Cerca nel blog

2020/10/23

Ricercatore di sicurezza dice di aver indovinato la password di Trump su Twitter

Ultimo aggiornamento: 2020/10/23 14:35.

Victor Gevers, un ricercatore di sicurezza olandese molto noto nel settore (@0xDUDE), ha dichiarato di essere riuscito a entrare nell’account Twitter personale del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, semplicemente indovinandone la password dopo cinque tentativi.

Secondo Gevers, la password di Trump era maga2020! e l’autenticazione a due fattori era disattivata. Il ricercatore dice di aver allertato il governo statunitense del problema. Tutta la vicenda è pubblicata su de Volkskrant e su Vrij Nederland (entrambi in inglese).

La Casa Bianca smentisce, e Twitter dice di non aver visto prove a sostegno (che, sia chiaro, non è una smentita categorica). Però Gevers ha mostrato a de Volkskrant delle comunicazioni ricevute dal Secret Service statunitense sulla vicenda, e dichiara di avere messo al sicuro un file che contiene le prove della vicenda e altre informazioni importanti e di tenerlo come garanzia che non gli succeda nulla di “inatteso”. La sua cautela è tipica del settore della sicurezza informatica, ma è anche basata su un precedente: Gevers e altri erano infatti già entrati nell’account di Trump nel 2016, quando la password era yourefired.

All’epoca, dice Gevers, avevano avvisato le autorità statunitensi. Ma a quanto pare l’avviso non è servito a nulla, perché la sicurezza dell’account di Trump  era ancora un colabrodo.

Ci sono alcuni punti ancora da chiarire nella notizia: altri ricercatori stanno facendo le pulci alle dichiarazioni di Gevers e hanno notato delle apparenti incoerenze, due delle quali però sono già state risolte (conta dei caratteri anomala nello screenshot (anche qui) e lunghezza insufficiente). 

Si obietta inoltre che gli account Twitter legati alle elezioni presidenziali statunitensi hanno delle protezioni speciali, ma allo stesso tempo va notato che la presunta violazione riguarda l’account personale di Trump (@realdonaldtrump, non @POTUS) e che l’autenticazione potrebbe essere stata disattivata durante il recente ricovero in ospedale del presidente USA. E la reputazione di Gevers, che ha al suo attivo una lunga carriera di divulgazione responsabile di problemi di sicurezza, è fortissima.

In ogni caso, storie come questa ricordano l’importanza della sicurezza degli account. Anche se non siete presidenti degli Stati Uniti, se gestite un account dal quale dipende la vostra reputazione o quella dell’azienda per la quale lavorate, usate password uniche, lunghe e non ovvie, e attivate l’autenticazione a due fattori. Altrimenti ci vuole poco per rovinarvi.

Nessun commento: