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2021/01/08

Telegram a volte permette di localizzare gli utenti, ma niente panico

Se usate Telegram su un dispositivo Android, potreste essere facilmente localizzabili. Date un’occhiata alla funzione Persone vicine / People Nearby di Telegram: la trovate toccando le tre righine in alto a sinistra nell’app. Probabilmente vedrete un elenco di nomi di persone e di membri di gruppi, con le loro distanze, come mostrato qui accanto: sono gli utenti Telegram nelle vostre vicinanze.

Niente panico: voi potete localizzare loro, ma loro non possono localizzare voi se non attivate la geolocalizzazione nelle autorizzazioni di Telegram e se non scegliete Rendimi visibile / Make Myself Visible. E in ogni caso sapere la distanza alla quale si trova una persona non consente di sapere in quale direzione si trova, per cui è un’informazione piuttosto approssimativa e poco sfruttabile per stalking, truffe o simili, anche se in certi casi sapere che una certa persona è nelle vicinanze quando non dovrebbe esserlo può essere comunque piuttosto rivelatore.

Il problema è che esiste un trucco per localizzare con precisione una persona tramite Telegram se ha attivato la funzione Persone vicine. Lo ha scoperto il ricercatore di sicurezza Ahmed Hassan: usando uno smartphone Android appositamente modificato (rootato), può alterare artificialmente la sua localizzazione (GPS spoofing) e far credere a Telegram di trovarsi in un luogo diverso da quello reale.

Hassan si è accorto che cambiando tre volte la propria localizzazione può individuare per triangolazione il punto preciso in cui si trova una persona elencata nelle Persone vicine. Ha segnalato la cosa ai responsabili di Telegram, che però hanno risposto che non è un difetto ma una funzione prevista.

In ogni caso, niente panico. Questa localizzazione funziona solo se usate la funzione Persone vicine e avete attivato la geolocalizzazione. Sugli iPhone recenti, inoltre, non fornisce indicazioni precise in nessun caso, grazie alle nuove funzioni salvaprivacy di iOS 14. Provate con i vostri amici.

 

Fonte: Ars Technica.

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