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1998/10/07

[IxT] Riconoscimento vocale: finalmente funziona (7 ottobre 1998)

Le notizie su Internet sono tante ogni giorno e faccio del mio meglio per darvi quelle davvero utili. Il mio concetto e' "se una novità non ti cambia la vita, non vale la pena di scaldarsi troppo".

E' per questo che faccio un'eccezione e parlo di un programma che non ha niente a che vedere con Internet. E' un programma che mi sta cambiando la vita (lavorativa e non solo) e penso lo possa fare anche per voi.

Sto parlando, come avrete inevitabilmente dedotto dal titolo, del software per riconoscimento voce. Come me, molti di voi si saranno scottati comperando le prime, farraginose versioni di questi programmi e avranno deciso "mai più".

E' venuto il momento di ricredersi. Ho acquistato ViaVoice 98, dell'IBM (ma giuro che non è un programma nel solito, tossicissimo "stile IBM" cui ci avevano abituati bufale come il mitico EasyWriter), versione per il riconoscimento voce in inglese (esiste anche la versione italiana a circa 120.000 lire, cuffia e microfono compresi).

E funziona. Accidenti, come funziona. E' un po' noiosa la fase di addestramento per consentirgli di adattarsi al modo tutto personale che ognuno di noi ha di pronunciare le parole, ma una volta superata questa fase inizia il divertimento.

ViaVoice riconosce il parlato continuo. Basta parlare in modo chiaro, senza pause fra le parole. Anzi, più veloce andate, stranamente, e meglio e'. Se dovete battere un testo, vi basta leggerlo alla velocità alla quale leggete normalmente.

Errori? Pochi, e in rapida diminuzione. Al di là della qualità del riconoscimento audio, quello che rende validi questi programmi è l'"intelligenza" nel capire il contesto per risolvere le ambiguità, che è poi quello che facciamo noi per distinguere fra "l'ontano" e "lontano".

Cosa ancora più carina, ViaVoice impara dai suoi errori. Ad esempio, i testi che mi capita di tradurre sono pieni di numeri ("inserire la vite 8 nel foro 10..."). Dapprima ViaVoice li scriveva come parole.

Poi gli ho detto di correggersi. Ho indicato quattro o cinque volte, durante la rilettura (comunque necessaria), di sostituire "quattro" con "4". Da quel momento in poi ha "capito" che tutti i numeri che dico vanno scritti come cifre. Splendido.

Produttività? Beh, io batto a macchina a circa 60-70 parole al minuto, secondo i programmi di conteggio che uso. Fra pause per pensare, girare le pagine, riprendere il segno, sgranchirmi le dita e quant'altro, mi ci vuole un paio d'ore per tradurre in bozza una ventina di pagine.

Con ViaVoice ci metto un'ora e dieci. Cinquanta minuti netti risparmiati (e soprattutto niente indolenzimento alle dita!), un paio di volte al giorno, cambiano la vita lavorativa e migliorano quella privata (più tempo per me e per la mia famiglia e per la mia mailing list...).

Con l'arrivo di Internet è tornato di moda scrivere. Siamo diventati tutti scribacchini a furia di rispondere agli e-mail e scrivere nei newsgroup. Solo che scrivere porta via tempo e, per chi non ha dimestichezza con la tastiera, stanca molto e fa perdere il filo dei pensieri.

Rispondere a tutta la posta, ad esempio, porta via tempo e fatica in dosi industriali. Dettare le risposte invece di scriverle è un immenso passo avanti: con ViaVoice è possibile sul serio.

Intendiamoci: io ho scelto ViaVoice perché era il programma più adatto alle mie esigenze (dettare enormi quantità di testo, vocabolario enormemente espandibile).

Però non consente di comandare il computer a voce (scrive solo in Word 97) e ha esigenze notevoli: almeno un Pentium 200 con 64 MB di RAM. Questo non vuol dire che sia l'unico programma valido del suo genere: Dragon Dictate, ad esempio, pare sia un ottimo contendente. Ma io ho provato ViaVoice e lo posso consigliare caldamente: gli altri non li conosco.

 

Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.

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