché mai io, utente onesto che uso i CD registrabili soltanto per masterizzare i backup dei miei dati e per fare una copia dei miei CD audio da tenere in auto (in modo da non perdere gli originali in caso di danneggiamento o furto), devo pagare una tassa antipirateria. Non ho piratato un bel nulla.

E' come se si facessero pagare le multe per eccesso di velocità spalmandole su tutti gli automobilisti e includendole nel bollo. Va a farsi benedire la presunzione di innocenza che, mi pareva, dovrebbe essere alla base del vivere civile.

Resta solo un rimedio: fare incetta di CD vergini prima del 29 aprile 2003, sempre che i negozi non abbiano già aumentato i prezzi. C'è chi pensa di andare a fare acquisti all'estero, nei paesi europei in cui queste idiozie non si fanno (alla faccia dell'Europa unita), ma attenzione: potrebbe essere considerato illegale importare CD che non hanno pagato il balzello. Come si potrà controllare questa importazione parallela, che farà sicuramente la fortuna di tante aziende estere a discapito di quelle italiane, non è dato saperlo. Come si farà a distribuire il ricavato di questa imposta fra gli artisti danneggiati dalla pirateria musicale (sarebbe questa la ragione ispiratrice del decreto) è altrettanto inconoscibile.

L'unica consolazione, per così dire, è che viene sancito ufficialmente il sacrosanto diritto alla copia privata per uso personale: l'articolo 9 infatti dice:
"[…] È consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali […]". In altre parole, farsi una copia dei propri CD e DVD è legale, se la copia è per uso personale.

Ma attenzione: secondo l'articolo 26 è vietato scavalcare eventuali sistemi "efficaci" anticopia (e su quell'"efficaci" calerei un velo pietoso), per cui è illegale duplicare i CD anticopia attualmente in circolazione se la copia scavalca il sistema anticopia. E' consentita invece la copia analogica, a patto che non scavalchi il sistema anticopia: dice infatti AF Digitale che "viene poi perseguito, tra gli altri, chi: 'fabbrica, importa, distribuisce, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita e il noleggio, o detiene per scopi commerciali, attrezzature prodotti o componenti ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche (di protezione, ndr), ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l'elusione di predette misure.'"

Nel contempo, la copia analogica è consentita, e anzi _deve_ essere possibile, secondo quanto indicato dall'articolo 9: "I titolari dei diritti sono tenuti a consentire che, nonostante l'applicazione delle misure tecnologiche di cui all'art. 102-quater, la persona fisica che abbia acquisito il possesso legittimo di esemplari dell'opera o del materiale protetto, ovvero vi abbia avuto accesso legittimo, possa effettuare una copia privata, anche solo analogica, per uso personale, a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale dell'opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti."

Complimenti, ancora una volta, al Sublime Legislatore.

La grande truffa dei dialer

C'è una vasta categoria di appelli circolanti in Rete, e di banner pubblicitari presenti nelle pagine Web, la cui falsariga è un invito a visitare un sito, con la promessa apparentemente innocente di poter partecipare a un referendum/sondaggio oppure, più maliziosamente, di poter scaricare gratuitamente suonerie, musica commerciale o pornografia.

Per esempio, in occasione del conflitto in Iraq (aprile 2003) è circolato questo invito:

UN CLIC PER LA PACE...
O PER LA GUERRA?
Partecipa al nostro sondaggio!
Per eliminare Saddam è giusto scatenare
una GUERRA?
SI   NO

Attenzione! Non abboccate a questi inviti. Infatti entrambe le risposte, lungi dal contribuire a un sondaggio, portano alla stessa pagina Web, progettata in modo da scaricare automaticamente sul computer della vittima un cosiddetto dialer: un programma che altera i parametri della vostra connessione a Internet, cambiandone soprattutto il numero telefonico.

Altri siti usano altre "esche" più o meno erotiche oppure la promessa di scaricare musica o suonerie per cellulari, ma il concetto è sempre lo stesso: indurre in qualche modo l'utente a visitare una pagina dalla quale scaricare, più o meno consapevolmente, un dialer.

La truffa nasce dal fatto che il dialer riprogramma il vostro computer in modo da chiamare un numero a pagamento (prefisso 899 e simili), ben più salato del numero telefonico normale che usate per collegarvi a Internet. E soprattutto, nella maggior parte dei casi, lo riprogramma di nascosto, o perlomeno senza avvisarvi in modo chiaro del maggior costo che sosterrete.

Alcuni siti vi chiedono esplicitamente di scaricare ed eseguire "un piccolo programma" che permetterà di accedere ai loro "servizi particolari": non abboccate, è sicuramente un dialer. Altri siti, più subdolamente, creano pagine Web che scaricano ed eseguono automaticamente il dialer, senza che dobbiate scaricarlo ed eseguirlo manualmente.

Esistono infatti delle note vulnerabilità nei programmi più diffusi (Microsoft Internet Explorer, Microsoft Outlook, Microsoft Windows) che consentono a un sito o a un utente ostile di indurre il computer della vittima a scaricare ed eseguire un programma (in questo caso, un dialer) senza che l'utente se ne accorga e spesso senza che l'utente faccia altro che visualizzare un e-mail o una pagina Web appositamente confezionata. Se volete saperne di più, i siti Internet dedicati alla sicurezza sono strapieni di dettagli tecnici.

Molte di queste vulnerabilità non sono rilevabili dai comuni antivirus, per cui la presenza dell'antivirus aggiornato sul vostro computer non deve darvi una sensazione di falsa sicurezza. Gli unici rimedi contro questi sistemi truffaldini sono i soliti, ben noti a chi ha a cuore la propria sicurezza informatica:

1. Non scaricare mai da Internet nulla di cui non si sia assolutamente sicuri
2. Se un'offerta è troppo bella per essere vera, probabilmente c'è sotto una fregatura
3. Non usare programmi notoriamente vulnerabili: esistono altri programmi più sicuri (Opera, Mozilla, Pegasus, Eudora, The Bat!...)
4. Non usare Windows, dato che i dialer sono realizzati soltanto per Windows

Sono immuni da questo raggiro gli utenti che non usano una connessione telefonica per accedere a Internet e usano invece una connessione ADSL o in fibra ottica o la rete informatica aziendale, purché non abbiano il filo del telefono collegato al computer per altri motivi (ad esempio perché usano il PC come segreteria telefonica o per mandare e ricevere fax).

Ricordate che potete rivolgervi gratuitamente a Telecom Italia, al 187, per far disattivare l'accesso ai numeri 144, 166 e 899. In questo modo, se anche venite infettati, il dialer non riuscirà a fare alcuna chiamata e quindi non andrete incontro a salassi in bolletta.

Antibufala: la campagna Aquaplastics

Circola un appello che dice grosso modo "Basta un clic sul sito www.aquaplastics.org per donare acqua all'Africa. L'iniziativa è dei produttori di materie plastiche in Europa, l'obiettivo è 1,5 milioni di clic e 150000 euro andranno all'associazione umanitaria WaterAid."
 
Il sito citato esiste e effettivamente presenta una campagna in inglese (ma c'è anche l'italiano) che promette una donazione di 150.000 euro, da parte dell'industria della plastica, a WaterAid se viene raggiunto un totale di un milione e mezzo di cliccate sul sito (nella zona "click to donate") entro il 22 giugno 2003.

Il sito WaterAid citato (http://www.wateraid.org/) appartiene effettivamente a un ente benefico registrato in Inghilterra (WaterAid, Prince Consort House, 27-29 Albert Embankment, London, SE1 7UB, UK. Tel: +44 (0) 20 7793 4500. UK Registered Charity No. 288701).

L'industria della plastica citata è l'APME (Association of Plastics Manufacturers in Europe), il cui sito (http://www.apme.org/dashboard/presentation_layer_htm/dashboard.asp) conferma l'iniziativa benefica.

In altre parole, sembra trattarsi di una regolare attività promozionale per incentivare l'uso della plastica: i fabbricanti di plastica sponsorizzano, WaterAid riceve i soldi della sponsorizzazione e li investe per fornire acqua al Terzo Mondo. Preferibilmente usando tubature in plastica, ovviamente.

Fino a prova contraria, l'iniziativa ha quindi tutti i requisiti per essere considerata affidabile. Lascio naturalmente a voi decidere se partecipare o meno: segnalo solo alcuni fatti che possono aiutarvi nella valutazione dell'efficacia economica dell'iniziativa.

Secondo quanto indicato sul sito, una cliccata vale 10 eurocent, ogni utente può cliccare una sola volta al giorno e c'è tempo soltanto fino al 22 giugno 2003. Iniziando oggi (20/4/2003) ci sono quindi circa 60 giorni di tempo: significa che ogni utente può generare una donazione massima di 6 euro. Non è una gran cifra, ma non è neppure una miseria. Se volete dare di più, comunque, potete farlo tramite le pagine interne del sito.

Ciao e buona Pasqua da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/04/19

[IxT] #2003-032 (19/4/2003). Antibufala: il Sistema di Identificazione di Microsoft

Nota: questa newsletter è stata inviata originariamente come numero 2003-031 a causa di un mio disguido nella numerazione progressiva.

Sta dilagando nella Rete italiana un inquietante appello informatico:

ATTENZIONE:

Sistema di Identificazione della Microsoft (notizia dal "New York Times")

Per chi ha programmi Microsoft senza regolare licenza e usa Internet.

La Microsoft sa chi sei. Il sistema Microsoft scopre chi sei... Il programma è ben nascosto all'interno dei Tools Microsoft, ma il trucco e stato svelato da un ex dipendente. Segui le istruzioni e rimarrai sbalordito dal risultato!

 1) Dal Menu di Avvio: Programmi/Accessori/Calcolatrice
 2) Sulla Calcolatrice clicca Visualizza/Scientifica
 3) Digita: 12237792
 4) Ora clicca sull'opzione Hex (esadecimale), in alto a sinistra, e scopri la tua identificazione!

AVVISA I TUOI AMICI...

Niente panico! E' semplicemente una burla: le istruzioni vi chiedono semplicemente di aprire la Calcolatrice di Windows e di digitare un numero, convertendolo al formato esadecimale. Convertendolo, nella schermata della Calcolatrice compare una parola che spiega la burla e che non vi rivelo per non rovinarvi la sorpresa (la trovate comunque nel nome di questa pagina Web).

Di conseguenza, a Microsoft non viene inviata alcuna informazione, e ovviamente il giochino funziona sia che abbiate software Microsoft pirata, sia che abbiate le licenze in regola. Anzi, funziona anche con qualsiasi altro sistema operativo e programma che disponga di una funzione di conversione al formato esadecimale. Funziona persino a mano, se siete fra gli eletti capaci di fare queste conversioni con carta, penna e materia grigia.

Purtroppo molti utenti hanno una notevole paranoia nei confronti di supposte funzioni "spia" nascoste dentro i prodotti Microsoft (e visti i precedenti, come dar loro torto), per cui c'è chi prende questo appello sul serio e lo diffonde a tutti senza prendersi la briga di eseguire le sue istruzioni, che rivelerebbero la burla. Ripeto: è uno scherzo innocuo. Trattatelo come tale.

Ciao da Paolo.

 

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2003/04/11

[IxT] #2003-031 (11/4/2003). La bufala degli squillini

Scusate la veste "spiccia e sporca" di questa newsletter, ma sono di corsa. Mi trovo a Pescara, come preannunciato, e domattina alle 9, presso il palazzo della Provincia, faro' due chiacchiere pubbliche (in buona compagnia di altri ottimi relatori) sul software libero. Se capitate da queste parti...

Sono insomma in tournée, quindi con mezzi meno potenti del solito, e oltretutto il portatile che di solito uso in viaggio ha avuto un "crash"... nel senso che mi è rovinosamente caduto di mano e si è rotto. Lezione di vita informatica numero 47: mai andare in giro con un portatile in mano e un cavo penzoloni, per quanto si stia attenti, il cavo si incaglierà da qualche parte e strattonerà via il portatile di mano. Prometto una foto del disastro appena rientro alla base, ossia domenica.

Sto quindi lavorando con mezzi di fortuna (laptop sostitutivo) e quindi non ho tutte le mie amate comodità. Per cui vado subito al sodo.

L'appello che sta circolando, a proposito dell'intenzione dei gestori di telefonia mobile di far pagare gli "squillini" (ossia le chiamate fatte senza rispondere e facendo soltanto squillare il cellulare del destinatario per fargli sapere che lo pensiamo, che vogliamo farci chiamare eccetera), è _falso_.

E' un pesce d'aprile, e pure un po' stantio, visto che ormai il primo di aprile è passato da un po'. Gli operatori hanno smentito la storia, che del resto era facilmente rilevabile come bufala da altri indizi: il riferimento a Repubblica, che indicava solo genericamente il sito di Repubblica ma non la pagina esatta del falso articolo (ovvio, non poteva farlo, visto che l'articolo non esiste), e soprattutto l'esiguità della somma, pari a una frazione infinitesima di euro, che anche facendo centinaia di squillini non assommava mai a cifre significative.

Insomma una burla, e ben congegnata, grazie alla scelta di un argomento "caldo" (ci sentiamo tutti un po' colpevoli perché ci sembra che con gli squillini scrocchiamo) e di uno stile molto giornalistico, da "notizia ANSA".

Complimenti a tutti i lettori che mi hanno segnalato e analizzato in dettaglio la bufala, e un pernacchione a tutti i sedicenti giornalisti di varie testate che l'hanno riportata senza nemmeno prendersi la briga di chiamare Tim, Vodafone o Wind per verificare.

Per oggi è tutto: ri-scusate la fretta e la brevità.

 

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2003/04/07

[IxT] #2003-030 (7/4/2003). Antibufala Classic: "La vita è bella", file Powerpoint assassino?

- Antibufala Classic: "La vita è bella", file Powerpoint assassino?
-- Messaggi di servizio
-- Aggiornamento: Pete Townshend non è un pedofilo
-- Antibufala: avete vinto una lotteria, e senza neppure giocare!
-- Gli esperti concordano: bin Laden è sicuramente vivo o morto

Antibufala Classic: "La vita è bella", file Powerpoint assassino?

E' buffo come gli appelli abbiano un ciclo vitale ben preciso, quasi fossero creature dotate di vita propria. Nascono, crescono e si trasformano, difficilmente muoiono, generano "prole" sotto forma di infinite varianti. Inoltre hanno periodi di letargo seguiti da improvvisi risvegli, in cui riprendono a dilagare nella Rete.

E' il caso di questo classico, già indagato a suo tempo dal Servizio Antibufala presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/virus_hoax_life_is_beautiful.htm

e che ora mi sta arrivando a badilate in una forma mutata:

"Subject: Fw: URGENTE!!! Verificato nel sito di Symantec... VERO", dice ora l'appello, ma in realtà è falso: il sito della Symantec non conferma affatto quello che sostiene il messaggio, ma anzi lo smentisce qui:

http://www.symantec.com/avcenter/venc/data/life.is.beautiful.hoax.html

"ATTENZIONE!! Attenzione, necessario fare attenzione soprattutto per chi utilizza mail come Yahoo, Hotmail ecc. Questa informazione è arrivata ieri mattina da Microsoft e Norton." Ogni bufala che si rispetti parla di "ieri mattina", in modo che il messaggio sembri sempre fresco. In realtà questa storia è in giro da gennaio 2002, e ovviamente né Microsoft né Norton hanno diramato informative in proposito.

"Per favore inviatela a tutte le persone di vs. conoscenza che accedono ad Internet. Potreste ricevere una e-mail apparentemente innocua con una presentazione Power Point "Life is beautiful.pps". Se la ricevete NON APRITE IL FILE PER NESSUN MOTIVO e cancellatelo immediatamente. Se aprirete il file, vi comparirà sullo schermo un messaggio che Vi dirà: "E' troppo tardi ora, la tua vita non sarà più bella", in seguito PERDERETE OGNI DATO NEL VOSTRO PC e la persona che ve lo ha mandato avrà il  vs. indirizzo IP, email e password. E' un nuovo virus che ha iniziato a circolare sabato pomeriggio."

"DOBBIAMO FARE IL POSSIBILE PER FERMARE QUESTO VIRUS: AOL ne ha già confermato la PERICOLOSITA' ed il programma antivirus non è capace di distruggerlo." AOL non ha affatto confermato la cosa, e i programmi antivirus non sono in grado di distruggerlo semplicemente perché non esiste.

"Il virus è stato creato da un Hacker che l'ha nominato "life owner", (PADRONE DELLA VITA). PER FAVORE FATE UNA COPIA DI QUESTA EMAIL E DISTRIBUITELA A TUTTE LE PERSONE CHE CONOSCETE.".  Correzione: Per favore, non provateci nemmeno a distribuire questo appello. Non fareste altro che perpetuarlo e fare la figura dei tontoloni.

A parte questo, valgono le solite raccomandazioni di sempre: usate un antivirus su tutti i file che ricevete, a prescindere da come si chiama il file e da chi ve lo manda; l'antivirus deve essere aggiornato, altrimenti è come usare un preservativo scaduto; non credete a tutto quello che vi mandano gli amici, potrebbero essere stati a loro volta "bufalati".

Messaggi di servizio: migrazione in corso

Come già accennato, la newsletter sta gradatamente migrando da Domeus.it a Peacelink. La newsletter viene per ora spedita sia tramite Domeus.it, sia tramite Peacelink: le due "edizioni" sono identiche, e sono riconoscibili dal fatto che l'edizione Peacelink non ha pubblicità e ha una P dopo il numero progressivo, mentre l'edizione Domeus ha una D.

Se ricevete questa newsletter in due copie, una numerata 030D e una numerata 030P, dis-iscrivetevi da Domeus.it: basta mandare un e-mail vuoto a

internetpertutti-unsubscribe@domeus.it

e seguire le istruzioni di dis-iscrizione: questo vi dis-iscrive da Domeus.it, NON dalla newsletter. Mi raccomando, fatelo soltanto se ricevete DUE copie della newsletter.

Messaggi di servizio: utente irraggiungibile

C'è un utente, il cui nome inizia per "Tore", che mi ha scritto a proposito di newsletter doppie: mi dice che riceve "due copie delle ... e-mail perchè si sono sovrapposte due iscrizioni attivate in tempi diversi che ora non so come risolvere."

Tore, ho tentato di risponderti direttamente, ma i messaggi tornano indietro perché "user... not listed in public Name & Address Book", così ti contatto tramite la newsletter: procurati un indirizzo Internet alternativo, presso uno dei tanti provider, perché quello aziendale è per me irraggiungibile e quindi non posso aiutarti. Scrivimi dall'indirizzo alternativo e risolveremo insieme il problema.

Aggiornamento: Pete Townshend non è un pedofilo

Ricorderete forse un mio articolo di qualche tempo fa, in cui raccontavo che Pete Townshend, chitarrista degli Who, era accusato di aver scaricato immagini pedofile da Internet e si era giustificando adducendo "motivi di ricerca":

http://www.zeusnews.it/news.php?cod=1868

Il 10 marzo 2003, Townshend è stato scagionato. Riceverà un'ammonizione formale da parte della polizia perché per sua stessa ammissione ha visitato un sito pedofilo nel corso delle ricerche per un suo libro sul tema (disponibile in Rete), ma non andrà in carcere. Townshend era stato incriminato perché i dati della sua carta di credito erano stati trovati in un archivio di 7272 nomi fornito alla polizia inglese dalla polizia postale statunitense.

Un articolo di Townshend sul tema della pedofilia, scritto in tempi non sospetti (in inglese), è presso

http://www.thesmokinggun.com/doc_o_day/petetownshend3.html

La notizia dello scagionamento è riportata da

http://www.thisislondon.com/news/articles/3742635?source=EveningStandard

Townshend rischiava fino a cinque anni di galera e soprattutto di trovarsi con la reputazione rovinata per sempre. Stavolta, a lui, è andata bene, anche se sicuramente un po' di fango gli resterà addosso. E se fosse successo a un comune cittadino?

Antibufala: avete vinto una lotteria, e senza neppure giocare!

Da diverso tempo ricevo richieste di chiarimento a proposito di uno strano appello. La sua falsariga è sempre più o meno questa: complimenti, avete vinto vari milioni di dollari a una lotteria internazionale, senza neppure spendere i soldi del biglietto: infatti siete stati scelti tra tanti nominativi raccolti su Internet. Per riscuotere la vincita e avere maggiori informazioni, non dovete fare altro che contattare il sito della lotteria in questione. Soldi facili, insomma.

A parte il fatto che la storia puzza di bruciato lontano un chilometro (visto che a questo mondo nessuno regala soldi) e dovrebbe essere evidente che si tratta di un affare sporco, molti lettori si sono chiesti cosa c'è dietro questi inviti; in altre parole, come funziona la truffa.

Semplice: è una variante della "truffa alla nigeriana" (quella del funzionario che chiede via e-mail il vostro aiuto "personale e riservato" per sbloccare qualche milione di dollari). Se rispondete all'appello (che fa capo a un'infinita varietà di siti come ad esempio http://www.internationallottouk.com), scoprirete che per riscuotere la somma vi chiedono del denaro, per delle improbabili "spese amministrative" o imprecisate "pratiche burocratiche". Se siete così ingenui da abboccare e mandate i soldi richiesti, salta fuori qualche altro "intralcio" risolvibile soltanto con un'ulteriore piccola spesa, e così via.

Casi come questo sono ben documentati in Rete, ad esempio presso

http://www.crimes-of-persuasion.com/Nigerian/lotteries.htm

C'è un modo molto semplice per distinguere i truffatori dalle lotterie autentiche: per partecipare a quelle autentiche bisogna (guarda che strano) pagare il biglietto. Le lotterie autentiche si sostentano grazie alla vendita dei biglietti, che tutti insieme concorrono a formare il monte premi. Niente biglietto, niente monte premi, e la truffa è in agguato.

