2017/02/27 22:40. Stando alle prime fonti giornalistiche, poco fa (alle 22 ora italiana) Elon Musk ha annunciato che due privati cittadini hanno pagato per effettuare una missione intorno alla Luna nel 2018 (NPR). Saranno a bordo di un veicolo spaziale Dragon 2 lanciato da un vettore Falcon Heavy. La missione sarà circumlunare (senza allunaggio). I nomi dei due astronauti non sono stati resi noti; Musk non ha voluto identificarli e ha detto soltanto che si conoscono a vicenda. Non è stato dichiarato il prezzo. Non si sa se sono uomini o donne. La missione durerà circa una settimana.
Se tutto avverrà secondo i piani, il ritorno alla Luna avverrà a cinquant’anni tondi dal primo volo umano intorno alla Luna nel 1968: la missione Apollo 8.
Ai lunacomplottisti stanno sanguinando le orecchie :-). Ho salvato un paio di loro perle qui e qui.
Il comunicato stampa ufficiale in inglese è qui. Lo sto traducendo. Tornate qui per leggerlo.
23:30. La traduzione è pronta.
Traduzione italiana del comunicato di SpaceX
(usatela pure, ma citatemi come traduttore; se trovate errori, segnalatemeli)
Siamo emozionati nell’annunciare che SpaceX è stata contattata per portare due privati cittadini a volare intorno alla Luna verso la fine dell’anno prossimo. Hanno già versato un acconto significativo per effettuare una missione lunare. Come gli astronauti Apollo che li hanno preceduti, queste persone viaggeranno nello spazio portando con sé le speranze e i sogni di tutta l’umanità, spinte dallo spirito umano universale di esplorare. Prevediamo di effettuare esami sulle condizioni di salute e di forma fisica e iniziare l’addestramento più avanti quest’anno. Anche altri equipaggi [SpaceX usa l’espressione “flight team” invece del normale “crew”] hanno espresso forte interesse e ci aspettiamo che altri ancora ne seguiranno. Ulteriori informazioni sugli equipaggi verranno rese pubbliche quando gli equipaggi stessi ne approveranno la pubblicazione e quando saranno stati confermati i risultati degli esami riguardanti salute e forma fisica.
La Terra vista dalla Luna.
Cosa più importante, vorremmo ringraziare la NASA, senza la quale questo non sarebbe possibile. Il programma Commercial Crew della NASA, che ha fornito la maggior parte dei finanziamenti per lo sviluppo della Dragon 2, è un facilitatore essenziale di questa missione. Inoltre verrà utilizzato il razzo Falcon Heavy, sviluppato con fondi propri di SpaceX. Il Falcon Heavy effettuerà il primo volo di collaudo quest’estate e, una volta che avrà avuto successo, sarà il veicolo più potente a raggiungere l’orbita dopo il razzo lunare Saturn V. Con una spinta al decollo di 2.267.000 kg, il Falcon Heavy ha due terzi della spinta di un Saturn V e più del doppio della spinta del lanciatore più grande attualmente in uso.
Più in là quest’anno, nell’ambito del programma Commercial Crew della NASA, lanceremo il nostro veicolo spaziale Crew Dragon (Dragon Version 2) verso la Stazione Spaziale Internazionale. Questa prima missione dimostrativa avverrà in modalità automatica, senza persone a bordo. Una missione successiva, con equipaggio, è prevista per il secondo trimestre del 2018. SpaceX ha attualmente un contratto per effettuare in media quattro missioni Dragon 2 dirette alla Stazione ogni anno: tre per trasporto cargo e una per il trasporto di un equipaggio [qui SpaceX usa “crew”]. Effettuando anche missioni con equipaggi privati, cosa che la NASA ha incoraggiato, scendono i costi a lungo termine per il governo e si acquisisce esperienza sull’affidabilità dei voli, fornendo benefici sia alle missioni governative, sia a quelle private.
Quando le missioni operative della Crew Dragon saranno operative per conto della NASA, SpaceX lancerà la missione privata in un viaggio per circumnavigare la Luna e tornare sulla Terra. Il decollo avverrà dalla storica rampa 39A del Kennedy Space Center vicino a Cape Canaveral – la stessa rampa di lancio usata dal programma Apollo per le sue missioni lunari. Questo offre l’occasione a degli esseri umani di tornare nello spazio profondo per la prima volta in 45 anni; viaggeranno più velocemente e più lontano nel Sistema Solare di chiunque li abbia preceduti.
Progettato dall’inizio per trasportare persone, il veicolo spaziale Dragon ha già una lunga storia di volo. Queste missioni si fonderanno su questa storia, estendendola alle attività delle missioni spaziali nello spazio profondo: una tappa importante mentre lavoriamo per raggiungere il nostro obiettivo finale di portare esseri umani su Marte.
