Sono finiti online non solo i copioni, ma anche il video integrale della prossima puntata di Doctor Who, attesissima dai fan (me compreso) per il debutto di Peter Capaldi nei panni del Dottore, previsto per il 23 agosto prossimo. Non vi preoccupate: qui non rivelo nulla della trama.
Il video (che ho visto soltanto in parte per controllarne l'attendibilità) è in bianco e nero, non ha la colonna sonora musicale, è più lungo di una puntata normale e ha gli effetti speciali ancora incompleti e la sigla della stagione precedente. Se lo guardate, quasi sicuramente vi guasterete la puntata; può essere un cimelio interessante soltanto dopo la messa in onda della puntata, per vedere le differenze rispetto al prodotto finito.
A parte questo, è interessante capire la dinamica della fuga di immagini da una produzione comprensibilmente ossessionata dal segreto come quella di Doctor Who.
Il Radio Times (copia su Archive.is) ha dato la notizia della fuga del materiale, dicendo che i file dei copioni e dei video delle prime cinque puntate erano reperibili attraverso una ricerca in Google, perché erano stati messi online, su un server della BBC di nome BBCmiami.com, piazzandoli in chiaro (senza cifrarli) e in una directory indicizzata da Google e pubblicamente accessibile senza neanche una password. E come si chiamava la directory? Doctor Who Season 8.
Credit: Graham Cluley |
Un fail che ridefinisce il concetto di epic, dal punto di vista informatico. Un errore dilettantesco multiplo che conferma che c'è ancora troppa gente che ragiona in termini di security through obscurity: non c'è bisogno di proteggere i dati con la crittografia o gli accessi limitati, basta che li metti in un posto pubblico senza però dire a tutti dove sono. È l'equivalente informatico della chiave di casa sotto lo zerbino. Ma nell'era dei motori di ricerca, che vedono e catalogano qualunque cosa sia alla loro portata, questo è un modo di pensare pericolosamente stupido.
Se ve lo state chiedendo, il Marcelo Camargo at Drei Marc nel sottotitolo è presumibilmente un riferimento a questa azienda brasiliana di sottotitolazione.
Aggiornamento (2014/07/14 11:50): La BBC dice che la fuga di materiale è stata causata da un ufficio della BBC negli Stati Uniti (“BBC Worldwide said the breach was caused by a BBC office in the US”).
Aggiornamento (2014/07/14 13:20): Guardate questa sigla iniziale amatoriale per la nuova stagione di Doctor Who: ha attirato l'attenzione del Radio Times e a giudicare dai credits nei copioni trafugati (immagine qui accanto) la BBC avrebbe deciso di usarla come ispirazione per la sigla effettiva, con tanto di riconoscimento ufficiale all'autore, Billy Hanshaw.
Se confermata, sarebbe una bella dimostrazione di come i fan possono essere visti come alleati da coltivare invece che come pirati da reprimere.
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