Ultimo aggiornamento: 2021/05/30 12:00.
Mi è stato segnalato via Twitter un sito, Ufficiospettacoli punto it, che ha pubblicato un “articolo” sulla notizia della morte di Carla Fracci stracolmo di errori allucinanti, a partire da quel Frozi al posto di Fracci nel titolo, per non parlare del “ballerina espressa”.
Il resto dell’“articolo” è della stessa qualità, come potrete notare da questo brano:
[...] in Italia veniva chiamata la “Dose of Dance”, riferendosi alla migliore attrice italiana del XX secolo, Eleonora Doose.
Ha continuato: “C’è una forte corrente isterica nella sua recitazione, così che la sua morbidezza, la sua bellezza essenziale, a volte possono essere lacerate dalla scena di emozioni inaspettatamente vulcaniche”.
Mikhail Parishnikov, che ha ballato con lui negli anni ’70, ha detto in un’intervista telefonica, la sig. Frassey ha detto che cambierà sottilmente la descrizione di un personaggio dalla performance alla performance. “Non l’ha mai fatto, motivo per cui era davvero viva e piena sul palco”, ha detto. Ha fatto il suo debutto professionale al Detro Alla Scala nel 1955, molto prima che diventasse un nome familiare in Italia, dove Gandhi ha portato il balletto italiano dopo decenni di declino. Orgoglioso di essere il primo ballerino italiano [...]
Carla Frozi nasce il 20 agosto 1936 a Milano, figlia di Luigi Fracci, tramista, e Santina Rocca, operaia della Innocent Machinery.
Non pubblico il link all’articolo originale: ne trovate una copia qui su Archive.is.
Stavolta non si tratta di giornalismo spazzatura, ma di sham news: un sito che non è una testata giornalistica ed esiste solo per pubblicare contenuti farlocchi che però attirano lettori e visualizzano pubblicità, sulle quali il gestore del sito incassa una commissione. Per questo motivo questi siti non vanno visitati e non vanno pubblicizzati o citati linkandoli espressamente, neanche per segnalarli con indignazione: così facendo si farebbe il loro gioco.
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In questo caso, il contenuto sembra essere stato prelevato dal New York Times (grazie Giovanni per la segnalazione) e tradotto cinofallicamente da qualcuno che ha dettato il testo. Questo spiegherebbe le storpiature dei cognomi, come Duse/Doose, Parishnikov/Baryshnikov, Frozi/Frassey/Fracci, e l’incredibile Innocent Machinery e Gandhi che avrebbe risollevato le sorti del balletto in Italia (in originale “where she brought luster to Italian ballet after it had languished for decades”).
Il nome di dominio Ufficiospettacoli punto it è intestato ad Auctionity
e ha un recapito francese, secondo i dati di Register.it:
AUCTIONITY22, Alle Alan Turing63000 - Clermont-Ferrand (63) frfr+33.972386880domaines@domraider.comJan 6, 2021 3:00:05 PM CETJan 6, 2021 3:00:05 PM CET
Il sito prende soldi dalle commissioni pubblicitarie di Amazon e altri siti di pubblicità, come nota anche il banner che compare nel sito stesso:
L'intero sito è una collezione di articoli-fuffa “scritti” allo stesso modo e con lo stesso scopo:
La “privacy policy” (pseudolink) del sito rimanda all’indirizzo di mail powerhayden58@gmail.com, non a una mail aziendale.
La foto del sedicente “Santino Toscano”, autore dell’articolo su “Carla Frozi”, compare un po' ovunque su Internet, come rivela una ricerca in Tineye, e quindi è probabilmente falsa:
Insomma, è il classico sito-spazzatura, con un nome apparentemente
credibile e con contenuti generati alla carlona in modo semiautomatico per
attirare attenzioni col clickbait e produrre guadagni con le
visualizzazioni.
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Il fenomeno viene definito a volte sham news, ed è ampiamente documentato (BBC, CNBC) come una branca particolare delle fake news: nella sham news la notizia è vera (a parte le storpiature) e non viene pubblicata con l’intento di fare disinformazione. Il suo unico scopo è ottenere visualizzazioni e quindi incassi pubblicitari ragguardevoli.
I siti di sham news sono una piaga di Internet, resa possibile dall’inadeguatezza dei controlli operati dalle agenzie di pubblicità. Questi siti rubano il contenuto altrui, diffondono informazioni a volte false o distorte, e inoltre spesso frodano gli inserzionisti, perché in molti casi sono costruiti per non essere visti da nessuno (e quindi la qualità è irrilevante).
Lo documenta bene la BBC nel caso del sito Laredotribune punto com, che a prima vista sembra essere un normale sito di notizie di una città in Texas, con articoli sugli eventi del luogo e informazioni sulla muraglia al confine voluta da Donald Trump.
Ma le notizie non hanno una data di pubblicazione, non ci sono i contatti
della redazione e il sito è lento a causa delle tante pubblicità che
visualizza. Eppure ha 3,7 milioni di page view in un trimestre.
Impressionante, visto che Laredo ha circa 270.000 abitanti. Impressionante e
truffaldino.
Infatti i lettori sono fasulli: sono bot, programmi automatici che fingono di essere lettori del sito in modo da generare incassi pubblicitari. E in questa truffa incappano anche marche famose, che si affidano ciecamente ai grandi gestori di pubblicità, come Amazon e Google, che non controllano adeguatamente dove finisce la pubblicità pagata dai loro inserzionisti e sulla quale incassano una commissione (nel caso di Laredotribune punto com, Google ha dichiarato alla BBC che il sito non viola neppure le sue regole).
Insomma, articoli falsi pubblicati su siti falsi da falsi giornalisti e lette
da falsi lettori per generare incassi veri per i gestori dei siti e degli
spazi pubblicitari. Fregandosene delle conseguenze. Questi sono gli
inquinatori abusivi di Internet: l’equivalente digitale di chi getta nel fiume
i liquami industriali per risparmiare sullo smaltimento.
In generale, se volete segnalare a qualcuno siti come questi, consiglio di non linkarli direttamente ma di farne una copia permanente su Archive.is e far girare il link a quella copia, così il sito non incassa dalle visualizzazioni.