Questa sera alle 21 sul canale televisivo svizzero La2 va in onda l'edizione italiana di Bye Bye Blue Sky, documentario di Patrick Pasin, sostenitore della teoria del complotto delle “scie chimiche”.
Pare perlomeno bizzarro che la televisione di stato svizzera, finora ben attenta a non abbassarsi ai livelli di Mistero o Voyager, voglia scialacquare così la propria reputazione, ma dalle mie indagini informali non risulta che sia previsto un dibattito o un contraddittorio e che quindi Pasin sia libero di esporre senza smentite di esperti la teoria delle “scie chimiche”. Quella che accusa i piloti e i controllori di volo di tutto il mondo (anche quelli svizzeri, dunque) di essere omertosi complici di un complotto per avvelenare il mondo attraverso irrorazioni fatte con aerei segreti. Quella che li accusa di sapere e tacere. Quella che accusa i meteorologi (compresi quindi quelli della stessa RSI e di Meteosvizzera) di far finta di non vedere le irrorazioni quotidiane di veleno. Vedremo. Io seguirò qui in liveblogging via Twitter la trasmissione.
22:40. La trasmissione è finita da poco. Dovrebbe essere presto disponibile in streaming sul sito della RSI qui. Contraddittorio zero; tante parole in libertà, ma nessun dato scientifico documentato; tante accuse a piloti, militari, governanti di tutti paesi e persino a Greenpeace (tutti colpevoli di tacere e negare). Per chi ha visto il programma e vuole comunicare educatamente le proprie impressioni, c'è il link apposito della RSI, che riporta il seguente invito: “Un programma RSI non vi soddisfa? Indirizzate le vostre osservazioni critiche a Comunicazione RSI e i vostri reclami all'organo di mediazione rappresentato da: Avv. Gianpiero Raveglia, casella postale 160, 6535 Roveredo-GR”.
Mi dispiace dirlo, visto che io collaboro da anni con la RSI, ma le asserzioni fatte nel programma sono a dir poco imbarazzanti per la loro assurdità (una fra tutte, i lampioni accesi di giorno sarebbero una prova del complotto per oscurare il cielo). Un programma del genere, proposto dalla RSI addirittura nella sezione Cultura, in prima serata e senza che venga previsto uno spazio di replica da parte degli accusati (i meteorologi, i piloti di linea, i controllori di volo, i militari anche svizzeri), viola a mio parere i principi di base della Legge federale sulla radiotelevisione, che stabilisce all'articolo 4 che "Le trasmissioni con contenuto informativo devono presentare correttamente i fatti e gli avvenimenti (principio di oggettività). I pareri personali e i commenti devono essere riconoscibili come tali (principio di trasparenza)".
Non solo: è un'offesa a chi paga il canone e si aspetta programmi completi e obiettivi, non i deliri di una nonnina (giuro: leggete sotto) e di vari personaggi eccentrici privi di qualifiche nelle materie di cui parlano con tanta apparente sicurezza. La messa in onda sarà invece sicuramente motivo di vanto da parte di questa gente che non ha voglia di affrontare i problemi veri del mondo e preferisce passare la vita a inventarsi problemi inesistenti di cui poi si propone come impavido risolutore. Adesso, grazie alla RSI, potranno dire che le loro tesi bislacche sono vere perché le ha trasmesse anche la televisione svizzera e nessuno le ha contestate.
Sarà mia premura chiedere quanto è stato speso per doppiare in italiano e mandare in onda un'ora e mezza ininterrotta di allarmi terrorizzanti: adesso chi glielo spiega come stanno realmente le cose ai ragazzi delle scuole, visto che l'ha detto la RSI che le “scie chimiche” esistono e sono velenose?