Gli esperti concordano: bin Laden è sicuramente vivo o morto

...e altre "perle" più o meno autentiche attribuite alla CNN, con relative immagini delle schermate, sono a vostra disposizione presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/cnn_pasticciona/cnn_pasticciona.htm

Ciao da Paolo.

 

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2003/04/05

[IxT] #2003-029 (5/4/2003). La rotonda magica e il nuovo triangolo europeo

-- Antibufala: la rotonda magica
-- Antibufala: il nuovo triangolo europeo
-- Un "grazie" a Alessandro S., MAQ e un anonimo
-- Ancora a proposito di migrazione della newsletter

Antibufala: la rotonda magica

"Immagina di guidare in Gran Bretagna", inizia un documento Word che circola in Rete e che contiene delle inquietanti immagini di traffico automobilistico. "Intanto sei già incasinato perchè devi guidare al contrario... Poi, vai tranquillamente pensando al five o’clock tea e ti trovi alle prese con un segnale al quale le tue 200 lezioni di autoscuola non ti hanno preparato... Cerchi di immaginarti cosa sarà... Qualche decina di metri dopo apparirà questo: La rotonda magica !".

Le immagini dell'appello mostrano una incredibile rotatoria che sembra un vortice impazzito di auto che girano in tutte le direzioni. "Ce ne sono 3 o 4 come questa in Gran Bretagna. Questa è a Swindon, tra Londra e Cardiff, vicino a Southampton. No comment...".

Le foto lasciano davvero di stucco, ma non si tratta di un perverso fotomontaggio. La "rotonda magica" esiste davvero: è sufficiente immettere in Google il nome della località (Swindon) e "magic roundabout" (la scritta sul cartello nella prima foto) per trovare pagine Web che la descrivono, come ad esempio http://www.netcyclo.co.uk/places/polit/nations/uk/england/wiltshire/swindon/magicrdb/magicrdb.htm, che presenta quasi esattamente le medesime foto.

E' esatto anche che ci sono altre "rotonde magiche" come questa: una è a Hemel Hempstead, sempre nel Regno Unito, ed è documentata ad esempio presso http://www.hemelhempsteadtoday.co.uk/custom_pages/CustomPage.asp?Page=263. Un'altra, stando al sito dedicato alla rotonda di Swindon, è nella zona sud di Londra.

Prima che consideriate queste immagini come la prova definitiva della totale e inguaribile eccentricità degli inglesi, occorre fare qualche chiarimento. I rondò, o rotatorie che dir si voglia (c'è tutta una terminologia da scoprire in siti come http://www.webstrade.it/stampa/LeStrade10-2001/miniature.htm), sono molto più diffusi all'estero che in Italia.

In Inghilterra fanno addirittura furore i cosiddetti "mini-roundabout", o mini-rondò, che non sono altro che un normale incrocio in mezzo al quale è dipinto un cerchio bianco, intorno al quale si deve girare. Sono dappertutto, anche in città. Lo so bene, io ne affronto tutti i giorni per portare le mie figlie a scuola (abito in Inghilterra). Per cui gli inglesi sono molto abituati ai rondò, al punto di rispettarli anche se sono costituiti soltanto da una segnaletica orizzontale dipinta sull'asfalto, e quindi questa giostra è per loro più naturale che per un italiano.

La "rotonda magica", se la guardate con calma, non è altro che la composizione di cinque minirondò disposti ad anello; questo anello forma un sesto rondò più grande.

Il vantaggio di questa soluzione è che un automobilista che arriva da una delle strade collegate dal rondò e deve uscire a quella immediatamente a destra (ricordate, siamo in Inghilterra, i rondò si percorrono in senso orario) non è costretto a impegnare tutto l'anello esterno e quindi fermare il traffico sulle altre strade e fermarsi quattro volte: può imboccare il minirondò davanti a sé, uscire a destra e imboccare direttamente il minirondò che sta davanti alla strada sulla quale vuole uscire. Nella pagina antibufala che ho preparato trovate foto, disegni, piantine e schizzi esplicativi:

http://www.attivissimo.net/antibufala/rotonda_magica/rotonda_magica.htm

Tenete presente che le foto sono disorientanti, come dice l'appello, anche perché in Italia si guida a destra. Inoltre quando si affrontano queste "rotonde magiche" in auto, non si ha la visione del carosello di auto mostrato nella seconda foto, ripresa da una certa altezza: ci si concentra soltanto sulla propria segnaletica.

Ma funzionano queste "rotonde magiche"? Pare di sì, anche se producono un certo caos iniziale, come descritto nei siti sopra citati: "Its opening attracted then national press and television and the Gazette reported it caused some of the biggest traffic jams ever seen in Hemel Hempstead.  It was the first such roundabout to be opened anywhere and it quickly settled down to ease the town’s traffic problems". Del resto, di tecniche alternative per riunire cinque strade ad alto traffico senza causare code di chilometri non ce ne sono.

Inoltre gli abitanti del luogo si sono affezionati alla "rotonda magica", al punto che è diventata una piccola attrattiva turistica, e che quando gli esperti, negli anni Novanta (questi rondò sono dei primi anni Settanta), proposero di rimpiazzarla con un sistema basato su semafori, si mosse una petizione per salvare il rondò, organizzata dal giornale locale. La rotonda rimane fiera al suo posto.

Il nome "Magic Roundabout" significa  "rotonda magica", ma allude anche al titolo di un popolarissimo programma inglese per bambini, che tradotto letteralmente significa "la giostra magica".

Concludo con una piccola curiosità: nelle proprietà del documento Word si legge "University of Southampton" e uno spezzone in francese: "maginez: vous conduisez en Grande Bretagne et". Con un editor esadecimale, inoltre, il buon Word rivela come sempre altre informazioni nascoste, come nomi spagnoli (José Gabriel Pulido, Antonio Diaz, Marina Mediero, Laura Perez) e tedeschi (Dirk Bohrer), a testimonianza che questa storia ha fatto un bel po' di strada. E che Word infila nei propri file informazioni di cui l'utente non è consapevole, con tutti i rischi di privacy che questo comporta. Ma questa è un'altra storia.

Antibufala: il nuovo triangolo europeo

Dovremo tutti comperare un nuovo triangolo per l'auto? Stando a un appello che circola, parrebbe di sì. "La polizia stradale ha iniziato a controllare, ogni volta che fermano qualcuno, che sulle macchine ci siano i nuovi triangoli "europei", senza avvertire nessuno che erano cambiati.", dice l'appello.

L'indignazione sale subito, ma l'appello propone rimedi intanto che avvisa del pericolo: "Sta notizia me l'ha girata un amico della stradale. Le misure sono cambiate e tutti i triangoli validi fino a oggi (e che tutti abbiamo in auto) non vanno piu bene. In più i bastardi danno una multa di 250 Euro, e tutto questo senza che TV o giornali abbiano minimamente pubblicizzato la cosa. Infine, (ed è proprio il massimo) pare che nessun ricambista o negozi simili abbiano già in vendita i nuovi triangoli...  Comunque trovate in allegato un file con  i nuovi formati e le misure omologate. Girate sto messaggio a tutti i vostri amici e parenti !!!  E sperate in bene..."

E qui si svela la bufala, anzi la burla. I "triangoli" di cui parla l'appello non sono quelli per indicare le emergenze in auto, ma "triangoli" femminili, scarsamente coperti da costumi da bagno modello "filo interdentale", ritratti nella foto che accompagna l'appello e di cui trovate copia ad esempio presso

http://digilander.libero.it/Riwa83/filez/triangoli.jpg

Attenzione: la foto, come si suol dire, può essere poco adatta a un luogo di lavoro.

Quello che era nato come semplice scherzo, però, si è trasformato in una bufala perché qualcuno si è dimenticato di allegare l'immagine rivelatrice quando ha inoltrato il messaggio. Così molti utenti hanno iniziato a prenderlo per buono. Giusto per chiarire: non è previsto alcun cambiamento nei triangoli: quello di cui disponete adesso va benissimo e, mi auguro, continuerà ad andar bene a lungo. Tenetelo pulito e verificate ogni tanto che sia facilmente accessibile e funzioni regolarmente. Sto parlando dei triangolo per l'auto, cos'avevate capito?

Un "grazie" a Alessandro S., MAQ e un anonimo

Alessandro S., MAQ  e un anonimo di Fiumicino mi hanno mandato una donazione a sostegno del mio lavoro online. Donazione che -- confesso -- ho subito speso parzialmente in focaccia da Ottavio, un cuneese che ha aperto una bottega dove prepara delle cose italiane squisite, qui a York. Purtroppo non mi hanno mandato un indirizzo di e-mail al quale rispondere, per cui lo faccio qui nella speranza che mi leggano: grazie Alessandro, salutami Roma, la pizza che fanno qui a York è buona se sai dove andare, non temere; grazie anonimo o anonima; grazie MAQ, bella famiglia in quel di Torino, anche se la composizione digitale delle foto tua e di Enrico è un po' sconcertante ;-).

A proposito: chissa perché anche Alessandro, come tutti, pensa che io stia a Londra. C'è questo strano meccanismo psicologico in cui incappano tutti, anche i giornalisti quando mi intervistano: danno per scontato che se uno abita in Inghilterra sta per forza a Londra. Un giorno qualcuno me lo spiegherà.

Ancora a proposito di migrazione della newsletter

I più attenti avranno notato che la numerazione della newsletter ha fatto un saltino: probabilmente vi manca la newsletter numero 028.

Niente panico: la 028 è semplicemente un messaggio di servizio che ho distribuito tramite il nuovo canale di distribuzione della newsletter, ossia Peacelink.it.

Infatti oltre all'appoggio temporaneo presso Domeus.it, la newsletter "Internet per tutti" è disponibile anche tramite Peacelink.it, che ringrazio per l'ospitalità.

Questa scelta è dovuta al fatto che non tutti i lettori hanno gradito la presenza di pubblicità in coda ai messaggi (pubblicità di cui NON sono né responsabile e dalla quale NON traggo guadagni) e l'obbligo di accettare di ricevere e-mail pubblicitari da Domeus.it (dai quali non prendo soldi).

Appena risolti i problemi di dentizione del servizio di Peacelink.it, la newsletter migrerà al nuovo ospite senza che dobbiate fare nulla. Spariranno così pubblicità e obblighi di ricevere messaggi promozionali. I contenuti saranno quelli di sempre.

Per il momento, comunque, NON FATE NULLA.

La newsletter viene per ora spedita sia tramite Domeus.it, sia tramite Peacelink: le due "edizioni" sono identiche e riconoscibili dal fatto che l'edizione Peacelink non ha pubblicità e ha una P dopo il numero progressivo; l'edizione Domeus ha una D.

