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2011/03/07

UFO d’epoca e contattiste in TV

Se vi fate rapire dagli alieni, portate a casa un souvenir, per favore. Basta poco


L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

In questi giorni alla televisione italiana vengono invitate persone che dicono di essere in amichevole contatto con gli alieni. Sarebbe bello se una volta tanto uno dei giornalisti che intervista queste persone avesse il coraggio di chiedere delle prove. Sapete com'è, giusto per assicurarsi di non dare spazio a una matta o a qualcuno che è in cerca di fama.

Non è difficile dimostrare di essere in contatto con gli extraterrestri. Non c'è bisogno di fotografie (sarebbero falsificabili) o di reperti: basta farsi dire dagli alieni qualcosa che solo loro possono sapere e che noi possiamo andare a verificare.

Per esempio, se la contattista dice di essere a tu per tu con gli abitanti di un pianeta orbitante intorno alla stella Sirio B, si faccia dare le coordinate dell'orbita del pianeta e gli astronomi, sapendo a quel punto cosa cercare, potranno puntare i propri strumenti per controllare se la persona dice il vero. Guardate infatti cosa sono capaci di fare gli astronomi oggi grazie a strumenti come il Very Large Telescope.


Il puntino che vedete spostarsi nel corso degli anni (2003, 2009, 2010) è un pianeta, Beta Pictoris b, che sta tracciando la propria orbita, grande come quella di Saturno, intorno alla stella Beta Pictoris, che sta a circa 63 anni luce da noi ed è al centro dell'immagine (da Astronomy Now).

Stranamente tutti coloro che dicono di essere amiconi di ET sono incapaci di fare cose di questo genere e inventano le scuse più strampalate per non farlo. Allora mettiamola così: consideriamoli matti o ciarlatani fino a prova contraria. Mi pare ragionevole, visto che è la spiegazione più semplice.

Nel frattempo segnalo su Nufologia un articoletto che ho scritto a proposito di un celebre presunto avvistamento ufologico degli astronauti: quello attribuito all'equipaggio della Gemini VII, che fece dichiarazioni inquietanti e fotografò due globi luminosi nello spazio. O almeno così parrebbe guardando le foto che circolano nei siti ufologici. Grazie ai veterani della NASA che mi hanno dato una mano a reperire la fotografia originale e le registrazioni d'epoca in archivio, oggi si può dimostrare che questa storia è un falso dovuto all'incompetenza o alla malizia.

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