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2009/09/14

Treni supersonici in Belgio, secondo il Corriere

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Il Corriere online ci regala un altro mirabile esempio di analfabetismo numerico o discalculia:

E' nata a 3.000 chilometri all'ora, mentre la madre stava viaggiando a bordo del Tgv, il treno a alta velocita' francese, tra Parigi e Bruxelles. La partoriente e' stata aiutata da ben due medici e due infermiere che sono accorse all'appello del capotreno.


Tremila chilometri l'ora? Un treno che supera il muro del suono e batte in velocità anche il Concorde? Nessuno si chiede se per caso la cosa abbia senso?

Suvvia, direte voi, è scappato uno zero. L'articolista non è così tonto da non sapere che un treno non può correre a 3000 km/h, neanche se è un TGV. Ma invece no. Ha scritto anche il punto per separare le migliaia. Intendeva proprio scrivere "3.000".

Grazie a Massimo e Luigi per la segnalazione.

Aggiornamento (2009/09/15): Giorgio mi segnala che l'altra versione della storia pubblicata dal Corriere rivela che i fratelli della bambina supersonica hanno subìto interventi di colostomia multipla, dato che la mamma "viaggiava con altri due figli di due e tre ani". Errore veniale, ma a questo punto direi che l'articolo è proprio nato sfigato.

Un'altra perla di giornalismo arriva da Repubblica grazie alla segnalazione di Fabio: "In una lettera il dramma di un detenuto "Sono dimagrito troppo, sto muorendo"", titola Repubblica qui. E' una citazione letterale di un detenuto non italiano, ma nel testo la citazione viene corretta, e nel titolo non è spiegata la ragione dello svarione. Arriva anche la segnalazione degli "abiti sporti di sangue" di quest'altro titolo dello stesso giornale.

Ma a chi li fanno scrivere i titoli, a una scimmia ammaestrata?

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