Se ricevete la newsletter in due copie, NON FATE NULLA: cancellate il doppione e basta. La cosa si sistemerà da sola a breve.

Questo è giusto un breve messaggio di partenza: seguiranno i dettagli e i chiarimenti.

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/04/01

[IxT] #2003-028 (1/4/2003). Aprile, è tempo di migrar (ancora!)

Dopo l'appoggio temporaneo presso Domeus.it, la newsletter "Internet per tutti" migra a Peacelink.it, che ringrazio per l'ospitalità. Se ricevete questo messaggio, siete già stati migrati al nuovo sistema e non dovete fare nulla.

La scelta di una ulteriore migrazione è dovuta al fatto che non tutti i lettori hanno gradito la presenza di pubblicità in coda ai messaggi e l'obbligo di accettare di ricevere e-mail pubblicitari da Domeus.it.

Questo complica un pochino la vita al sottoscritto, ma penso ne valga la pena.

Ripeto: se leggete queste righe, non dovete fare nulla. Continuerete a ricevere la newsletter tramite Peacelink.it anziché tramite Domeus.it. I contenuti saranno quelli di sempre.

Questo è giusto un breve messaggio di partenza: seguiranno i dettagli e i chiarimenti.

Nel frattempo, godetevi (si fa per dire, i gusti son gusti) l'indagine sulla "rotonda magica":

http://www.attivissimo.net/antibufala/rotonda_magica/rotonda_magica.htm

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/03/28

[IxT] #2003-027 (28/3/2003). Ancora su Amina; Pescara; Rachel Corrie

-- Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a metà
-- Conferenza a Pescara: registratevi!
-- Antibufala: la morte di Rachel Corrie

Antibufala: Amina Lawal, nuovo appello fasullo a metà

Sta iniziando a circolare un nuovo appello per Amina Lawal, il cui caso è già documentato dal Servizio Antibufala presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/amina_lawal.htm

ALLA FINE HANNO APPROVATO LA LAPIDAZIONE DI AMINA

Il Tribunale supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte  per lapidazione di AMINA; ha solamente posticipato l'esecuzione di due mesi
per permetterle di allattare il suo bambino.

Trascorso questo termine la sotterreranno fino al collo e  l'ammazzeranno a sassate, a meno che una valanga di dissensi non riesca a dissuadere le Autorità Nigeriane.

Amnesty International chiede il tuo appoggio tramite la tua firma  nelle sue pagine web.

Mediante una campagna di firme come questa si salvò in passato un'altra donna, Safiya, nella stessa situazione. Sembra che per AMINA  abbiano ricevuto pochissime firme.

Contatta subito: http://www.amnesty.it/appelli/appellonigeria.php3

e firma per AMINA

Non pensare che non serva a niente; all'altra donna salvò la vita.

Fai circolare questo messaggio fra le persone che sai sensibili a questa orribile minaccia di morte. Fallo subito, io l'ho già fatto.

L'appello sbaglia nel dire che l'esecuzione è posticipata "di due mesi per permetterle di allattare il suo bambino": il motivo è ben diverso. Come documentato presso

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/2884283.stm

l'appello legale di Amina è stato rinviato a dopo le elezioni nigeriane di maggio (l'allattamento non c'entra).

E l'esecuzione non è affatto automatica come dice l'appello. Secondo la BBC, infatti, se a giugno 2003 l'appello legale di Amina non ha successo, può ancora ricorrere all'Alta Corte della capitale Abuja e poi alla Corte Suprema federale.

E' invece esatto il riferimento alla pagina di Amnesty International (altre varianti dell'appello rimandano a pagine di Amnesty in altre lingue). Tuttavia è errata la frase "Sembra che per AMINA  abbiano ricevuto pochissime firme", dato che l'ultima volta che ho controllato (28 marzo 2003) le "firme" erano oltre 392.000 sul sito italiano e ben  3.708.423 presso http://www.amnistiaporsafiya.org.

Conferenza a Pescara: registratevi!

Nella newsletter precedente ho accennato alla mia apparizione mistica, prevista a Pescara per il 12 aprile. Ho dimenticato di dirvi che se vi interessa partecipare al Meeting 2003 sul software libero dovete preregistrarvi presso

http://www.barbaroweb.com/meeting2003

Antibufala: la morte di Rachel Corrie

Circola nell'Internet italiana una presentazione PowerPoint in italiano, secondo la quale che racconta che "Pochi giorni fa a Gaza, ha perso la vita una giovane pacifista, Rachel Corrie di soli 23 anni." Si era recata in Israele dove "partecipava ad azioni, per bloccare le ruspe israeliane, che cercavano di abbattere le case dei kamikaze e dei loro parenti, nei territori palestinesi."

Secondo l'appello, che cito riassuntivamente, "Il 15 Marzo in un’azione a Rafah nella striscia di Gaza, Rachel era con i suoi amici per cercare di opporsi alle demolizioni. 'Era seduta sulla traiettoria del Bulldozer, il conducente l’ha vista, ha proseguito e le è passato sopra' ha dichiarato Joseph Smith, militante pacifista americano...'la ruspa le ha versato sopra la terra e poi si è messa a schiacciarla' ha aggiunto Nicholas Dure, un’altro suo compagno."

La descrizione è accompagnata da alcune fotografie impressionanti che documentano l'accaduto. "I compagni hanno cercato in tutti i modi prima di fermare la ruspa,  e poi di prestare i soccorsi, ma non c’è stato niente da fare...Le autorità israeliane hanno dato diverse versioni dell’accaduto tutte smentite dalle documentazioni fotografiche e dai testimoni. La giovane è stata uccisa a sangue freddo in modo barbaro, mentre si interponeva in modo pacifico."

"Questa presentazione" prosegue l'appello "vuole essere una testimonianza per non dimenticare Rachel, una giovane pacifista, che con il suo coraggio voleva fermare le ingiustizie che ogni giorno si verificano in Palestina. In questi giorni e in questi mesi si sta muovendo contro la guerra,  il più grande movimento pacifista che la storia abbia mai conosciuto, Rachel Corrie è sicuramente un simbolo di questo movimento ed è stata uccisa dalla logica assurda e brutale della guerra che tutti noi pacifisti cerchiamo di fermare. Ti chiedo di far circolare questa presentazione per far conoscere il caso di questa giovane ragazza, un po’ della sua storia e del suo impegno."

L'appello è "firmato" nell'ultima schermata da "Stefano Costa (Verdi Milano) - xawcos@tin.it".

Vorrei tanto potervi dire che è una bufala, ma purtroppo non posso. La notizia della morte di Rachel Corrie è stata riportata da numerosissimi siti di informazione, come CNN (http://www.cnn.com/2003/WORLD/meast/03/16/rafah.death/index.html), BBC (http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/2855263.stm) e Rainews24 (http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=34059).

Vi sono tuttavia varie versioni degli eventi, che lasciano il dubbio che il conducente della ruspa non si sia accorto della presenza della ragazza. Le foto presentate in sequenza nell'appello e presso vari siti (compresa CNN) sono infatti ingannevoli: fra l'immagine in cui Rachel è mostrata in piedi, con un megafono in mano e chiaramente visibile al conducente, e la foto in cui la si vede riversa a terra, soccorsa dai suoi compagni, è trascorsa almeno un'ora.

Infatti secondo le testimonianze dei suoi stessi compagni, in particolare quella di Joseph Smith (http://electronicintifada.net/v2/article1284.shtml), la prima foto è stata scattata fra le 14 e le 15 del 16 marzo (non 15 marzo come indicato nell'appello), ma il bulldozer ha travolto Rachel fra le 16:45 e le 17, quando "Rachel si è seduta lungo la traiettoria del bulldozer" e non aveva un megafono con il quale farsi sentire:

Essersi seduta può averla portata fuori dal campo visivo del conducente. Tuttavia Smith precisa che era seduta "almeno 15 metri più avanti del bulldozer", per cui se la stima della distanza è esatta è presumibile che il conducente potesse vederla, e secondo Smith a un certo punto Rachel era addirittura sopra il mucchio di terra spinto dal bulldozer e ben visibile ai due operatori del bulldozer.

Rachel è stata travolta dal mezzo cingolato, che poi ha fatto retromarcia passandole sopra, ed è morta in ospedale poche ore più tardi.

Le foto presentate non possono dunque essere usate come prova inequivocabile dell'esatta sequenza degli eventi, proprio perché fra un'immagine e l'altra c'è tutta questa sequenza di eventi non documentata (la cui versione completa è riportata nell'indagine antibufala, disponibile presso http://www.attivissimo.net/antibufala/rachel_corrie.htm. Di conseguenza, può essersi trattato di un tragico incidente in cui gli operatori della ruspa non hanno visto Rachel, oppure l'hanno vista troppo tardi e hanno commesso manovre sbagliate dettate dal panico, oppure di un omicidio volontario. Solo quegli operatori lo sanno per certo.

Ci sono molte altre considerazioni che andrebbero fatte di fronte alla morte di una ragazza in circostanze come queste, ma sono considerazioni personali che esulano dal mio compito di riferire sulle mie piccole indagini, quindi le tengo per me.

Tramite Mirella De Paris, della Radio della Svizzera Italiana, il 27/3/2003 ho ricevuto da Stefano Costa questa conferma del suo ruolo di autore, che contiene alcune correzioni e precisazioni:

"Io ho semplicemente ricostruito in una presentazione di power point l'accaduto, volevo non passasse quasi nel silenzio un episodio così grave, che mi aveva molto scosso, mentre le mie forze erano tutte rivolte ad organizzare iniziative contro la guerra in Irak. Ho letto di quanto accaduto su internet, il 16 forse su repubblica.it o il nuovo.it. Le fonti di questo lavoro sono state delle agenzie stampa su internet, le foto fatte dai compagni di Rachel erano pubblicate sul sito del Corriere ma le ho riviste in questi giorni in altri siti, se vuoi trovare materiale lo trovi attraverso qualsiasi motore di ricerca scrivendo il nome di Rachel Corrie."

Stefano, il cui indirizzo di e-mail riportato nella presentazione è esatto, riferisce di aver diffuso anche una versione corretta della presentazione PowerPoint: "la data in cui è accaduto il triste episodio è il 16 marzo e non il 15, come da me descritto, avevo letto la prima agenzia il 16 e pensavo si riferisse al giorno prima. Poi nell'ultima dia ho tolto il riferimento al mio partito i Verdi dove sono responsabile a Milano. Perchè l'episodio non vorrei fosse letto come una strumentalizzazione politica."

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/03/27

[IxT] #2003-026 (27/3/2003). Arriva la primavera, tempo di pulizie

Ecco fatto. Ho appena finito di migrare tutti gli ex-iscritti alla newsletter da Yahoo a Domeus.it. Bilancio delle perdite: circa 1200 iscritti. Grazie Yahoo, grazie Libero.

