Protesta mondiale online produce dietrofront sulle leggi USA ammazza-Internet
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Hanno fatto marcia indietro otto dei politici favorevoli ai disegni di legge SOPA e PIPA che minacciavano di paralizzare Internet e la libertà d'espressione in nome della difesa del copyright.
Fra loro ci sono due dei promotori delle leggi stesse (Marco Rubio e Roy Blunt): gli altri sono Orrin Hatch, Ben Cardin, Ben Quayle, Lee Terry, Dennis Ross e Tim Holden. Sei di questi otto sono repubblicani; due sono democratici. La Casa Bianca si è espressa contro “leggi che riducano la libertà d'espressione, aumentino i rischi di sicurezza informatica o minino le fondamenta di un'Internet globale, innovativa e dinamica”.
La protesta mondiale di ieri, con l'oscuramento parziale o totale di molti dei principali siti Internet, compreso Google per i visitatori USA, sembra aver incentivato un ripensamento. Non c'è da sorprendersi: i due disegni di legge, che avrebbero reso illegale non solo ospitare link a siti accusati di violare il copyright ma anche soltanto spiegare come si possono raggiungere lo stesso questi siti e citarne l'esistenza nei motori di ricerca, sono assolutamente impopolari fra gli elettori, e i politici sanno che nonostante l'aiuto delle lobby alla fine devono raccogliere voti se vogliono continuare a fare il proprio mestiere.
Nel frattempo le indagini dei giornalisti online rivelano che molti siti dei promotori di SOPA/PIPA violano le norme di copyright attuali. Vice.com fa i nomi dei politici pirati: Roy Blunt, Claire McCaskill, Dennis Ross, Sherrod Brown. Tutti hanno pubblicato immagini senza il consenso degli autori. Se non sono capaci loro, per primi, di rispettare le leggi sul copyright già vigenti, con che coraggio pretendono di far rispettare quelle future ancora più complesse e restrittive?
Il rituale è sempre lo stesso: i legislatori, spinti dagli editori, propongono leggi tecnicamente idiote per contrastare la pirateria. A volte gli elettori insorgono e i politici, timorosi di perdere la poltrona, ritirano le proposte. Altre volte gli elettori fanno gli indifferenti, pensando che tanto troveranno un modo per aggirare le regole, e le proposte entrano in vigore, causando sistematicamente danni inattesi senza fermare neanche per un istante la pirateria (HADOPI francese, decreto Urbani italiano, eccetera). In un modo o nell'altro, questo rituale dimostra che il copyright ha bisogno di una riforma drastica; queste pezze fanno solo danni. Come diceva Douglas Adams, alitare a turno su un hamburger è un pessimo modo per cuocerlo.
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “francesco.lau*”.
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