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2015/07/09

“Pearl Harbor digitale” ieri? No, semplicemente sfiga multipla

C'è stato un certo panico in Rete ieri: la Borsa di New York ha sospeso di colpo le contrattazioni, la United Airlines ha sospeso tutti i voli e il sito del Wall Street Journal dava un messaggio d'errore che indicava problemi gravi.

Tre eventi di questo genere nello stesso giorno hanno istintivamente fatto sospettare che si trattasse di un attacco informatico coordinato, magari legato agli eventi di Hacking Team, ma a quanto risulta si è trattato semplicemente di una vistosa concentrazione di sfortuna. Nel giro di un paio d'ore United e WSJ.com sono tornati online; la compagnia aerea ha spiegato che si è trattato di un problema di connettività causato da un router difettoso. La Borsa di New York ci ha messo invece quasi quattro ore a tornare attiva e si vocifera che il problema sia stato causato da un aggiornamento software difettoso.

La Casa Bianca, il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e la Borsa hanno pubblicato dichiarazioni per chiarire che non si trattava di eventi causati da qualche ipotetico attacco informatico.

Come è possibile che questi eventi siano avvenuti tutti e tre lo stesso giorno? La spiegazione è semplice: le reti informatiche vanno in tilt piuttosto spesso, ma quando capita a una sola non ci facciamo caso. Se tre di questi tilt avvengono quasi contemporaneamente, la cosa ci colpisce e ci resta impressa: fa parte dei nostri istinti di riconoscimento degli schemi, che quando lavorano su basi fragili sfociano nel complottismo. Ma in realtà in una distribuzione casuale di eventi scollegati prima o poi è inevitabile che due o più di questi eventi avvengano contemporaneamente; anzi, sarebbe strano il contrario, e la probabilità di queste coincidenze può anche essere calcolata. Che è più matematicamente prode di me può infatti cimentarsi con una distribuzione poissoniana.


Fonti aggiuntive: Ars Technica.

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