Dopo il terremoto, aspettatevi delle scosse di assestamento. Sta succedendo un po' di tutto: molti di voi avranno ricevuto più di un invito, oppure riceveranno più di una copia della newsletter, oppure ricevono la newsletter e anche l'invito a iscriversi... un casino, insomma.

Ora che ho finito il grosso della migrazione (che, ricordo, è ancora _sperimentale_), posso cominciare il lavoro di fino. Se mi date una mano, facciamo prima e io mi posso rimettere all'opera.

-- Se ricevete l'invito ma ricevete anche questo messaggio, non dovete fare nulla: ignorate il nuovo invito.

-- Se ricevete questo messaggio, la vostra iscrizione è a posto.

-- Se ricevete più di una copia di questo messaggio presso più di un indirizzo, mandate la dis-iscrizione dagli indirizzi dove NON volete ricevere la newsletter. La dis-iscrizione consiste in un messaggio vuoto indirizzato a internetpertutti-unsubscribe@domeus.it.

-- Ricordate che l'invito è solo UN INVITO. Non siete iscritti automaticamente. Per iscrivervi, dovete confermare l'invito seguendo le istruzioni riportate nell'invito medesimo.

-- Se tutto questo vi ha mandato in crisi e non sapete come districarvi, siete in buona compagnia. Scrivetemi e risolveremo insieme il problema.

Ci vediamo a Pescara: aggiornamento

Come forse già sapete, sabato 12 aprile sono a Pescara per l'intera giornata, a un incontro pubblico gratuito sul software libero organizzato dalla Provincia di Pescara. C'è molta gente tosta che farà varie presentazioni e hanno pensato, questi scellerati, di affidare a me la moderazione... Dovrebbe essere una cosa interessante. Trovate i dettagli presso

http://www.barbaroweb.com/meeting2003

(che è un indirizzo diverso da quello citato in una newsletter precedente).

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

[IxT] #2003-025 (27/3/2003). Le erbe cattive son dure a morire

Pensavate di esservi sbarazzati di me? Non ancora. Sto tentando di far proseguire la newsletter tramite un nuovo fornitore, Domeus.it. Se leggete questo messaggio, vuol dire che siete già iscritti presso il nuovo fornitore e che tutto procede bene.

Devo però precisare che per ora il servizio va considerato sperimentale e in caso di problemi non escludo di fare una ulteriore migrazione. Così è la vita.

Alcuni lettori, quando hanno saputo che avevo scelto Domeus.it (su consiglio di altri lettori), mi hanno avvisato del pericolo di spam. Stando a quanto mi hanno detto, non appena si sono iscritti a Domeus.it sono stati bersagliati da e-mail pubblicitari.

Io sono utente Domeus.it (come semplice iscritto, non come moderatore) da diversi mesi, e non mi pare di aver ricevuto spam da loro (ma potrei sbagliarmi, vista la quantità che ricevo e puntualmente cancello). Comunque vi chiedo di tenere d'occhio la situazione e avvisarmi se ci sono problemi.

Ormai i tre quarti degli iscritti che risiedevano presso Yahoo è migrata a Domeus, per cui la situazione della newsletter è quasi tornata alla normalità. Per ringraziarvi della rapidità della reiscrizione e dei tanti messaggi di incoraggiamento, vi faccio tre anteprime sulle bufale di cui mi sto occupando in questi giorni.

La "rotonda magica": circola una foto di una rotatoria stradale incredibilmente complicata, al punto che sembra un vortice impazzito di automobili. Non è un fotomontaggio: la "rotonda magica" esiste, ed è in Inghilterra.

Saddam e Rumsfeld fotografati insieme: ebbene sì, vent'anni fa Saddam Hussein e Donald Rumsfeld erano amiconi. La cosa può sembrare strana, ma in realtà fa parte del normale gioco della cosiddetta diplomazia: l'amico di oggi è il nemico di ieri, e il nemico di oggi è l'amico di ieri. Sessant'anni fa i tedeschi erano nemici, ora a Riccione il tedesco è la seconda lingua grazie ai turisti. Putin e Bush si telefonano e si fanno i complimenti più spesso di due fidanzatini, ma fino a poco tempo fa si puntavano a vicenda i missili nucleari. Così gira il mondo.

La pacifista Rachel schiacciata dalle ruspe israeliane. Purtroppo l'episodio è autentico: la ragazza è effettivamente morta in questo tragico modo. L'unica incognita è se si sia trattato di un omicidio intenzionale o se il ruspista semplicemente non si è accorto che c'era ancora qualcuno sdraiato davanti al veicolo. Maggiori dettagli man mano che si sviluppa l'indagine.

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/03/26

[IxT] #2003-024 (26/3/2003). La newsletter chiude, ma non muore

Mi sono rotto. Scusatemi, ma il disastro combinato da Yahoo e Libero è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Già in passato Yahoo mi aveva fatto perdere ore per un altro suo pasticcio, e sinceramente sono stanco di dedicare week-end interi a rappezzare le porcherie altrui.

Le reiscrizioni che vi avevo suggerito di fare sono in buona parte fallite, segno che i problemi di Yahoo non sono affatto risolti come mi si segnalava da più parti. Inoltre molti lettori mi segnalano che la mia newsletter è classificata come spam dai filtri troppo restrittivi e stupidi impostati dai loro provider o dal software antispam residente sui loro PC.

A questo punto ho ancora 1300 utenti dispersi, molti dei quali sono irraggiungibili perché i miei messaggi, anche se spediti a mano da un normale account, tornano indietro respinti come spam. Ho la casella piena di messaggi di utenti che non sanno cosa fare per riprendere a ricevere la newsletter o che mi chiedono di cambiare manualmente l'indirizzo a cui spedire la newsletter per aggirare il problema di Yahoo. Mi ci vorranno settimane per rispondere a tutti.

In altre parole, la newsletter è cresciuta al punto da essere diventata ingestibile con le mie misere forze. Per cui taglio la testa al toro e chiudo la newsletter.

Ho pertanto disattivato definitivamente il gruppo Yahoo "Internetpertutti".

Niente panico! La newsletter continuerà ad essere pubblicata sul Web presso il mio sito (http://www.attivissimo.net), nel forum RAI (http://www.internetpertutti.rai.it) e presso vari siti, come ZeusNews.it, con i quali collaboro da tempo. Per cui basta che teniate d'occhio questi siti per sapere quando ci sono mie novità. Gli articoli per Apogeonline.com (http://www.apogeonline.com) proseguiranno con regolare cadenza settimanale.

Se preferite essere avvisati via e-mail quando esce un numero della mia newsletter, iscrivetevi al notiziario di ZeusNews.it: è gratis. Riceverete un sunto dei vari articoli pubblicati dal sito, fra i quali troverete i miei. In parole povere, la mia newsletter diventa parte integrante di ZeusNews, così i problemi di gestione se li beccano loro ;-)

Spero in questo modo di dedicare più tempo a scrivere qualcosa che vi piaccia leggere e perdere molto meno tempo nella gestione della newsletter.

Il Servizio Antibufala continuerà a essere pubblicato sul mio sito http://www.attivissimo.net e io continuerò ad ampliarlo con le vostre segnalazioni, e resterò a vostra disposizione al solito indirizzo topone@pobox.com.

Grazie a tutti della pazienza e della collaborazione dimostrate fin qui.

Questo è l'ultimo messaggio che vi mando direttamente. Non riceverete altri promemoria! A presto!

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

[IxT] #2003-023 (26/3/2003). Problemi Yahoo/Libero-IOL-Wind risolti?

Come forse sapete, nei giorni scorsi c'è stato un gran pasticcio fra Yahoo e Libero/IOL/Wind/Blu, per cui gli utenti di questi ultimi quattro provider non potevano ricevere messaggi dalle mailing list gestite tramite Yahoo, compresa quella che state leggendo.

Il problema dovrebbe essere stato risolto poche ore fa:, e ha a che fare con lo spam (Yahoo è finito in una cosiddetta "blacklist" o "lista nera"). Di certo non si tratta di attentati alla libertà, tentativi di censura o altro dovuto alla guerra in Iraq. Tutta la situazione è spiegata presso Punto Informatico:

http://punto-informatico.it/pi.asp?i=43526

e in un mio articolo per Apogeonline:

http://www.apogeonline.com/webzine/2003/03/25/01/200303250101

Ora, stando alle segnalazioni, il pasticcio è risolto e la posta da/per Libero/IOL/Wind/Blu ha ricominciato a funzionare. Si può cominciare a fare la conta dei feriti e dei dispersi, e qui mi serve la vostra paziente collaborazione (per la quale ringrazio tutti coloro che mi hanno mandato segnalazioni e suggerimenti preziosi).

Il risultato finale della crisi Yahoo/Libero è che millecinquecento di voi, praticamente tutti quelli che hanno Libero/IOL/Wind/Blu come indirizzo di posta, sono dati per dispersi: non ricevono più questa newsletter, o se la ricevono, non è tramite Yahoo, ma tramite uno dei sistemi di emergenza che ho usato in questi giorni.

Per risolvere il problema, ho rimosso dalla lista di Yahoo tutti gli utenti che risultavano "in sospeso" e ho mandato loro a manina (con il mio normale programma di posta, a blocchi di cento per volta) un avviso che spiegava la situazione, chiedendo loro di reiscriversi. Se avete ricevuto quell'avviso e non vi siete reiscritti, fatelo. Fatelo anche se leggete questo messaggio, se non l'avete ricevuto tramite Yahoo (come potete verificare guardando l'inizio del messaggio).

Nel frattempo ho dis-iscritto dal gruppo Yahoo gli stessi utenti. Praticamente, li ho espulsi e poi ho chiesto loro di reiscriversi se sono interessati. Questo ha anche il vantaggio di fare un po' di pulizia degli indirizzi obsoleti o inutilizzati..

Se temete di aver perso qualche numero della newsletter, l'archivio completo delle newsletter è presso http://www.attivissimo.net.

Per il momento la mia newsletter va avanti in parte con tecniche di emergenza, per cui qualche disservizio è inevitabile. In particolare:

-- nella speranza di contenere i danni, ho reintrodotto la numerazione progressiva dei messaggi, così sapete se per caso ne perdete qualcuno.

-- è possibile che riceviate i messaggi due volte. Per il momento non avvisatemi: lasciate passare qualche giorno, poi se il problema persiste ditemelo.

