Ultimo aggiornamento: 2022/03/26 17:00.
La partenza della missione Crew-4 è stata
posticipata ufficialmente
da “non prima del 15 aprile” a “non prima del 19 aprile”. L’annuncio formale NASA è qui e dice che il rinvio è stato deciso “per consentire alle squadre di completare le operazioni sul veicolo spaziale prima della missione” (“to allow teams to complete final spacecraft processing ahead of the mission”). Lo stesso vale, dice sempre NASA nello stesso annuncio, anche per il volo della missione Axiom 1 (che usa, come la Crew-4, una capsula Crew Dragon e un vettore Falcon 9, entrambi di SpaceX). Il sito di Axiom Space il 18 marzo ha indicato “non prima del 3 aprile” come data di partenza. L’orario di partenza di Axiom 1 sarebbe le 1:13 pm EDT (17:13 UTC) e quello di Crew-4 sarebbe le 6.45 am EDT (10:45 UTC), secondo Teslarati.
Per
fortuna noi DragonChaser abbiamo previsto di restare in Florida fino al
23, per cui abbiamo ancora qualche speranza di vedere il decollo di Samantha nonostante questo rinvio. Inoltre forse riusciremo a vedere anche un altro lancio di Falcon 9, quello che porterà in orbita un lotto di satelliti Starlink, previsto per “non prima del 14 aprile” e in partenza dalla rampa SLC-40 della stazione militare di Cape Canaveral.
Il rinvio della partenza della Crew-4 è legato allo slittamento della tabella di marcia della missione Axiom 1. Infatti serve per garantire “una separazione temporale adeguata per le operazioni e per l’esame dei dati post-volo fra missioni di volo spaziale umano e per consentire tntativi di lancio consecutivi multipli”. In altre parole, NASA e SpaceX vogliono attendere i risultati finali della missione Axiom 1 (primo volo spaziale interamente privato diretto alla Stazione e privo di membri d’equipaggio affiliati ad agenzie spaziali) per tenerne conto per Crew-4. Siccome Axiom 1 tornerà sulla Terra il 13 aprile, a NASA e SpaceX rimangono così sei giorni per recuperare la Crew Dragon di Axiom 1, fare il debriefing dell’equipaggio, analizzare i dati della missione e prepararsi per il lancio di Crew-4.
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Secondo una dichiarazione fatta dal cosmonauta Oleg Artemiev in conferenza stampa ieri e riportata da Katya Pavlushchenko, è previsto che @AstroSamantha faccia un’attività extraveicolare (EVA) o “passeggiata spaziale”. Pavlushchenko ha aggiunto che quest’EVA dovrebbe essere indicata dalla sigla VKD55 e vedrebbe Samantha Cristoforetti in abbinamento con Oleg Artemiev; non è stata indicata alcuna data. Le gravi tensioni internazionali e la progressiva interruzione delle collaborazioni spaziali con la Russia potrebbero comportare cambiamenti a questo piano. Le prossime due EVA russe, VKD52 e VKD53, sono state pianificate per il 28 aprile e per il 28 aprile e saranno svolte da Artemiev e Matveev.
Nella foto d’archivio qui sotto, datata 2012, Samantha indossa una tuta russa Orlan simile a quella che potrebbe indossare per questa EVA ed è ritratta insieme al collega europeo Alexander Gerst.
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Intanto a bordo della Stazione sono giunti tre cosmonauti russi (da sinistra: Sergei Korsakov, il già citato Oleg Artemiev e Denis Matveev) a bordo della Soyuz MS-21.
A prima vista i colori delle loro divise sembrano dirla lunga sulla reazione dei cosmonauti alle recenti scelte politiche del loro presidente, ma va detto che non è la prima volta che gli equipaggi russi indossano tute gialle: lo stesso Artemiev lo aveva fatto durante una missione precedente (la Expedition 39/40, come nota @Noemi_Cogoni su Twitter), nel 2015.
2 июня 2015 #Байконур. Байконуру 60 лет! #МКС (June 2, 2015, #Baikonur is 60 Years Old! #ISS) http://t.co/X1pe84MZJp pic.twitter.com/FRJZZkV3qO
— Oleg Artemyev (@OlegMKS) June 2, 2015
Sempre Pavlushchenko segnala che “ogni equipaggio sceglie il proprio schema di colori molto tempo prima del volo. Di solito i colori sono bianco, blu o azzurro. La tuta rossa di Yulia Peresild è stata unica perché, come attrice, voleva avere un bell’aspetto.... Forse hanno scelto il colore come omaggio ai colori della propria università, o semplicemente a loro piacciono i colori del sole e del cielo. Il fatto è che non c’è molto posto a bordo della Soyuz, e non si può semplicemente spacchettare tutto per cercare altri indumenti se scopri che quelli da indossare all’arrivo sono di colori discutibili. Non so se è stato possibile reimballare gli indumenti tre settimane prima del volo e lasciare a portata di mano T-shirt e pantaloni di colore neutro. Comunque non ho dubbio che qualcuno verrà punito per non aver previsto la possibile reazione.”
È inoltre improbabile che i cosmonauti abbiano voluto mettere a rischio la propria carriera e forse anche la propria incolumità personale (e quella delle loro famiglie) con un gesto politico che in questo momento in Russia è estremamente pericoloso. Pertanto è probabile che si tratti di una coincidenza che viene interpretata come segnale legato all’invasione russa dell’Ucraina ma in realtà è una scelta fatta per altri motivi e risalente a ben prima dell’inizio della guerra.
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