Su Nostradamus e le sue profezie si sono scritti fiumi d'inchiostro e digitati petabyte di caratteri. Ma avreste mai detto che aveva profetizzato la saga di Star Wars? Guardate che coincidenze incredibili si trovano in questa versione italiana delle Centurie.
Centuria I, quartina 61: “La repubblica miserabile infelice sarà devastata da nuovo magistrato”. La Repubblica Galattica è corrotta e burocratizzata fino alla paralisi (quindi “miserabile” e “infelice”) e viene sovvertita dall'interno dal Senatore Palpatine, che diventa il nuovo “magistrato” (Cancelliere Supremo) rimpiazzando Finis Valorum.
Centuria V, quartina 3: “Dentro suo girone d’accordo nautiche Rane”. Le “nautiche Rane” sono il popolo subacqueo dei Gungan, di cui fa parte Jar Jar Binks, che presenta nella sala circolare del Senato (“girone d'accordo”) la mozione di conferire a Palpatine i poteri d'emergenza per gestire il pericolo costituito dalla Confederazione.
Centuria I, quartina 97: “Ciò che ferro e fiamma non hanno saputo realizzare, la dolce lingua al consiglio farà”. Palpatine non prende il potere con la forza, ma con l'astuzia, creando un casus belli e usando parole persuasive (“dolce lingua”) di fronte al Senato (“al consiglio”).
Centuria IV, quartina 18: “Puniti da un editto, cacciati come criminali, e messi a morte là dove saranno trovati.” I Jedi vengono scovati e sterminati sul posto, ovunque si trovino, in seguito all'Ordine 66 emanato da Palpatine.
Centuria I, quartina 96: “Colui che avrà l’incarico di distruggere templi e sette, cambiati da fantasia, più alle rocce che ai viventi nuocerà per lingua ornata d’orecchie stanche.” Anakin riceve da Palpatine l'incarico di distruggere i templi dei Jedi, che sono considerati una setta mentre prima erano i garanti dell'ordine: il loro ruolo è stato cambiato dalle fandonie inventate da Palpatine. Anakin distruggerà gli edifici dei Jedi ma non farà del male alla popolazione (“più alle rocce che ai viventi nuocerà”). Le sue orecchie sono stanche delle chiacchiere e delle deliberazioni inconcludenti dei Jedi, e lo dirà a chiare parole.
Centuria VI, quartina 22: “Libertà finta sarà al corno e grida.” Palpatine proclama l'Impero Galattico fra l'entusiasmo dei senatori (“grida”) e crea uno stato totalitario con il pretesto di difendere la libertà. Che c'entra il “corno”? Guardate chi sta accando a Palpatine.
Centuria I, quartina 19: “capo, fuggito nascosto nelle paludi.” Il “capo” è Yoda, maestro Jedi, che viene sconfitto da Palpatine, fugge e poi si nasconde sul pianeta palude di Dagobah.
Centuria IV, quartina 75: “Presto a combattere vi sarà defezione, Capo avversario otterrà la vittoria:
La retroguardia farà difensiva. I feriti morti al bianco territorio.” Poco prima della Battaglia di Hoth, Han Solo pensa solo a squagliarsela (“defezione”) per andare a sistemare i conti con Jabba. Il generale Veers delle truppe imperiali (“capo avversario”) sconfigge i Ribelli e li costringe alla difesa intanto che organizzano la fuga (“la retroguardia farà difensiva”), lasciando tanti morti e feriti sulle gelide e innevate distese di Hoth (“feriti e morti al bianco territorio”).
Centuria I, quartina 43: “Prima che avvenga il cambiamento d’impero, accadrà un caso davvero meraviglioso.” L'Impero di Palpatine viene sciolto, e prima che questo avvenga assistiamo alla redenzione di Darth Vader, che sceglie di difendere il proprio figlio invece di servire l'Imperatore e anzi uccide quest'ultimo.
Cosa vuol dire tutto questo? Nostradamus vide Star Wars con cinque secoli d'anticipo grazie ai propri poteri profetici e quindi nelle sue quartine c'è anche scritto se il prossimo film della saga sarà una schifezza o no? George Lucas lesse Nostradamus e lo usò per ispirarsi e scrivere le sceneggiature della saga? Niente di tutto questo. Semplicemente, questi esempi dimostrano che se si prende qualunque testo sufficientemente lungo e vago e se ne estraggono ad arte brani scelti, lasciando disinvoltamente da parte il loro contesto, lo si può adattare a qualunque altra storia o vicenda storica. Con trucchetti di questo genere è facile imbrogliare chi non li conosce e rifilargli libri di “profezie” e altra paccottiglia.
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