Antibufala: Dario Fo e la telefonica etica

Ho preparato una rapida indagine antibufala su una catena di sant'Antonio che vede coinvolti Dario Fo e Franca Rame: è autentica, e ho delle informazioni che possono chiarire alcuni dubbi degli scettici. Ormai le bufale dilagano, e quindi talvolta si dubita anche delle iniziative autentiche. L'indagine è presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/fo_rame_tv.htm

Antibufala:  domande sull'Iraq

Sta circolando un appello composto da una serie di 48 o 49 domande e risposte sugli USA e il conflitto con l'Iraq, che rivela alcuni dati inquietanti sulla situazione. Peccato che i dati rivelati siano una miscela di informazioni veritiere e cifre inventate di sana pianta. Senza fonti, come si fa a distinguerle? Soprattutto, chi sono i "due statunitensi impegnati a livello istituzionale nel loro paese" che l'avrebbero redatta? L'indagine (non del tutto completa, visto il numero di dichiarazioni da  verificare) è qui:
 
http://www.attivissimo.net/antibufala/domande_iraq.htm

Antibufala: Amina salva, almeno per ora

Oggi, 26/3/2003, era prevista l'udienza per decidere la sorte di Amina Lawal, condannata alla lapidazione in Nigeria. Il suo caso, simile al precedente di Safiya Husseini, è oggetto di un appello che circola su Internet e che è documentato dal Servizio Antibufala, insieme al resto della vicenda, presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/amina_lawal.htm

Ora, come segnalato da un fulmineo lettore (alex.rosse***), una notizia Ansa annuncia che il processo è rinviato al 3 giugno 2003 per mancanza del numero legale dei giudici (2 su 4). La notizia è confermata dalla BBC presso

http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/2884283.stm

L'appello legale di Amina è così rinviato a dopo le elezioni nigeriane di maggio. Non è stata data alcuna motivazione per l'assenza dei giudici, ma pare abbastanza ovvio che si tratti di un'assenza dettata da pressioni politiche: la sentenza, se emessa durante la campagna elettorale, avrebbe potuto scatenare le tensioni costanti fra le comunità musulmane e cristiane della Nigeria, che hanno già fatto migliaia di morti.

Tutto slitta dunque a giugno. Secondo la BBC, se a giugno l'appello legale di Amina non ha successo, può ancora ricorrere all'Alta Corte della capitale Abuja e poi alla Corte Suprema federale.

 

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2003/03/24

[IxT] #2003-022 (24/3/2003). Problemi Yahoo/Libero-IOL-Wind: cosa è successo

Come il messaggio precedente, anche questo vi arriva scavalcando Yahoo Groups, che è inservibile per gli iscritti che sono utenti Libero, IOL, Inwind e Blu.

Mi raccomando, niente panico: non è in atto alcun complotto liberticida, come alcuni hanno insinuato. Semplicemente, Yahoo è finita nella lista nera perchè è l'origine di troppi messaggi di spam, per cui Libero si rifiuta di ricevere tutti i messaggi provenienti da Yahoo.

Oggi o domani esce su Apogeonline un mio articolo sul problema con tutti i dettagli: consiglio per il momento di aspettare senza fare drastiche rivoluzioni, la cosa potrebbeo sbloccarsi presto. Libero è già abbondantemente al corrente del pasticcio, di cui non è l'unica responsabile.

Per il momento ne parla già Punto Informatico:

http://punto-informatico.it/pi.asp?i=43526

Il problema è circoscritto, si fa per dire, ai gruppi (newsletter e mailing list) di Yahoo. A differenza di quello che dicevo nel messaggio precedente, gli utenti che hanno un indirizzo yahoo.com sembrano essere in grado di scambiare messaggi con quelli di Libero eccetera.

Per il momento la mia newsletter va avanti con tecniche di emergenza, per cui qualche disservizio è inevitabile. Nella speranza di contenere i danni, ho reintrodotto la numerazione progressiva dei messaggi, così sapete se per caso ne perdete qualcuno. In ogni caso, l'archivio completo delle newsletter è presso http://www.attivissimo.net.

Grazie a tutti delle informazioni preziose che mi avete mandato.

Ciao da Paolo.

 

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2003/03/23

[IxT] #2003-021 (23/3/2003). Problemi Yahoo/Libero-IOL-Wind

**** Messaggio di (dis)servizio *****

Scusatemi se questo messaggio vi è già arrivato.

Se vi state chiedendo come mai non ricevete più la newsletter "Internet per tutti" e le novità del Servizio Antibufala e il vostro indirizzo di posta è su Libero/IOL/Inwind, il motivo è che Yahoo, tramite il quale gestisco la newsletter, è stata oscurata (blacklisted) da Libero/IOL/Inwind.

A quanto mi risulta, tutte le newsletter e i gruppi Yahoo hanno lo stesso problema: tutte sono diventate improvvisamente inaccessibili agli utenti Libero/IOL/Inwind.

Gli utenti che hanno un indirizzo di posta che finisce per @yahoo.com, inoltre, pare non possano più inviare posta a utenti di questi tre provider.

Ogni vostra conferma/smentita è preziosa: scrivetemi a topone@pobox.com.

Insieme a molti altri gestori di gruppi e newsletter Yahoo, mi sto adoperando per indurre Libero/IOL/Inwind a riconsiderare la loro decisione.

Nel frattempo vi sto mandando questo messaggio con un software di emergenza, per cui scusatemi se ricevete duplicati.

Appena ho novità, vi aggiorno.

Ciao da Paolo.

 

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2003/03/20

[IxT] #2003-020 (20/3/2003). Candele e satelliti; XP rimborsato; ci vediamo a Pescara?

Antibufala: ancora su candele e satelliti

Alcuni lettori, dopo la mia prima indagine sull'appello "accendi le luci stasera che il satellite ti vede" (http://www.attivissimo.net/antibufala/candela_satellite.htm), mi hanno chiesto chiarimenti sull'iniziativa promossa dal sito MoveOn.org (http://www.moveon.org/vigil/), che ha promosso una fiaccolata simbolica per il 16 marzo 2003 in vari paesi del mondo (le fiaccolate organizzate in Italia sono elencate sul sito presso http://www.moveon.org/vigil/selectmtg.html?event_group_id=5&country=Italy&zip=&id=&distance=10&sort_type=size).

A prima vista sembra un'iniziativa uguale a quella promossa dall'appello-bufala, ma come capita spesso in questi casi, la bufala distorce e confonde la realtà, travolgendo chi invece promuove iniziative sensate. MoveOn.org organizza delle fiaccolate per la pace, anziché invitare pigramente ad accendere le luci come fa l'appello-bufala. MoveOn.org, inoltre, non ha lo scopo di farsi fotografare da un imprecisato satellite, ma semplicemente quello di raccogliere le persone in luoghi pubblici per una manifestazione pacifica che invochi appunto la pace.

Soprattutto, l'iniziativa di MoveOn.org indica chiaramente una data (il 16 marzo 2003, ma sono previste altre date), ed è supportata da un sito dal quale si possono avere gli aggiornamenti della situazione. Questo è un comportamento responsabile, lontano anni luce dal semplice e scriteriato passaparola delle catene di sant'Antonio.

Rimborsati 275 euro per Windows XP indesiderato

Un lettore, che mi ha chiesto di essere identificato soltanto come "Ferdinando", ha ottenuto uno sconto di ben 275 euro per aver chiesto di far valere la clausola di rimborso presente nella licenza del Windows XP preinstallato che Toshiba gli imponeva di acquistare insieme al portatile. Il rimborso di Windows, dunque, si può fare anche con XP, e il risparmio è davvero notevole, anche se non è facile ottenerlo.

Il lettore racconta: "...mi sono recato al negozio Vobis di Crema (CR) per ordinare un notebook Toshiba Satellite 5200-801. Al momento dell'ordine ho fatto presente che alla consegna avrei chiesto il rispetto della clausola di Windows XP Home sul rimborso, poichè intendo installare sul notebook la distribuzione linux SuSE 8.1."

"Il negoziante mi ha detto che dovevo rivolgermi alla Toshiba, ma io, scusandomi perchè gli stavo incasinando la vita, gli ho fatto leggere la licenza stampata da internet. A questo punto lui ha contattato la sede (?) e mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere, scusandosi e dicendomi che sa che 'la licenza di Windows XP prevede questo, ma che è la prima volta che capita e loro non sanno come fare'. Dopo poche ore mi ha telefonato e mi ha detto che avrei avuto un rimborso di circa 50 o 120 (!!) euro, che sarebbero stati stornati al momento della fattura. Lui però avrebbe dovuto staccare il famoso bollino dal fondo del notebook, in quanto 'la microsoft gli ha detto che è il bollino a fare testo sulla validità di una licenza o meno'."

L'agguerritissimo Ferdinando non ha tentennato. "Io mi sono opposto, dicendo che il bollino è pensato per rimanere incollato tenacemente e al tentativo di stacco avrebbe rovinato la carrozzeria del portatile. Lui ha ribadito che è obbligato a restituire il bollino alla Microsoft per avere a sua volta il rimborso e mi ha garantito che, in caso di danni, avrebbero ulteriormente abbassato il prezzo per 'danni estetici che non pregiudicano il funzionamento', ma io avrei dovuto firmare un foglio nel quale attesto che ho ricevuto il notebook perfettamente funzionante anche se graffiato sul fondo."

Dopo un ulteriore cordiale battibecco col rivenditore sulla possibilità di farsi rimborsare anche la licenza di Works Suite 2002 (anche quello acquistato obbligatoriamente insieme al computer), il lettore ha ottenuto "un rimborso di 50 euro per Windows XP, di 25 per Works e di altri 200 perchè il bollino ha rovinato la carrozzeria del portatile."

Ferdinando loda la correttezza e disponibilità del negoziante e di Toshiba e commenta che "è difficilissimo far valere i propri diritti. Io stesso, se non avessi trovato un negoziante gentile, avrei rinunciato a combattere per mancanza di tempo e perchè ad ogni telefonata salta fuori qualche novità che cambia le carte in tavola." Si tratta, soprattutto per il negoziante, di un gradevole rispetto della legge purtroppo poco diffuso, come testimonia il lettore: "due giorni prima di rivolgermi alla Vobis di Crema mi ero rivolto alla Vobis di Cassano d'Adda (MI), chiedendo la stessa cosa. Lì mi avevano detto che Toshiba NON rimborsa Windows e, alla mia obiezione 'ma la licenza Microsoft non c'entra con Toshiba', mi hanno risposto che non è obbligatorio seguire tutte le clausole... Al che me ne sono andato, chiedendo se potevo non seguire la clausola che proibisce la duplicazione, comprare un gioco da loro e poi venderlo masterizzato davanti alla loro sede... Ma mi hanno risposto (pensa un po') di no."

Farsi rimborsare Windows XP, insomma, si può anche in Italia. Ora sapete dove. Non voglio fare pubblicità gratuita a marche e catene di negozi, ma è anche giusto che chi aiuta il consumatore nell'esercizio dei propri diritti (perché il rimborso di Windows preinstallato è un diritto) sia segnalato per la sua onestà, così come viene additato chi invece quei diritti li calpesta disinvoltamente.

