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2020/08/12

Una chicca nascosta in “Spazio 1999”?

Se siete fan di Spazio 1999 e degli allunaggi Apollo, credo di aver trovato una chicca nascosta nella serie TV. Se non siete fan, non leggete oltre.

Poco dopo gli allunaggi, circolava la diceria che Neil Armstrong avesse detto, poco dopo i suoi primi passi sulla Luna, la misteriosa frase "Buona fortuna, signor Gorski". Leggenda vuole che Armstrong, da bambino, avesse sentito litigare i vicini di casa, i signori Gorski, appunto. La signora, in risposta alla richiesta del marito di una prestazione intima per lei riprovevole, avrebbe risposto, a finestre spalancate; “Un *****? Vuoi un *****? Te lo farò il giorno che il figlio dei vicini camminerà sulla Luna!!!”

Da qui il leggendario "Buona fortuna, signor Gorski" di Neil una volta cresciuto e giunto sulla Luna.

In realtà Neil Armstrong non disse quelle parole. Tutta la storia nacque come barzelletta sconcia, forse inventata o sicuramente diffusa dal comico americano Buddy Hackett (dal quale Armstrong stesso disse di averla sentita a metà degli anni Novanta).

Che c'entra tutto questo con Spazio 1999? Semplice: quando il comandante Koenig arriva su Base Alpha per prenderne il comando, nella spettacolare prima puntata “Separazione”, chi sostituisce? Quest’uomo:


Se siete fan di Spazio 1999, sapete come si chiama senza guardare su Google.

Se non siete fan e siete perspicaci, avete già capito come si chiama :-)

L'ex comandante di Base Alpha si chiama Anton... GORSKI.

Ora sono tentato di riguardare la prima puntata di Spazio 1999 per vedere se Koenig gli dice mai "Buona fortuna" :-)

Sarebbe la (quasi) conferma che gli sceneggiatori erano al corrente della barzelletta e scelsero il nome appositamente, eludendo i censori. O forse è solo una coincidenza evocata dalla mia mente malata.

In ogni caso, ho collegato le due cose solo in questo momento, con quarant’anni di ritardo, e non ho resistito alla tentazione di raccontarvi la mia formidabile scoperta. Grazie di aver seguito fin qui, e buona fortuna, data o ricevuta.


Epilogo felice


Quando ho raccontato questa storia su Twitter, poche ore fa, è stato un piacere vedere quanto sono stati veloci alcuni lettori a riconoscere e identificare un personaggio comparso una sola volta in un episodio di una serie degli anni Settanta, ma in particolare è successo questo: Luigi Rosa, appassionato di fantascienza e geek che conosco da una vita, ha spulciato la prima puntata di Spazio 1999 quasi in tempo reale e ha scoperto che c’è davvero un punto in cui viene detto “Good luck” e c’è di mezzo Gorski. Però è Gorski stesso a dirlo a Koenig invece del contrario. Mi accontento lo stesso. La frase è a 7:50 dall’inizio (nel doppiaggio italiano dice “Auguri“).




Ecco il video, già posizionato appena prima della battuta:



2020/08/13: Seguito dell'Epilogo Felice


Un tweet di @andpagl mi segnala che non sono il primo a notare questa coincidenza. Il capitolo 10 del saggio Imagining outer space: European astroculture in the twentieth century (Geppert, Alexander C. T.; Basingstoke 2012) è interamente dedicato a Spazio 1999 e sottolinea alcuni riferimenti molto intenzionali nei nomi dei personaggi (come Ernst Queller, il cui nome deriva esplicitamente da quello del fisico Edward Teller (pag. 199)) per poi fare, nella nota 11, la stessa osservazione che ho fatto io:

[...] Another, rather apocryphal and perhaps tongue-­in­-cheek reference to the first manned moon landing might be seen in the name given to the former commander of the moon base whom the new commander Koenig is about to supersede. His name, 'Gorski,' and the words he says to Koenig ('If you want to talk things over before I leave, I shall be in my quarters. Good luck.') might refer to the phrase Neil Armstrong is (as we know today: wrongly) supposed to have said during the first moon landing: 'Good luck, Mr Gorsky,' thus addressing a former neighbour from his boyhood whose wife was incred­ulous about Armstrong one day landing on the moon, and thus allegedly promised her husband a special erotic gratification in case Armstrong should succeed; see for this 'urban legend,' Andrew Smith, Moon Dust, London: Bloomsbury, 2005, 27.


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