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2019/05/21

Tardar Sauce (Grumpy Cat), 2012-2019

Questo articolo è il testo del mio podcast settimanale La Rete in tre minuti su @RadioInblu, in onda ogni martedì alle 9:03 e alle 17:03.

Grumpy Cat, la gatta imbronciata più famosa di Internet, è morta il 14 maggio scorso all’età di sette anni a causa di un’infezione alle vie urinarie. Anche se non la conoscevate con il suo nome d’arte, Grumpy Cat (che vuol dire “gatta bisbetica”), l’avete sicuramente vista in tanti memi di Internet.

La sua espressione era in apparenza perennemente scontenta, ma era dovuta in realtà a una forma di nanismo felino e a una particolare conformazione della mandibola. In ogni caso, è stata la fortuna della sua padrona, l’americana Tabatha Bundesen.

Dopo che il fratello Bryan aveva pubblicato delle foto della gatta sui social network, nel 2012, la donna ha lasciato il proprio lavoro di cameriera per occuparsi a tempo pieno delle offerte che arrivavano a getto continuo alla sua gatta, grazie anche al lavoro di Ben Lashes, un agente specializzato in celebrità feline online.

Nei suoi primi due anni di attività online, Tardar Sauce (era questo il vero nome di Grumpy Cat) ha generato ricavi per oltre cento milioni di dollari grazie a calendari, tazze, libri, magliette e tanti altri oggetti decorati con la sua immagine. Ha ottenuto sponsorizzazioni da parte di una nota marca di cibo per gatti, quasi tre milioni di follower su Instagram e oltre un milione e mezzo su Twitter, facendo anche un film e diventando una scultura di Madame Tussaud per poi finire persino in prima pagina sull’austero Wall Street Journal.

A modo suo, Grumpy Cat era l’incarnazione del potere di Internet. Dimostrava che era sufficiente avere un’idea originale e un po’ di capacità organizzativa per sfruttare la potenza e la velocità comunicativa dei social network, scavalcando i normali canali di ricerca e selezione di talenti e sfruttando il passaparola degli utenti per farsi conoscere.

Ma forse la scomparsa della popolarissima gatta è anche un simbolo di quanto è cambiata Internet in questi pochi anni. Angela Watercutter, su Wired, ha definito la morte di Grumpy Cat addirittura come un segno della “fine dell’Internet gioiosa”.

L’ambiente è in effetti diventato più cupo: Internet sembra invasa da eserciti di account fasulli che riversano rabbia e odio nei social network pur di ottenere attenzione e risultati di propaganda. Molti dei siti di svago più popolari, come Reddit o YTMND, hanno chiuso i battenti o sono stati drasticamente ridimensionati.

I memi esistono ancora, ma si sono incattiviti. I social network e i servizi di messaggistica come WhatsApp, che promettevano comunicazioni gratuite e libere per tutti, si sono trasformati in pantani pilotati di polemica, persecuzione e molestie e canali di manipolazione delle opinioni e hanno rivelato la loro reale natura di grandi apparati di sorveglianza commerciale di massa. L’avvento dei deepfake, ossia di video falsi di politici e celebrità quasi indistinguibili da quelli veri grazie a tecniche di intelligenza artificiale, sta minando la credibilità dell’informazione visiva, che pochi anni fa sembrava inattaccabile. L’inganno online è diventato un’industria vasta e redditizia.

Il rimedio a tutto questo non è ancora chiaro, ma forse proprio la storia semplice e non aggressiva di Grumpy Cat ce lo può indicare.




Fonti aggiuntive: Wikipedia, Snopes.

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