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2013/05/10

Le parole di Internet: deframmentazione, ovvero perché il mio computer rallenta?

Questo articolo era stato pubblicato inizialmente il 10/05/2013 sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a disposizione per la consultazione.

Deframmentazione. Operazione di manutenzione dei dischi rigidi che consiste nel riposizionare i file in modo che siano scritti in modo contiguo e lineare, allo scopo di rendere più veloce l’accesso.

Quando c’è molto spazio su un disco rigido, i file normalmente vengono scritti in maniera lineare, un byte dopo l’altro, in una singola porzione continua del disco. Ma a lungo andare, man mano che vengono cancellati file vecchi e scritti file nuovi, questo modo di gestire lo spazio sul disco produce dei vuoti (spazi inutilizzati) fra un file e l’altro. Per recuperare e sfruttare questi vuoti, il sistema di gestione del disco è in grado di riempirli con dei nuovi file, disponendoli e suddividendoli automaticamente in più parti se sono più grandi dei vuoti disponibili. È un po’ come giocare a Tetris. Un file suddiviso in questo modo si dice frammentato.

Dal punto di vista dell’utente, di norma questa frammentazione è invisibile: il file si comporta come se fosse scritto in un solo blocco. Ma per il disco rigido un file frammentato può causare rallentamenti, perché la testina del disco deve compiere un maggior numero di movimenti per andare a leggere i vari frammenti. Se molti file sono fortemente frammentati, l’utente può percepire un rallentamento dell’accesso ai dati sul disco. Di conseguenza si effettua periodicamente un riordino, detto appunto deframmentazione, per ricomporre i file frammentati.

Per Windows ci sono utility incluse nel sistema operativo, mentre per Mac circola il mito che la deframmentazione non sia necessaria o addirittura che il sistema operativo non frammenti i file. Non è così, e ci sono programmi appositi per la deframmentazione dei dischi per Mac, come DiskWarrior e iDefrag.

La deframmentazione è invece inutile per i dischi a stato solido, che non hanno testine da riposizionare più volte nel caso di file frammentati e quindi non ottengono alcun beneficio ma anzi possono vedersi ridurre la loro durata a causa del maggior numero di cicli di lettura e scrittura causato dalla deframmentazione.

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