Buongiorno. Questa è una risposta standard concepita per ottimizzare il mio tempo e il tuo. Uno o più dei seguenti casi si applica al tuo tweet.
- Mi hai chiesto una cosa che puoi trovare con una semplice ricerca in Google. Ti invito a farla.
- Mi hai chiesto una cosa di cui non so nulla e quindi non posso dire nulla, mi spiace.
- Mi hai chiesto di intavolare una profondissima discussione tecno-filosofica. Non ne ho il tempo, mi spiace.
- Mi hai chiesto qualcosa che ho già spiegato dettagliatamente in uno o più dei miei articoli su Disinformatico.info. Cerca lì, per favore: c’è un motore di ricerca interno. Grazie.
- Mi hai postato un link a una notizia e mi hai chiesto “Che ne pensi?”. Per risponderti dovrei fermare tutto quello che sto facendo (il mio lavoro), leggermi la notizia e fare un’indagine approfondita su misura per te. Mi spiace: non posso.
- Mi stai menzionando in una discussione che hai avviato con qualcuno che ho silenziato. Per favore, levami dalla discussione.
- Credi al 5G che diffonde il coronavirus, alle scie chimiche, alla Terra piatta o a qualche altra idea idiota. Non ho tempo per chi ha queste idee e non ho nessun desiderio di tentare di fartele cambiare.
- Hai usato un tono incivile, mi hai insultato oppure hai detto una cosa così profondamente stupida che ti sto per mettere in Silenzia, per cui i tuoi tweet nemmeno li vedrò. Non perdere tempo a replicare: tanto non ti leggerò.
Ho messo alla prova le prime versioni su Twitter stamattina e devo ammettere, con una certa inquietudine, che per quasi tutte le mie interazioni social bastano queste otto risposte.
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