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2011/02/11

Podcast RSI 2011/02/11 - I testi della puntata

Questi articoli erano stati pubblicati inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non sono più disponibili. Vengono ripubblicati qui per mantenerli a disposizione per la consultazione.

Cratere meteorico in Ticino?

Nei giorni scorsi ha suscitato clamore e curiosità l'annuncio, da parte di un gruppo di ufologi di Bellinzona, della scoperta di un cratere prodotto circa 10.000 anni fa in Canton Ticino dalla caduta di un meteorite.

Scoperte di questo genere possono essere reali, come è successo a un ricercatore italiano, Vincenzo De Michele, che tramite Google Earth ha scoperto un cratere di cui è poi arrivata la conferma geologica, tanto da meritarsi la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Science.

Nel caso del presunto cratere ticinese, però, la situazione è decisamente bizzarra. Sono stato contattato via mail dallo scopritore del presunto cratere, che però non ha voluto rispondere alle mie semplici domande sulla sua asserita scoperta. Al suo rifiuto di rivelare dove si trova il cratere, gli ho proposto in alternativa di dichiarare almeno quanto misura esattamente, come lo ha scoperto e che elementi geologici di prova ha raccolto, in modo da poter valutare l'attendibilità dell'annuncio. Ma il rappresentante del gruppo ufologico ha purtroppo preferito usare un linguaggio sorprendentemente intimidatorio.

In sostanza, non è stato reso pubblico nessun dettaglio che possa confermare l'autenticità del cratere, consentire verifiche ed escludere un errore (di falsi "crateri" in Google Earth ce ne sono tanti anche in Ticino, dovuti ad errori o lacune nei rilevamenti usati da Google). Non resta che attendere che vengano presentate le prove di quest'ipotetico cratere, se ce ne sono, e nel frattempo chiedersi come mai gli esperti di settore non hanno rilevato questa struttura geologica (grande circa 600 metri, secondo le fonti giornalistiche che hanno riportato l'annuncio) in un'area densamente abitata e dettagliatamente cartografata.

Chi volesse approfondire le vere tecniche e i successi confermati nel campo della ricerca dei crateri meteorici terrestri può dare una sfogliata all'Earth Impact Database e all'Impact Database. C'è anche una miniguida per aspiranti cacciatori di crateri che spiega cosa fare se si sospetta di aver scoperto un cratere e come riconoscerlo.

Vendesi kit per "virus" per Facebook: solo 25 dollari

Websense segnala l'ennesima trappola per gli utenti di Facebook: le applicazioni che promettono di far sapere all'utente chi guarda il suo profilo, cosa in realtà non permessa da Facebook. Queste applicazioni spesso portano a sondaggi che generano introiti per i creatori e perdite di tempo per gli utenti che cadono nella trappola.

La tecnica non è nuova ed è abbastanza nota, ma quello che forse pochi sanno è quanto sia incredibilmente facile creare un'applicazione di questo genere: bastano 25 dollari, perché si può comperare un kit, Tinie App, che attraverso facili istruzioni permette di fabbricare senza grandi conoscenze informatiche un'applicazione personalizzata, grazie alla quale chiunque può partecipare ai circuiti che pagano chi usa queste applicazioni per installare sondaggi o veicolare pubblicità sui propri siti.

Questo genere di kit gioca sulla curiosità e vanità degli utenti, che vengono convinti ad installarla dalla promessa di venire a sapere chi viene a visitare le loro pagine Facebook. È la nuova tendenza dello spam: man mano che Facebook diventa popolare, si abbandona lo spam tradizionale via mail e ci si adatta al nuovo ambiente. Difendersi è semplice: basta non cedere alla tentazione di installare applicazioni dalle promesse inattendibili.

Come rubare le password da un iPhone o iPad in sei minuti

Un gruppo di ricercatori del Fraunhofer Institute Secure Information Technology ha pubblicato un video in cui dimostra come si può scavalcare la sicurezza di un iPhone o iPad e carpirne quasi tutte le password memorizzate dentro il popolare telefonino.

La tecnica è piuttosto semplice: chiunque riesca a mettere le mani sul telefono per una manciata di minuti (ai ricercatori ne sono bastati sei) può scavalcarne l'eventuale PIN di protezione effettuando un jailbreak e poi accedendo al keychain, che è il sistema di gestione delle password dei dispositivi Apple. Questo sistema è a sua volta protetto da una password, ma i ricercatori scavalcano anche quella.

La scoperta dei ricercatori, descritta qui, implica che in caso di furto o smarrimento è indispensabile procedere a un remote wipe, ossia alla cancellazione a distanza del telefonino, per esempio tramite l'applicazione gratuita Find My iPhone, altrimenti il ladro avrà non solo il telefonino o tablet, ma anche l'accesso a tutti i servizi la cui password è stata memorizzata nell'apparecchio: caselle di posta, VPN e molto altro. Ovviamente il pericolo è scongiurabile alla radice evitando di lasciare in giro il proprio telefonino o tablet, ma alzi la mano chi non lo ha mai fatto per almeno sei minuti.

Microsoft toglie l'Autorun a XP e Vista

Insieme agli aggiornamenti mensili di sicurezza standard, Microsoft ne ha reso disponibile uno supplementare che disabilita l'Autorun in Windows XP e Vista ben due anni dopo la sua promessa iniziale di togliere dai propri sistemi operativi questa funzione, tanto comoda per l'installazione automatica dei programmi desiderati dagli utenti ma altrettanto efficace nell'installare automaticamente virus e altre minacce informatiche.

La lunghezza dell'attesa è dovuta, secondo Microsoft, ai produttori di programmi, che ci hanno messo molto ad adeguare alle nuove regole i sistemi d'installazione automatica dei loro prodotti.

In pratica non cambia nulla per quanto riguarda i supporti normalmente utilizzati per l'installazione di programmi legittimi, ossia CD e DVD: le modifiche riguardano invece gli altri tipo di supporto, come le unità disco di rete e le penne USB, utilizzate dai creatori di malware per diffondere le proprie malefiche produzioni: eventuali file autorun.inf iniettati in questi supporti non verranno più eseguiti automaticamente. Windows 7 ha già un Autorun irrobustito che segue queste nuove regole.

L'installazione di questo aggiornamento supplementare è altamente consigliabile, perché lo sfruttamento della vulnerabilità dell'Autorun è fra le più gettonate tecniche di propagazione di programmi ostili.

Nuova versione di Flash 34 volte più efficiente

Flash è una bella tecnologia, che permette di vedere subito i video senza scaricarli prima e di creare applicazioni e giochi dentro le pagine Web, ma ha il difetto di caricare parecchio i processori dei computer, specialmente nel mondo Apple. Giunge quindi molto gradito l'annuncio, da parte di Adobe, della nuova versione di Flash, la 10.2, che promette di essere “fino a 34 volte più efficiente” delle versioni precedenti.

Anche la qualità delle immagini migliora, grazie al nuovo rendering subpixel e al suppporto per l'accelerazione hardware. Per scaricare gratuitamente l'aggiornamento, disponibile per Windows, Mac OS X e Linux, basta andare presso http://get.adobe.com/flashplayer/ e seguire le istruzioni. Chi usa Chrome come programma di navigazione non deve fare neanche questo: l'aggiornamento è già integrato nel programma.

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