Cercherò anche di sapere chi ha scelto di dare spazio a Patrick Pasin (foto qui accanto tratta dalla fine di questo video), una persona che ha sostenuto i negazionisti dell'11 settembre: Pasin è l'editore del libro L'Effroyable Imposture di Thierry Meyssan ed è uno dei partecipanti al video Le 11 septembre n'a pas eu lieu... (IMDB), che potete vedere qui, qui e qui. È anche stato l'editore del lunacomplottista Philippe Lheureux. Insomma, è uno che mangia pane e cospirazioni. E stasera la RSI gli ha offerto un pulpito incontrastato per novanta minuti. Tanto valeva dedicare un'ora e mezza ai sostenitori della Terra piatta. Il programma RSI La2DOC è, stando ai titoli di testa e di coda, a cura di Krysia Binek; l'assistente di produzione è Patrizia Balerna.
Aggiungerò qui altri dettagli man mano che riordino gli appunti tweetati in diretta. Ne vedremo delle belle.
Il programma in sintesi
La prima testimone esperta di Cielo Blu, Addio! (titolo italiano di Bye Bye Blue Sky) è nientemeno che una nonnina: tale Rosalie Bertell, “ricercatrice in biometria e epidemiologia ambientale, responsabile della Commissione medica internazionale Bhopal (India), fondatrice dell'Istituto internazionale di interesse per la salute pubblica (Toronto). Esperta riconosciuta dall'ONU e dalle istituzioni internazionali in questioni militari”. Credenziali impressionanti, almeno a prima vista, ma che c'entrano con le scie che si formano in cielo? Siamo alle solite, le tecniche dei cospirazionisti non cambiano mai: siccome mancano gli esperti veri, per ovvie ragioni, si usano esperti in altre materie che non c'entrano nulla. Come se essere bravo in fisica rendesse esperti in meteorologia.
Come al solito, infatti, nel “documentario” latitano le persone realmente qualificate: i meteorologi, i piloti di linea, i controllori di volo, ossia la gente che sa veramente cosa avviene in cielo. Perché la RSI non li ha interpellati per avere un parere professionale?
Certo, la vecchiaia non implica il rimbambimento (Margherita Hack docet), ma le parole della Bertell sì: “in generale, la scia emessa dagli aerei resta visibile per quindici, diciotto secondi”. Quelle che durano di più, dice, sono “scie chimiche”. Un criterio di distinzione interessante: peccato che sia una fandonia, perché gli aerei di linea che passano sopra casa mia a Lugano fanno spesso scie che durano ben di più di diciotto secondi (e basta chiedere a un meteorologo per sapere che una scia di condensazione può durare ben più di diciotto secondi senza dover essere per forza “chimica”). Come faccio a sapere che sono aerei di linea veri? Hanno la livrea delle compagnie aeree, e se pensate che un grosso aereo non appartenente a una compagnia aerea possa entrare impunemente in Svizzera senza che i controllori di volo lo sappiano, preparatevi ad accusarli di essere omertosi partecipanti alla congiura.
Poi arriva Alan de Tourtoulon, “già pilota per British Airways e Swissair”. Ecco, questa dovrebbe essere una persona qualificata. Sentiamo cosa dice: secondo lui le scie normali durano uno o due minuti. In altre parole, ha appena contraddetto nonna Bertell. Poi dice che le scie che durano di più di due minuti sono più frequenti di un tempo e gli sembrano strane. Tutto qui?
Segue Andrew Johnson, la cui straordinaria qualifica è “fondatore di www.checktheevidence.com, referenza mondiale in materia di scie chimiche”. Si chiede come si possa formare una griglia di scie che s'incrociano: forse l'idea che gli aerei di linea volano verso destinazioni differenti e quindi hanno rotte che prima o poi s'incrociano è per lui troppo banale. Si lamenta di non aver visto gli aerei che avevano formato la griglia: osservazione molto profonda, considerato che ha appena detto che stava lavorando al computer e quindi presumibilmente non stava guardando in continuazione il cielo.
