Ultimo aggiornamento: 2018/08/31 9:40.
Intorno alle 7 EDT di mercoledì scorso (1:00 ora italiana di giovedì 30) i centri di controllo di Houston e Mosca che sorvegliano e gestiscono la Stazione Spaziale Internazionale hanno rilevato un piccolo calo di pressione a bordo.
Il fenomeno era talmente modesto (0,8 millibar/ora) che i controllori non hanno interrotto il sonno dell’equipaggio, che è stato svegliato all’ora consueta e informato della situazione e delle procedure per localizzare la falla.
A bordo della Stazione ci sono sei persone: Drew Feustel (comandante), Ricky Arnold, Serena Auñón-Chancellor, Alexander Gerst, Oleg Artemyev e Sergey Prokopyev.
Secondo i resoconti pubblici della NASA, l’equipaggio ha localizzato la falla nella parte russa della Stazione. Si tratta di un foro di circa due millimetri di diametro nel modulo orbitale della Soyuz MS-09 (la parte cerchiata nell’immagine qui sopra), che è collegato al modulo Rassvet della sezione russa della Stazione. La Soyuz MS-09 è uno dei veicoli usati dall’equipaggio della Stazione per tornare sulla Terra, ma il modulo orbitale non è essenziale, perché viene abbandonato durante la prima fase del rientro.
La fuoriuscita d’aria è stata rallentata applicando temporaneamente del nastro di Kapton sulla falla, intanto che viene decisa una procedura di riparazione a lungo termine, e un’ora fa risultava azzerata. Sembra esserci un insolito disaccordo fra Mosca e Houston su come procedere: per ora prevale la linea russa di usare del sigillante per chiudere la falla, senza effettuare test preliminari.
Un eventuale peggioramento della falla potrebbe comportare il rientro anticipato di parte dell’equipaggio, ma sembra che la situazione sia perfettamente sotto controllo.
Eventi come questo sono molto rari (l’unico che mi viene in mente è quello avvenuto in seguito alla collisione fra il cargo Progress e la stazione russa Mir nel 1997) e sono di solito dovuti a una collisione con un micrometeoroide o con un piccolo frammento di un altro veicolo spaziale. La flemma con la quale è stata gestita questa perdita smonta il mito, tipico della fantascienza, secondo il quale un forellino del genere produrrebbe una depressurizzazione catastrofica in pochi secondi.
20:00. La falla è stata sigillata e la pressione è ora stabile, secondo Spaceflightnow. C’è una registrazione della discussione sul da farsi, trasmessa sul canale radio pubblico.
2018/08/31 9:40. La NASA ha pubblicato un bollettino che contiene questa illustrazione digitale della Stazione Spaziale Internazionale nella sua configurazione attuale. Il veicolo nel quale è stata rilevata la falla è la Soyuz MS-09 in basso al centro; c’è una seconda Soyuz, la MS-08, più in alto a destra; BEAM è il modulo gonfiabile della Stazione e la Progress 70 è un veicolo cargo russo.
Secondo il bollettino, la pressione a bordo è ora stabile. Il comandante della Soyuz, Sergey Prokopyev, ha usato della resina epossidica applicata a una garza per tappare il foro e poi è stata usata parte della riserva di ossigeno della Progress per riportare la pressione di bordo al valore standard.
L’ente spaziale russo Roscosmos ha attivato una commissione per analizzare ulteriormente la falla e determinarne la possibile causa. L’equipaggio prevede di tornare al lavoro normale in giornata.
C’è un ottimo articolo tecnico della NASA sulle perdite d’atmosfera qui (grazie pgc per la segnalazione). Contiene dati interessanti, aggiornati al 2011, sulle tecniche di gestione delle perdite nominali dei vari componenti e segnala che il volume interno pressurizzato della ISS è 899 metri cubi, comprese le Soyuz e Progress.
Fonti aggiuntive: Nasaspaceflight.com, Spaceflightnow. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico), Bitcoin (3AN7DscEZN1x6CLR57e1fSA1LC3yQ387Pv) o altri metodi.
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