2017/02/28 00:05 Prime considerazioni a caldo
La descrizione molto sommaria della missione (una settimana di durata, una distanza maggiore di quella raggiunta dalle missioni precedenti) sembra indicare che si tratterà di un volo che non entrerà in orbita intorno alla Luna, come fece Apollo 8 nel 1968, ma si limiterà (si fa per dire) ad effettuare un’orbita terrestre ellittica estremamente allungata, di circa 400.000 km, che si estenderà oltre l’orbita della Luna. Lanciando nel momento giusto e raggiungendo la velocità di 40.000 km/h (contro i 28.000 necessari per l’orbita terrestre della Stazione Spaziale Internazionale), la Luna si troverà all’estremo opposto di quest’orbita ellittica, per cui la Dragon girerà intorno al nostro satellite, probabilmente a notevole distanza (qualche centinaio di km) per evitare che un errore di traiettoria la porti a centrare la Luna.
Questa traiettoria (free return trajectory) semplifica enormemente la missione e ne riduce drasticamente i rischi: non occorre un motore che freni per entrare in orbita lunare e si riaccenda per lasciare l’orbita e tornare verso la Terra. Una volta lanciata in direzione della Luna, la Dragon tornerà automaticamente a casa seguendo le leggi inesorabili di Newton [00:10: l’esperto Alan Boyle ha confermato questa mia congettura].
Gli astronauti vedranno con i propri occhi la faccia nascosta della Luna (e presumibilmente ci manderanno immagini eccezionali in UHD 4K).
Noi, da Terra, potremo osservare il volo della Dragon attraverso i telescopi degli osservatori astronomici e ascoltare le comunicazioni radio provenienti dalla capsula rivolgendoci a radioamatori e a osservatori radioastronomici.
L’obiettivo annunciato da Elon Musk è particolarmente ambizioso e ottimista: il Falcon Heavy non ha ancora volato (anche se è composto da tre Falcon 9, sui quali c'è parecchia esperienza) e lo stesso vale per la capsula Dragon per equipaggi. SpaceX non ha mai portato nello spazio un equipaggio: dovrebbe farlo all’inizio del 2018. Per volare intorno alla Luna entro la fine del 2018, tutto deve andare secondo i piani: sarà dura, ma non si sa mai. E ci sono anche ostacoli normativi.
Inoltre SpaceX non ha esperienza di comunicazioni e navigazione nello spazio profondo, anche se per queste cose può contare sull’enorme esperienza della NASA.
La distinzione fra flight team e crew presente nel testo inglese non è un indizio che i due privati cittadini saranno accompagnati da astronauti professionisti (come avevo ipotizzato inizialmente), ma del fatto che il veicolo sarà autonomo e i due saranno passeggeri (è emerso che Musk ha precisato questo fatto in una teleconferenza). Questo ridurrebbe moltissimo la loro necessità di addestramento.
Il Falcon Heavy avrà la particolarità spettacolare di far rientrare pressoché contemporaneamente tre primi stadi, facendoli atterrare verticalmente sulle zampe come già fanno con discreta affidabilità i Falcon 9 singoli (prima rientrano i due laterali, poi quello centrale). La configurazione di lancio sarà grosso modo quella mostrata nel disegno qui sopra.
Una cosa che manca sorprendentemente, nel piano sommario di SpaceX, è un volo di prova senza equipaggio che faccia rientrare la capsula nell’atmosfera a velocità pari a quella che raggiungerà tornando dalla Luna (circa 40.000 km/h), in modo da dimostrare che lo scudo termico è in grado di reggere il calore maggiore (dovuto alla maggiore velocità) e che i sistemi di manovra di bordo sono sufficientemente precisi.
Un altro dettaglio da chiarire è se il rientro si concluderà con un ammaraggio oppure con un atterraggio sulla terraferma: (la Dragon è concepita per entrambe le modalità. In teoria la Dragon è anche in grado di atterrare sulla terraferma senza paracadute, usando solo i motori di frenata, ma credo che farlo in un volo del genere sarebbe mettere troppa carne al fuoco (si spera non letteralmente).
Chi sono le due persone che hanno versato l’anticipo per il volo, e quanto avranno pagato? Se usiamo come riferimento le proposte di volo circumlunare di Space Adventures, che usavano una Soyuz modificata usa e getta al prezzo di circa 150 milioni di dollari a testa, potremmo stimare una cifra analoga e probabilmente leggermente inferiore. Musk ha detto che è “paragonabile” al costo di un volo verso la Stazione Spaziale o poco più (al momento, con le Soyuz, circa 52 milioni di dollari a testa). Quanta gente in buona forma fisica (non sovrappeso, non troppo avanti con gli anni) ha una somma del genere da spendere ed ha una passione per i viaggi eccezionali? Non molta, mi sa. E le restrizioni di sicurezza, oltre che le convenienze politiche, mi fanno pensare che si tratterà probabilmente di cittadini statunitensi.
L’annuncio di oggi ha anche un’altra conseguenza importantissima: ruba completamente la scena al progetto SLS (il razzo vettore gigante della NASA, in lentissima lavorazione da anni), che proprio in questi giorni è oggetto di discussione per mettere a bordo un equipaggio al volo di debutto per girare intorno alla Luna, su richiesta del Congresso statunitense. L’SLS è paurosamente più complesso e costoso del Falcon Heavy (il rapporto è circa 10 a 1, in buona parte per motivi politici che descrivo sotto), e se Elon Musk può portare degli americani di nuovo intorno alla Luna per un decimo del costo di una missione SLS, a che serve questo razzo gigante della NASA (a parte far arrivare soldi governativi a pioggia agli stati nei quali viene costruito)?