È poi il turno di Claire Henrion, “cofondatrice di Acseipica, associazione per lo studio delle attività d'irrorazione e di geoingegneria”. Ancora una volta, una qualifica che non indica alcuna competenza nella materia in oggetto. A lei le “scie chimiche” causarono un aumento di temperatura quando le vide per la prima volta (e si ricorda anche la data di quando le ha viste – questa è ossessione). Dice che per lei è evidente che le scie sono all'origine della sensazione di calore. Prove? Nessuna. E non vi aspettate che le cose migliorino più avanti.
Infatti arriva Belinda McKenzie. Climatologa? Meteorologa? Esperta di chimica e fisica dell'atmosfera? No: “attivista, impegnata in numerose azioni civili soprattutto in Gran Bretagna”. Dice che da circa un decennio le occasioni di prendere il sole sono diminuite per colpa delle scie che oscurano il sole. Sarà: io ho vissuto in Gran Bretagna per parte di quel decennio e di sole ne ho visto anche più del solito. L'estate di caldo e sole da record del 2003 non se la ricorda nessuno? I meteorologi sì, ma in questo “documentario” non ce ne sono. Chiediamoci perché.
Sentiamo Nikos Katsaros, “ricercatore al Centro nazionale di scienze fisiche ‘Demokritos’ di Atene, membro del Comitato nazionale per l'ambiente, rappresentante per la Grecia in seno al Comitato scientifico della Nato, membro del Comitato ‘Enouranos’ che indaga sulle attività d'irrorazione e geoingegneria”. Si limita a dire che c'è gente che ha visto, in Grecia, scie che durano a lungo (“rimangono visibili per ore e ore, a volte persino per un'intera giornata”). E allora?
Avete capito l'antifona: il “documentario” non è che una sfilata di persone dalle qualifiche perlomeno dubbie che dicono cose incredibili o assurde senza dimostrarle:
- un “osservatore meteo” (che non vuol dire “meteorologo”, così come dire “osservatore di donne” non vuol dire “ginecologo”);
- un “ex sindaco e politico belga, fondatore del Gruppo Belfort, gruppo di resistenza civile contro l'attività d'irrorazione e il Codex Alimentarius” (fedele al principio “se credi a un complotto, credi a tutti i complotti”), che afferma sicuro che la condensazione a 10.000 metri di quota “è impossibile” (12:10);
- un “docente alla facoltà di aeronautica e ingegneria aerospaziale della Delft University of Technology (Paesi Bassi), PhD in ingegneria aerospaziale”, Coen Vermeeren, dice che ogni scia persistente deve avere una spiegazione alternativa (ma non si sbilancia su quale) e che sarebbe teoricamente possibile introdurre sostanze nel carburante degli aerei (ma non afferma che venga fatto);
- un “geobiologo”;
- Rosario Marcianò, già noto a chi legge queste pagine per le sue imprese, si esibisce in una nuova perla di assurdità (a 13:40) che trascrivo integralmente con le lacrime agli occhi dal ridere: “Quando arriviamo alle nove, alle dieci di mattina già si cominciano a veder passare i primi aerei e nell'arco di poche ore il cielo è completamente coperto da uno strato uniforme che oscura il sole, quindi è una costante ormai di non avere più delle giornate di sole vero ma delle giornate semioscurate o oscurate completamente, tant'è che alcune volte all'una del pomeriggio i lampioni della strada sono accesi. Questo indica che comunque la luminosità è tale da far accendere i lampioni delle strade automaticamente per via dell'oscurità”. Lampioni accesi all'una del pomeriggio? Va detto che Marcianò non vive in Lapponia, ma a Sanremo.
