Twitter ha annunciato delle novità che consentono di difendersi meglio contro i guastafeste e i provocatori.
L’azienda ha attivato un filtro che identifica automaticamente gli account che commettono abusi anche se non sono stati segnalati: il filtro si basa sui comportamenti ritenuti inaccettabili. Per esempio, se Mario scrive ripetutamente tweet a Piera ma Piera non segue Mario su Twitter, Mario verrà messo in castigo e i suoi tweet diretti a non-follower verranno bloccati per un certo tempo, così Piera non sarà costretta a sorbirseli. Lo scopo è ridurre le molestie ricevute.
È possibile filtrare i tweet ricevuti in base a parole chiave, chiamate Parole silenziate (o Parole filtrate nella versione iOS), e farlo per un periodo di tempo selezionabile: per sempre, per 24 ore, per sette giorni o per 30 giorni. Questo è utile non solo contro le molestie ma anche contro gli spoiler delle serie TV: basta impostare come parole silenziate gli hashtag usati per parlare della specifica serie.
È inoltre in arrivo una nuova serie di filtri avanzati: li trovate (o li troverete, a seconda di dove siete nel mondo) in Notifiche - Impostazioni (icona dell’ingranaggio) subito dopo la voce Parole silenziate. Questi filtri avanzati consentono di silenziare gli utenti che hanno ancora l’uovo come immagine predefinita, che non hanno confermato un indirizzo di mail e/o un numero di telefonino da associare al proprio account: tutti segni quasi certi che si tratta di account automatizzati di spammer e scocciatori.
Segnalo, infine, l’opzione di silenziare un account, spesso trascurata in favore del blocco dell’account: silenziare ha l’enorme vantaggio, rispetto al blocco, che un account silenziato non sa che gli avete messo la sordina e quindi continuerà a perdere tempo a rantolare senza rendersi conto che non lo state sentendo. Il blocco, invece, avvisa l’utente che è stato bloccato.
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