Non solo: come nota The Register, anche se uno slittamento delle date di lancio è quasi inevitabile, visti i precedenti (SpaceX è famosa per le sue scadenze mancate, e i lanci spaziali sono dannatamente difficili per tutti), il semplice fatto di dare l’annuncio mette in difficoltà i concorrenti commerciali di SpaceX, ossia Virgin Galactic e Blue Origin: rispetto a un volo intorno alla Luna, fare un saltino suborbitale fa quasi sorridere. Il turismo spaziale è roba da élite, e chi ha milioni da spendere vuole soltanto il massimo, per cui c’è il rischio che Musk, se ha successo, soffi i clienti agli altri. Del resto, entrare nei libri di storia come primo turista lunare privato e prima persona a visitare la Luna in quasi cinquant’anni è uno status symbol molto speciale.
2017/02/28 1:25. La prima reazione della NASA all’annuncio di SpaceX è stata un po’ freddina. Su Ars Technica c’è un’analisi molto approfondita di questa reazione. In sintesi, la NASA dice fra le righe: “Cara SpaceX, ti abbiamo sostenuto, dato 3 miliardi di dollari (la maggior parte dei tuoi ricavi recenti) per i servizi con equipaggi, e siamo disperatamente stanchi di affidarci alla Russia per portare i nostri astronauti alla Stazione. Per favore, puoi concentrarti sul nostro contratto? Tipo subito?”
2017/02/28 9:45. Ho aggiunto qualche altra considerazione tecnica e corretto un paio di refusi (grazie a chi me li ha segnalati). A tutti quelli che mi chiedono se ci andrei: sì, e senza batter ciglio, persino se dovessi accettare come compagno di viaggio Roberto Giacobbo. A tutti quelli che propongono semiseriamente di avviare una colletta per mandarmi: grazie, sono lusingato, e sicuramente c’è gente che pagherebbe per mandarmici senza ritorno, ma ci sono modi più umanitari di spendere cifre del genere.
Per chi chiede le ragioni della sproporzione di costi fra SLS/Orion (2 miliardi di dollari a volo) e Falcon Heavy/Dragon (90 milioni di dollari):
– SLS, nella sua configurazione ottimale, è molto più grande di Falcon Heavy: porterà da 70 a 130 tonnellate di carico in orbita terrestre. Un Falcon Heavy potrà portare in orbita bassa non più di 54 tonnellate.
– SpaceX costruisce tutto sotto un unico tetto, mentre la NASA dissemina la costruzione dei vari componenti in fabbriche situate in vari stati, in modo da ottenere un più ampio consenso elettorale e politico per il programma spaziale (lo spazio porta posti di lavoro, finanziamenti, indotto, eccetera), e quindi affronta costi elevati per trasporto, coordinamento, trasferte del personale;
– SpaceX ha scelto un’architettura modulare con componenti già progettati, collaudati e realizzati (tre Falcon 9 uniti), mentre la NASA usa un veicolo che ha componenti interamente fatti su misura ex novo e tutti da collaudare;
– SpaceX conta di riutilizzare il proprio vettore per lanci multipli, mentre quello della NASA è “usa e getta”;
– SpaceX prevede di avere una cadenza di lancio annuale molto serrata già dal 2017-18, mentre la NASA pianifica di effettuare un lancio ogni uno o due anni a partire dal 2022: questo significa che su ogni lancio dell’SLS gravano vari anni di stipendi di tutti i tecnici coinvolti nelle attività di sviluppo e volo del vettore (Ars Technica ha un’ottima analisi dei costi).
– La NASA usa il progetto SLS per finanziare molta ricerca di base (sulla lavorazione dei materiali, sulle tecnologie di collaudo, e altro ancora); SpaceX è innovativa ma fa sviluppo solo se finalizzato al veicolo specifico;
– E per finire, diciamola tutta: la NASA è una grande burocrazia governativa che deve compiacere il Congresso e i suoi mutevoli umori, mentre SpaceX è un’azienda privata che fa sostanzialmente quello che vuole purché sia nei limiti della legge.
2017/02/28 18:25. Ho aggiunto i commenti di Ars Technica in risposta al comunicato della NASA.
2017/02/28 22:55. Sulla base di un suggerimento nei commenti, ho aggiunto la precisazione che il rientro dei tre stadi iniziali del Falcon Heavy è in realtà leggermente sfasato (prima rientrano i due esterni, poi quello centrale).
2017/03/03 17:30. La Planetary Society ha pubblicato un ottimo articolo che riassume il caos comunicativo che ha circondato l’annuncio e spiega perché è molto improbabile che SpaceX riesca a mantenere la promessa, perlomeno entro le date annunciate: non è una critica a SpaceX, ma una constatazione basata sulla tecnologia e sulla burocrazia dei voli spaziali.
http://www.planetary.org/blogs/jason-davis/2017/20170302-spacex-tourists-2018.html