L'intero dossier "storico" sul rimborso di Windows, con i nomi di bravi e cattivi, è qui:

http://www.attivissimo.net/rimborso_windows/istruzioni.htm

Conferenza a Pescara

Sabato 12 aprile 2003 sarò a Pescara per un incontro, promosso dalla Provincia di Pescara, intitolato "Software libero: un'alternativa possibile!". Oltre a fare due chiacchiere mie personali sul tema, farò anche da sadico moderatore per i vari relatori, tutta gente interessante del mondo italiano del software libero. Ci sarà una sessione di domande e risposte senza peli sulla lingua, affiancata da dimostrazioni pratiche di cosa si può davvero fare con Linux, OpenOffice.org e altro ancora.

L'incontro si tiene nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara, ed è gratuito e aperto a tutti. Trovate tutti i dettagli, i nomi dei relatori e la scaletta delle cose interessanti da vedere presso questo indirizzo: http://80.205.166.50/meeting2003/html/gzeko/pagine.asp?menupag=Meeting&vocepag=Programma&sottovocepag=si.

Ci vediamo?

Come si dice "bufala" in spagnolo

Ricevo da un caro amico di lunga data, Gabriele Gianini (autore del vero primo libro su Internet in Italia, "Nel Ciberspazio con Internet"), la traduzione di "bufala" in spagnolo che avevo chiesto nella newsletter precedente: è "bulo".

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/03/18

[IxT]

Antibufala del Politecnico: ormai i buoi sono scappati... fino in Spagna, oltralpe, oltremanica e a Caterpillar

La bufala dello "studio del Politecnico"

http://www.attivissimo.net/antibufala/perche_si_fa_guerra.htm

non smette di crescere ed evolversi, nonostante le ripetute rettifiche del suo malcapitato autore. Ricevo da un lettore di Madrid (josumezo) la segnalazione che la presentazione PowerPoint dello studente del Politecnico "è stata tradotta da qualche volontario senza nome (totalmente all'oscuro, suppongo, del pasticcio causato dal file in Italia) e ora sta facendo il giro dell'Internet spagnola (ne ho ricevute tre copie nell'arco della scorsa settimana). Un ulteriore esempio della confusione e disinformazione che può produrre una persona agendo innocentemente. Sicuramente ora migliaia di persone in Spagna lo stanno leggendo e ci credono." Lo stesso lettore ha poi scovato anche una traduzione francese della presentazione.

Ketty, di Emergency.it, mi segnala che la presentazione circola ora anche in inglese assai maccheronico: i "retroscena" dell'attacco diventano "backstages", per esempio, e gli svarioni di sintassi non si contano. L'anonimo traduttore non si sofferma neppure a chiedersi il senso di frasi come "the 7 sisters (Shell, Tamoil, Esso)": se sono sette, perché ce ne sono indicate solo tre? Mi ricorda tanto quel film che grazie a un traduttore più improvvisato della media conteneva la perla "Ti dico solo tre parole: ti amo". Insomma, perlomeno questa versione ha il pregio di essere divertente per le sue castronerie linguistiche.

Fa piacere, comunque, che se ne parli in giro per segnalarne l'inesattezza e per ribadire che l'autore non desidera più che circoli e ha pubblicato una rettifica. Se ne è parlato, per esempio, a Caterpillar (radio Rai) del 18/3/2003, di cui ho avuto il piacere di essere ospite telefonico. Speriamo che serva a qualcosa.

Insomma, come Frankenstein il file ha preso inarrestabilmente vita propria, e non c'è nulla che il suo creatore possa fare per riprenderne il controllo. Chissà se questo pasticcio servirà da monito ad altri aspiranti propagatori di appelli via Internet. Dubito seriamente. A proposito, qualcuno sa come si dice "bufala" in spagnolo?

Antibufala: accendi la candela, che il satellite ti vede

Di questo appello, circolante almeno dal 14 marzo 2003 anche sotto forma di SMS, esistono numerose varianti, tutte accomunate dall'idea di accendere collettivamente tante fonti luminose di notte in modo che lo spettacolo sia immortalato da un'immagine satellitare.

Una, per esempio, dice laconicamente "PEACE IN ACTION - Stasera dalle 22 alle 24 accendere tutte le luci esterne. Il satellite filmerà questa iniziativa di pace. Passate il messaggio con ogni mezzo utile".

Una variante più prolissa offre maggiori dettagli: "Domenica 16 marzo tra le h20 e la mezzanotte, ora locale, accendiamo una luce, la piu visibile: una candela, una lampada, una lanterna, un fiflettore sulla finestra o nel balcone, o nello spazio del giardino.  Contro una guerra programmata, decisa con totale disprezzo dell'opinione pubblica espressa nelle manifestazioni che riflettono le nostre convinzioni!!!" e promette "l'immagine di un pianeta illuminato" che "può trasmettersi  come una breccia luminosa."

L'appello, nonostante i buoni propositi, è però una bufala, e per un motivo molto semplice: accendere le luci di notte non crea alcun effetto visibile da satellite, perché le città sono già illuminate di notte. Ci sono i lampioni, le luci delle insegne, i fanali delle auto... che differenza volete che faccia accendere qualche luce in più in casa o in giardino, a parte arricchire ancor più quei magnati del petrolio tanto criticati dall'appello, grazie al maggior consumo di energia elettrica?

Tanto per dare un termine di paragone, trovate un esempio di foto satellitare notturna su un sito Nasa (http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/image/0011/earthlights2_dmsp_big.jpg): la foto mostra tutto il mondo ad alta risoluzione, ed è ottenuta componendo tante immagini riprese in momenti diversi. Se ci fossero più luci accese, non si noterebbe alcuna differenza: si avrebbe comunque la stessa densissima disposizione irregolare di chiazze luminose, e la foto non sarebbe più luminosa, perché l'obiettivo del satellite correggerebbe l'esposizione, proprio come fa qualsiasi macchina fotografica.

Il secondo problema di questo appello è che invita ad accendere le luci usando l'ora locale: ma siccome ci sono i fusi orari, non si potrà certo ottenere "l'immagine di un pianeta illuminato" promessa dall'appello. Quand'anche si potesse notare la differenza rispetto alla già accecante luce notturna emessa dalle città, si otterrebbe al massimo uno sfumato spicchio di mondo più illuminato, perché nell'emisfero in cui è notte le ore fra le 20 e mezzanotte  indicate dall'appello arrivano in momenti diversi.

Il terzo problema è in un certo senso il più pernicioso: la mancanza di data. Nella versione breve, diffusa via e-mail e SMS, si dice semplicemente "stasera". Questo significa che l'appello sembra valido oggi, domani, dopodomani e fino al giorno del giudizio, e di conseguenza non ce ne libereremo mai. Ogni notte, da qualche parte nel mondo, ci sarà qualche anima ingenua che accende inutilmente le luci del giardino.

Anche la versione "lunga" dell'appello è lacunosa in fatto di data: parla di "domenica 16 marzo", senza specificare l'anno, per cui mi sa che ce la ritroveremo tra i piedi ogni anno, perché tanto nessuno farà caso al fatto che il 16 marzo quell'anno non cade di domenica, o al massimo penserà a un refuso.

Per farla breve: questa iniziativa è mossa da intenzioni lodevoli, ma è soltanto un totale spreco di tempo e soprattutto di energia.

A qualcuno può venire in mente di obiettare che un esperimento di luci notturne riprese da satellite è stato realizzato con successo proprio in Italia, su iniziativa di Radio Popolare a Milano, il 25 settembre 1999, riuscendo a creare una scritta "Milano fa male" fotografabile (e fotografata) da satellite. L'immagine è pubblicata presso http://www.radiopopolare.it/html/iniziative/milanofa.htm.

La differenza rispetto alla proposta dell'appello, però, è profonda. Innanzi tutto, l'esperimento di Radio Popolare ha radunato circa 8.000 persone, ciascuna dotata di torcia elettrica, in un punto preciso e buio, e le ha disposte in modo da formare una scritta. La mancanza di illuminazione nella zona del raduno (un parco) ha permesso di ottenere uno sfondo scuro su cui le lettere si stagliano ottimamente. L'appello-bufala, invece, chiede semplicemente di accendere luci disposte a casaccio in giro per il mondo e in zone già illuminate da altre fonti, e quindi non è assolutamente confrontabile.

Grazie a Odo, vitto.so, claudiomar*****ti e fedriga, che hanno contribuito a questa indagine. La pagina antibufala dedicata a questo appello è presso http://www.attivissimo.net/antibufala/candela_satellite.htm.

Antibufala: appello per Rachel, mostruose mutazioni

Ricordate l'appello per la povera Rachel che muore di leucemia e che si salva soltanto se diffondete il suo messaggio grazie alle donazioni di 32 cent di AOL e ZDNet? Ha subito una serie di terrificanti mutazioni, e ora ha ripreso a circolare soprattutto nella Rete italiana.

Il motivo della rinnovata diffusione è che le mutazioni sembrano garantirne l'autenticità: per esempio, ora l'appello è accompagnato da varie precisazioni, come "Prego far girare, è una cosa seria e non la solita cazzata. Grazie. Fabio Bottiglioni", oppure "Conosco personalmente il medico che sta facendo girare il messaggio. Grazie.[Rizzotti Lorena (UPA)]" e "mio figlio è un medico e conosce la vera situazione di chi scrive" e porta in calce, oltre al riferimento a una persona dell'Istituto Superiore di Sanità, l'indicazione "Dr Fabrizio Bianchi - 1° Ricercatore CNR - Sezione Epidemiologia  - Istituto di Fisiologia Clinica - Consiglio Nazionale delle Ricerche - Area di Ricerca di San Cataldo - Via Moruzzi,1 - 56127 PISA (Italy)".

Ripeto, ribadisco e riconfermo, con il supporto di ZDNet e dell'Istituto Superiore di Sanità: l'appello è una bufala. Non esiste alcuna Rachel, né esiste una lotteria della vita in cui AOL e ZDNet lascerebbero schiattare la povera Rachel se per caso non si raggiunge la cifra sufficiente per l'operazione, né esiste alcun programma in grado di seguire il percorso di un e-mail inoltrato da una persona all'altra infinite volte. I nomi in calce all'appello, come sempre in questi casi, non ne garantiscono in alcun modo l'autenticità: sono semplicemente le "firme" automatiche (signature) che molti programmi appongono automaticamente in calce ai messaggi spediti.

Apogeonline: licenze Windows, la burla del bollino

Ovvero come migrare legalmente una versione preinstallata di Windows da un computer a un altro. Ma come, per anni si è predicato che il Windows preinstallato nella maggior parte dei Pc non è legalmente trasferibile ad un altro computer! In realtà tutto dipende da cosa si intende per "altro computer". Qual è la sede dell'anima di un Pc? Ne parlo in questo articolo per Apogeonline:

http://www.apogeonline.com/webzine/2003/03/18/01/200303180101

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

2003/03/14

[IxT] #2003-018 (14/3/2003). Antibufale: errata corrige sul caro-benzina; Valentin ha tanto freddo

Antibufala benzina: vado a comprarmi un pallottoliere

Grazie alla mente matematica di glucrezi, ben più sveglia della mia, devo segnalarvi un errore nei conticini della newsletter scorsa a proposito dell'appello a boicottare Shell e Esso per "dimezzare il prezzo della benzina”.