In estrema sintesi, le presunte differenze fra le scie di condensazione e quelle “chimiche” sarebbero, secondo il “documentario” di Pasin, la durata, la forma e il comportamento. Quelle chimiche durano molto a lungo e sono “panciute”, oppure hanno un'ombra (già, perché le scie normali non possono gettare un'ombra) e sono scure. Quelle chimiche “sono visibili anche dallo spazio, sulle foto satellitari, ma le normali scie d'aereo non dovrebbero apparire sulle foto satellitari” (proprio così, a 9:58; ma allora che dire di queste foto, scattate da Paolo Nespoli dalla Stazione Spaziale). Il motivo per il quale le scie normali non si dovrebbero vedere non viene detto.
Viene detto che le “scie chimiche” contengono “bario, ossido di bario o piuttosto cloruro di bario, ossido d'alluminio, ossido di titanio” (Claire Henrion, 19:00) oppure “alluminio e bario” (Katsaros, 19:20) oppure “trimetilalluminio, che è un metallo in forma liquida..., un additivo che contiene sali di bario, ... rame, titanio, litio... carbonato di calcio che... serve per rendere sterile il terreno” (Marcianò, 20:00) oppure “bario, cadmio, alluminio e anche plutonio ... dibromuro di etilene, micoplasmi e agenti virologici” (l'ex sindaco, 20:50) oppure “titanato di bario, di alluminio, di rame, di ossido di titanio” (Marcianò, 22:20) o anche “solfato di ferro” (l'osservatore meteo, 25:00). In altre parole, i sostenitori delle “scie chimiche” si contraddicono a vicenda.
Prove? Nessuna. Zero. Niente. Nada. Solo novanta minuti di aria fritta:
- Per dimostrare l'esistenza delle “scie chimiche” in cielo, viene fatta un'analisi del terreno. Perché qualunque porcheria ci sia nel terreno, deve per forza venire da una scia di un aeroplano in quota, non dall'ambiente più vicino. E cosa ci trovano? Bario e alluminio. Due metalli molto comuni nella crosta terrestre.
- “Non siamo mai stati così tanto malati”. Ammesso e non concesso che sia vero (dove sono i dati epidemiologici?), come si dimostra che è colpa delle “scie chimiche”?
- Non potevano mancare le citazioni della moria delle api (ovviamente causata dalle “scie chimiche”), l'alterazione della “sintonia del campo elettromagnetico degli alberi” e l'immancabile Morbo di Morgellons, naturalmente causato dalle “scie chimiche” e “molto diffuso”. Come no. Tutti conosciamo qualcuno che dice che gli spuntano peli di plastica dal corpo.
- È tutta colpa del Pentagono e dei “paesi satelliti” e ci sono “accordi con l'esercito”: allora anche l'esercito svizzero è connivente?
- Gli aerei militari irrorano obbligatoriamente a 1500-6000 m di quota.
- Le “scie chimiche” fanno venire disturbi intestinali ma aumentano l'autonomia dei radar oltre l'orizzonte, aumentano la temperatura terrestre, inaridiscono il terreno, aiutano per la cartografia del terreno, influiscono su sonno e sogni, creano depressione, apatia o allegria (a seconda della frequenza sparata con le scie).
- L'obiettivo delle “scie chimiche” non è modificare il clima, ma controllare la popolazione: garantisce Marcianò.
- Ci sono due tipi diversi di “scie chimiche”: quelle militari, a circa 5000 metri di quota, e quelle degli aerei di linea, a 10.000 m.
- Anche Greenpeace e gli ambientalisti fanno parte della cospirazione.
- Le “scie chimiche” sono state osservate anche nella versione colorizzata di Zorro.
- Ovviamente non manca una citazione abbondante di HAARP, classico babau di mille complotti.
Qui mi fermo: ce ne sarebbero ancora, di cose da dire, ma direi che il concetto è chiaro.
Aggiornamento (2011/03/02). Grazie a tutti coloro che hanno inviato mail di civile protesta alla RSI, e grazie ai piloti e meteorologi che mi hanno contattato per esprimere la loro delusione per lo scivolone di una rete televisiva alla quale hanno sempre dato orgogliosa fiducia.