Con tutte le cautele e i distinguo che ho già scritto in occasione della pubblicazione del primo trailer del film russo Vyzov (Вызов), ossia Sfida, che è stato girato in parte a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, segnalo l’uscita di un suo secondo trailer, che potete vedere qui sopra.
La descrizione in russo su YouTube annuncia che il film uscirà il prossimo 20 aprile, non il 12 come annunciato inizialmente. Il trailer non è sottotitolato, ma usando il riconoscimento vocale di YouTube e Google Translate viene fuori grosso modo che un cosmonauta russo si è ferito durante una EVA e morirebbe durante il rientro se non venisse operato a bordo; vari chirurghi si offrono di andare nello spazio per effettuare l’operazione. Viene scelta E. Belyaeva (l’attrice Julia Peresild).
Nei dialoghi spicca un “lo spazio non è per le donne”, ma dal poco contesto non è chiaro se sia sarcastico o intenzionalmente sessista; nelle immagini, a differenza del primo trailer, si vede che alcune riprese sono state effettuate nella sezione non russa della Stazione (in particolare nella Cupola).
Ci sono anche dei video della realizzazione:
Nel video qui sotto vengono mostrati parecchi dettagli piuttosto rari della parte russa della Stazione, delle procedure di bordo e dell’addestramento al quale si sono sottoposti l’attrice-cosmonauta, i cosmonauti che si sono improvvisati attori e il regista-cosmonauta Kim Shipenko. Due chicche: Peresild racconta che si è rifatta il trucco prima di arrivare a bordo e si è lavata i capelli alla maniera tradizionale, consumando moltissima acqua invece dello shampoo senza risciacquo usato da astronauti e cosmonauti, e questo ha quasi intasato il sistema di riciclaggio dell’acqua della sezione russa. Le esigenze di scena sono scarsamente compatibili con la realtà delle attività spaziali.
Il film è chiaramente un’operazione di propaganda per un regime che sta commettendo atrocità in Ucraina, e questo purtroppo getta una luce sinistra sull’indubbia bellezza dell’attrice e sull’intera impresa cinematografica che in altri momenti sarebbe stata una splendida celebrazione della collaborazione internazionale e dell’avventura spaziale.
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