Infatti nell'ipotesi che avevo fatto, giusto per ridere, che i produttori rinuncino completamente alla loro quota del prezzo della benzina, ho scritto che “la benzina scenderebbe da 109,5 eurocent a 72,4 eurocent (ossia da 2120 a 1400 vecchie lire)”. In realtà scenderebbe da 109,5 eurocent a 65 eurocent (ossia da 2120 a 1260 vecchie lire). Mi scuso dell'errore. Resta valido comunque il ragionamento: persino in questo caso estremo (e impossibile), il prezzo non si dimezzerebbe come promette l'appello.

L'indagine completa, corretta e aggiornata è qui:

http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina_idea_francese.htm

Antibufala benzina 2: attenzione, c'è boicottaggio e boicottaggio

Molti lettori mi hanno chiesto chiarimenti su un'altra iniziativa di boicottaggio riguardante la benzina, quella promossa da Greenpeace contro Esso (Exxon). Dico subito che assolutamente non è una bufala ed ha tutt'altro significato e spessore rispetto alla catena di sant'Antonio che propone di boicottare Esso e Shell per arrivare a prezzi più bassi che ho recentemente descritto presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina_idea_francese.htm

Faccio questa precisazione per evitare eventuali confusioni fra le due iniziative: non vorrei che qualcuno, leggendo una riga sì e una no della mia indagine antibufala, pensasse che tutte le forme di boicottaggio che girano intorno al petrolio siano bufale (e magari che io sono al soldo delle compagnie petrolifere; capita anche questo).

La differenza fondamentale e abissale fra l'appello di Greenpeace e la bufala del "boicotta Esso e Shell per dimezzare il prezzo della benzina" è nelle motivazioni e nell'efficacia: mentre la bufala ha un obiettivo egoista e oltretutto impossibile per motivi fiscali (si vuole pagare meno la benzina soltanto per essere liberi di rombare con il macchinone, ed è il Fisco il principale responsabile del prezzo del carburante), l'invito al boicottaggio della Esso fatto da Greenpeace ha una motivazione etica ed ha ottime possibilità di riuscita. E' una forma pacifica di protesta, presente in numerosi paesi.

Come trovate descritto sul sito italiano di Greenpeace presso

http://www.greenpeace.it/stopesso

l'iniziativa di Greenpeace è una "azione responsabile e nonviolenta... per esprimere efficacemente dal basso la volontà della stragrande maggioranza della popolazione". L'invito è a fare "un gesto concreto contro la guerra - non finanziare chi le dà energia". Secondo Greenpeace, infatti, Exxon sarebbe, fra le compagnie petrolifere, la maggiore beneficiaria dell'intera operazione militare in Iraq. Un'ipotesi assai plausibile, dato che Exxon è la maggiore compagnia petrolifera del mondo; trovate tutta la documentazione sul sito di Greenpeace.

Oltre ad avere un contenuto moralmente assai più difendibile, questa forma di boicottaggio è efficace, diversamente da quella mirata soltanto a far calare il prezzo alla pompa. Infatti come spiegato presso Clarence.com

http://www.clarence.com/staff/mao/archives/001050.html

"secondo un recente sondaggio dell'agenzia Mori, nell'arco di un anno, il numero degli inglesi che hanno dichiarato di rifornirsi periodicamente nelle stazioni Esso è sceso di un quarto e circa un milione di guidatori hanno deciso di boicottare la compagnia per la sua politica in merito ai cambiamenti climatici. Dalla ricerca emerge che, alla domanda su dove si riforniscono regolarmente di carburanti, nel 2001 il 26% aveva risposto Esso contro il 19% dell'ultimo sondaggio."

In altre parole, questo tipo di iniziativa funziona: il consumatore accorto può davvero influenzare il modo di operare delle società petrolifere, punendo quelle eticamente scorrette e premiando quelle che prestano ascolto alle campagne contro l'inquinamento, per esempio. Cito sempre da Clarence: "Che una politica più attenta alle esigenze di tutela ambientale sia oramai una strategia anche per il mercato, è dimostrato dal dato, rilevato dalla stessa agenzia, che la British Petroleum, che al contrario ha deciso di non disconoscere le proprie responsabilità sui cambiamenti climatici e sta investendo molte risorse nella ricerca su fonti rinnovabili, è passata da 18% al 21% nelle preferenze dei guidatori."

Per farla breve: la campagna promossa da Greenpeace non ha niente a che vedere con la bufala che ho descritto, e non è assolutamente una perdita di tempo.

Antibufala benzina 3: coinvolto un professore

Come al solito, anche stavolta la distribuzione incontrollata degli appelli più squinternati fa "vittime" innocenti. Ricevo infatti da un professore dell'Università di Pisa la richiesta di segnalare che un'altra bufala sul boicottaggio per ridurre il prezzo alla pompa, quella descritta presso

http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina.htm

circola anche in una versione accompagnata in calce dal suo nome, cognome, indirizzo del luogo di lavoro, numeri di telefono, ed indirizzo e-mail, in maniera tale che ne sembra l'autore, cosa assolutamente falsa.

Non è un fenomeno nuovo: per esempio, l'appello-bufala per la povera Rachel che riceverebbe 32 cent per ogni copia dell'appello che mandate

http://www.attivissimo.net/antibufala/george_arlington.htm

ha visto coinvolti l'Istituto Superiore di Sanità e altri enti pubblici di prestigio, che si sono trovati ad essere involontari "firmatari" dell'appello, facendolo sembrare autentico.

In questo caso, il professore smentisce in maniera categorica di essere l'autore dell'invito al boicottaggio.

Il caso del professore è tipico delle conseguenze nefaste di chi, per varie ragioni, si ritrova ad avere il proprio nome associato a una bufala. Come racconta il professore stesso, "da diverse settimane mi arrivano ogni giorno decine di e-mail e telefonate con richieste di chiarimento, commenti di tutti i tipi, ed anche insulti. Ho quindi cercato di rispondere a tutti i messaggi che mi sono arrivati con delle smentite e richieste di interrompere la catena. Tuttavia, negli ultimi giorni la divulgazione di questo messaggio sembra invece aumentare esponenzialmente (forse anche grazie a questa firma, ritenuta da qualcuno "autorevole")."

Ma come sempre le sue risposte individuali e le sue smentite non bastano, per cui si è rivolto al Servizio Antibufala nella speranza che questo possa dare più visibilità alla reale situazione. Riporto pertanto integralmente il testo della sua smentita, e mantengo riservato il suo nome per non esporlo ulteriormente alla persecuzione derivante da questa bufala:

Oggetto: Bufala boicottaggio benzina

Da diverso tempo gira nella rete un messaggio a catena con una proposta di boicottaggio per ridurre il prezzo della benzina. Si tratta di una "bufala" in giro dal luglio 2002, come si puo' vedere, ad esempio, nel sito web http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina.htm

Ultimamente (cioè da circa fine gennaio) è stata immessa in rete una versione del messaggio originale con aggiunti in calce il nome, cognome, luogo di lavoro, recapiti telefonici ed e-mail di un professore dell'Università di Pisa, in maniera tale che ne sembrasse l'autore, cosa, ovviamente, del tutto falsa.

Qualora riceveste (o abbiate già ricevuto) tale messaggio, siete quindi vivamente pregati non solo di non continuare la catena ma anche, se possibile, di far pervenire questa smentita a più persone possibile che pensiate possano aver ricevuto il messaggio stesso. Grazie.

Antibufala: lo strano caso di Valentin, che muore di freddo in Russia. Da tre anni

L'appello circola in varie lingue: Valentin Mikhaylin, uno studente di Kaluga, in Russia, ha la madre invalida. Fa tanto freddo, molta gente è già morta per il gelo, e anche lui sente la morte vicina. Così ha pensato di usare la connessione Internet della sua facoltà per chiedervi aiuto. Potreste mandargli coperte, sacchi a pelo, medicinali e cibo al suo indirizzo di casa? Anche i soldi vanno bene, anzi forse sono anche più pratici.

Come forse avrete sospettato, tutto fa pensare che si tratti di una truffa, per una serie di motivi descritti chiaramente da Hoaxbuster.com (http://www.hoaxbuster.com/hoaxliste/hoax.php?idArticle=6296, in francese).

Primo: questo appello è stato ricevuto da centinaia di migliaia di utenti della Rete, al punto di essere segnalato ripetutamente come “abusatore di Internet” nei newsgroup it.news.net-abuse e news.admin.net-abuse.sightings, specializzati nella segnalazione di questi comportamenti scorretti. Come fa uno studente disperatamente povero ad avere le risorse necessarie per un'invio di massa del genere, degno del più agguerrito degli spammer? Di certo non gli bastano la “connessione Internet gratuita” della facoltà dove studia e un normale programma di posta elettronica.

Secondo: come fa uno studente a procurarsi gli indirizzi delle centinaia di migliaia di utenti che hanno ricevuto il suo appello?

Terzo: l'appello, in numerose varianti, circola dal 1999. Valentin dice sempre che “ La morte è vicina anche a noi”, ma mi pare che sappia tenerla a distanza piuttosto benino.

Quarto: come mai nella versione del 1999 di questo appello Valentin Mikhaylin si presentava come un professore, anziché come uno studente?

Quinto: come mai c'è un appello (http://www.h-debate.com/listahad/26-11.htm) in cui un Valentin Mikhaylin, abitante allo stesso identico indirizzo, precisa che ha bisogno solo di “vestiti da uomo taglie L e XL” e “scarpe da uomo taglia 44-45”? Tutta gente fatta con lo stampino, a Kaluga? Le donne di Kaluga non patiscono il freddo? I bambini neppure?

Ovviamente si potrebbe tagliare la testa al toro andando a Kaluga a vedere chi abita all'indirizzo indicato: se qualcuno mi paga il viaggetto, lo faccio volentieri. Tuttavia, anche senza arrivare a questi estremi, gli indizi e le strane circostanze tecniche riguardanti la sua massiccia diffusione sembrano indicare più che chiaramente che l'appello è una truffa organizzata.

Esiste un fiorente mercato nero dei generi di prima necessità in Russia, e a qualcuno potrebbe essere venuta l'idea di far leva sul buon cuore della gente e indurla a mandare indumenti smessi e cibo, che poi verrebbero rivenduti. L'appello, oltretutto, suggerisce non troppo discretamente che è meglio mandare soldi.

Pertanto questo appello va considerato bufala, anzi truffa, fino a prova contraria. Perché rischiare? Dopotutto, se volete fare del bene agli abitanti di Kaluga, vi basta rivolgervi a organizzazioni più affidabili, come la Croce Rossa, piuttosto che a uno sconosciuto dai comportamenti assai sospetti.

L'indagine antibufala completa sul caso di Valentin è presso http://www.attivissimo.net/antibufala/valentin_russia.htm.

Ciao da Paolo.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.