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Sto rientrando adesso in treno dall'ospitalissima Aviano e scrivo queste due righe dal laptop, collegato a Internet via UMTS (3,6 megabit, che meraviglia l'Internet mobile). Dovrei rientrare al Maniero Digitale in tempo per bloggare stasera, in diretta, la parte di
Voyager dedicata alle cosiddette
"scie chimiche".
Nel frattempo, ecco una mia foto accanto alla roulotte collocata davanti alla base di Aviano dal presidente regionale del Codacons, Vitto Claut, secondo quanto
annunciato con grande enfasi da Sciechimiche.org riportando un articolo attribuito al
Messaggero Veneto del 15/12/2007.
Come? Non la vedete? Eppure gli amici sul posto mi dicono che
quello è il luogo dove è stata piazzata, e l'articolo dice chiaramente che è stata collocata a dicembre scorso per restarvi un anno:
Vitto Claut fa piazzare una roulotte di fronte all’aeroporto di Aviano per ospitare ricercatori internazionali... Nasce il centro “mobile” per lo studio delle scie chimiche e nasce proprio davanti alla base di Aviano. Il presidente del Codacons, Vitto Claut, da ieri ha fatto sistemare una roulotte in un terreno davanti alla struttura militare che ospiterà gli esperti che arriveranno da varie parti d’Italia e non solo per studiare il fenomeno e rilevarne l’eventuale presenza... Il camper, che riceverà chiunque si interessi al fenomeno e voglia dare il suo contributo, rimarrà nell’area un anno. «Ritengo che il tempo per fare la nostra ricerca non possa essere inferiore» spiega Claut...
A quanto pare, o c'è stato un ripensamento, che gli sciachimisti si sono ben guardati dall'annunciare, oppure qualcuno si è reso conto che piazzare una roulotte in fianco a una strada trafficatissima non è un modo particolarmente efficace di misurare il contenuto di presunte irrorazioni fatte a migliaia di metri di quota. C'è il leggero rischio che i dispositivi di analisi possano sniffarsi gli scarichi dei SUV e dei camion di passaggio, per esempio. Ho contattato Claut via mail per avere maggiori informazioni.
Questa è la serietà dei sostenitori delle "scie chimiche", che manipolano cinicamente le notizie per seminare paure ingiustificate, ammantandosi di una scientificità che non hanno, e coinvolgono nelle loro fandonie ridicolizzanti anche comitati cittadini dedicati a problemi ben più reali, come
accade appunto ad Aviano.
Se non ricordo male, esiste ancora un articolo del Codice Penale italiano che regola il procurato allarme e dice:
Articolo 658 - Procurato allarme presso l'Autorità - Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da lire ventimila a un milione.
A stasera!
La trasmissione: tutto qui?
Una piccola divagazione: la storia di Victor Alvarez Molina è assai spettacolarizzata: basta leggere un
articolo un po' meno sensazionalista per scoprire che una persona su cinque sopravvive a questo genere d'impresa disperata e che nel caso di Molina il tubo al quale si è aggrappato perdeva aria calda, che riscaldava lievemente l'ambiente chiuso del vano del carrello. Il paragone con l'azoto liquido è demenziale: Molina non era mica seduto sull'ala, all'aria aperta. E poi si parla di UFO, case infestate e altre sciccherie.
A questo punto si prospetta una teoria interessante: che parlare di un argomento a
Voyager, affiancandolo a queste stupidate, sia il modo migliore per seppellirlo nel ridicolo.
È finita la prima parte di Voyager e già si passa ad altri argomenti. Come,
tutto qui? Da una parte, un sostenitore delle "scie chimiche": Rosario Marcianò, definito coraggiosamente
"ricercatore", senza dire che si tratta semplicemente di una persona che da qualche anno fissa il cielo di Sanremo e fa filmini sgranati e tremolanti, senza alcuna preparazione tecnica in meteorologia o aeronautica. Dall'altra, esperti italiani dell'Aeronautica Militare e dell'ENAV che dicono, senza mezzi termini, che non è possibile che aerei militari emettano scie "chimiche" o che aerei misteriosi possano entrare nello spazio aereo italiano senza essere rilevati dai radar.
Sono affermazioni autorevoli che pongono una domanda semplicissima: la teoria delle scie chimiche implica che facciano parte dell'omertosa cospirazione tutti gli addetti dell'ENAV e i piloti civili e militari italiani; e implica che nessuno di loro parli. Chi la sostiene, insomma, sta accusando i nostri piloti, i nostri addetti (civili e militari) al controllo del traffico aereo, di essere complici di un crimine colossale; di un avvelenamento su scala nazionale. Un avvelenamento che, ovviamente, colpisce anche i loro figli e i loro coniugi.
Il resto, detto molto schiettamente, è solo un contorno irrilevante sul quale ci si può accapigliare per i cavilli tecnici. Neppure
Voyager se l'è sentita di sposare queste teorie e di lanciare quest'accusa gravissima, preferendo il solito giochetto pilatesco di
"fare soltanto domande" (ma di ignorare sistematicamente le risposte).
Voi ve la sentite?