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2022/01/10

Nicolaporro.it e il giornalismo copiaincolla

Il sito di Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale, ultimamente se l’è presa con i debunker, scrivendo che è un’“arte che indegnamente guardiamo da lontano con qualche dose di disprezzo” e tirandomi in ballo esplicitamente insieme ai colleghi e amici: “Dove sono i Paolo Attivissimo, i Butac de noantri, i David Puente di turno?” (copia permanente) perché a quanto pare non indaghiamo gratis sulle cose che interessano alla redazione. Redazione che, ricordo, è composta da giornalisti che ricevono uno stipendio per fare indagini giornalistiche.

Ma a quanto pare alla redazione di Nicolaporro.it non sembra avere problemi di “disprezzo” quando si tratta di rubare intere frasi da un articolo di un debunker.

Questo è un brano di questo mio articolo del 4 gennaio 2022:

E questo è un brano dell’articolo uscito ieri, 9 gennaio 2022, su Nicolaporro.it e firmato da “Redazione” e da Paolo Becchi e Giovanni Zibordi (copia permanente):

Versione in formato testuale per agevolare il confronto:

(il mio articolo) Dagli Stati Uniti arriva un esempio tragico di questa regola: secondo quanto riferito da The Center Square, il direttore della compagnia assicurativa OneAmerica, Scott Davidson, ha detto che i tassi di mortalità attuali sono “i più alti mai visti nella storia di questo settore, e non solo alla OneAmerica” e sono saliti del 40% rispetto ai livelli pre-pandemia fra le persone in età lavorativa. Visto che OneAmerica gestisce polizze vita, questo dato è cruciale per la sua attività. Davidson ha aggiunto che non sono gli anziani a morire ma “principalmente le persone in età lavorativa, fra i 18 e i 64 anni.” “Tanto per darvi un’idea di quanto questo sia grave” ha dichiarato “una catastrofe da tre sigma, ossia una di quelle che avvengono una volta ogni 200 anni, comporterebbe un aumento del 10% rispetto al valore pre-pandemia, per cui il 40% è inaudito.” In altre parole, negli Stati Uniti in questo periodo c’è una sovramortalità eccezionale: qualcosa la sta causando.
(quello di Nicolaporro.it) Dagli Stati Uniti arriva infatti la notizia che il Ceo compagnia assicurativa OneAmerica, Scott Davidson, ha detto che i tassi di mortalità attuali sono “i più alti mai visti nella storia di questo settore, e non solo alla OneAmerica”: sono saliti ora del 40% rispetto ai livelli pre-pandemia fra le persone in età lavorativa. Visto che OneAmerica gestisce polizze vita, questo dato è cruciale per la sua attività e gli attuari e gli statistici impiegati dalle assicurazioni sono molto motivati a stimare in modo corretto la mortalità perché è il loro business. Davidson ha aggiunto che non sono gli anziani a morire ma “principalmente le persone in età lavorativa, fra i 18 e i 64 anni.” “Tanto per darvi un’idea di quanto questo sia grave – ha dichiarato – una catastrofe da tre sigma, ossia una di quelle che avvengono una volta ogni 200 anni, comporterebbe un aumento del 10% rispetto al valore pre-pandemia, per cui il 40% è un valore inaudito.” In altre parole, negli Stati Uniti in questo periodo c’è una mortalità eccezionale: qualcosa la sta causando e il Ceo Davidson non avanza ipotesi.

Persino il link della definizione di “tre sigma” è identico. Ma guarda che strana coincidenza.

Per gli immancabili cretini assortiti che insinueranno che potrei aver copiato io retrodatando il mio articolo: copia del mio articolo salvata su Archive.org il 4 gennaio 2022.

Non ho altro da aggiungere.


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