Le lampadine del sistema Hue della Philips sono molto interessanti per gli appassionati di domotica: possono essere comandate a distanza tramite la rete Wi-Fi domestica e una trasmissione senza fili basata sullo standard ZigBee. Poter dire per esempio a Siri, sul proprio telefonino, “Abbassa le luci in soggiorno del 30%” ti fa sentire un po' nel futuro alla Star Trek. Ma c'è un problema: la compatibilità.
Pochi giorni fa Philips ha infatti deciso, tramite un aggiornamento software, che il sistema Hue non avrebbe più gestito le lampadine smart di altre marche che usano lo stesso standard di comunicazione e controllo. La giustificazione data dall’azienda è “questioni di interoperabilità”, ma i maliziosi hanno sospettato un’altra spiegazione: sabotare la concorrenza. Stranamente, le lampadine concorrenti già installate continueranno a funzionare, dice Philips; soltanto quelle aggiunte in seguito verranno rifiutate.
Ma c’è una buona notizia: i consumatori sono insorti e Philips ha fatto dietrofront. Invece di accettare soltanto le lampadine certificate dall’azienda, ora verrà distribuito un nuovo aggiornamento software che rimetterà tutto come prima. Philips si è affrettata a sottolineare che le lampadine concorrenti potranno continuare ad avere problemi di compatibilità, per esempio rifiutandosi di variare luminosità o assumendo un colore sbagliato. Ma perlomeno saranno usabili.
Fonti: Engadget
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