Ultimo aggiornamento: 2021/04/10 22:40.
“RE è basato su altissimi standard di sicurezza, i nostri server sono tutti in Italia (Arezzo), tutte le connessioni sono effettuate tramite il protocollo HTTPS e crittografia SSL con certificato dei più importanti CA al mondo: Verisign Symantec e GeoTrust. Ma non basta, prima di essere inviati tutti i dati sono crittografati a priori e questa tecnologia, unica nel suo genere, raddoppia le garanzie di sicurezza rendendo RE sicuro come nessun altro.” Così scriveva Axioscloud.it, il sito che ospita il Registro Elettronico di molte scuole italiane (circa il 40%, secondo ANSA). Sito che ora è irraggiungibile.
Un attacco ransomware ha infatti buttato giù il sito
“sicuro come nessun altro” e
“basato su altissimi standard di sicurezza”. Questo è uno screenshot di
com’era prima dell’attacco,
come si può vedere su Archive.org.
Secondo Quotidiano Piemontese, il problema è iniziato sabato 3 aprile ed è poi peggiorato. Il quotidiano pubblica uno screenshot di Axios Italia che dice di stare “lavorando alacremente con l’obiettivo di rendere disponibili tutti i servizi web entro pochi giorni”.
Su Facebook, Axios Italia ha dichiarato inizialmente (3 aprile) che si trattava di un “improvviso malfunzionamento tecnico occorso durante la notte” che avrebbe “reso necessario un intervento di manutenzione straordinaria”. Lo stesso risulta dalla copia salvata su Archive.org il 5 aprile.
Oggi (5 aprile) l’azienda ha scritto, sempre su Facebook, che “a seguito delle approfondite verifiche tecniche messe in atto da Sabato mattina in parallelo con le attività di ripristino dei servizi, abbiamo avuto conferma che il disservizio creatosi è inequivocabilmente conseguenza di un attacco ransomware portato alla nostra infrastruttura. Dagli accertamenti effettuati, al momento, non ci risultano perdite e/o esfiltrazioni di dati. Stiamo lavorando per ripristinare l'infrastruttura nel più breve tempo possibile e contiamo di iniziare a rendere disponibili alcuni servizi a partire dalla giornata di mercoledì. Sarà nostra cura tenervi costantemente aggiornati.”
Gli stessi messaggi sono presenti attualmente sul sito di Axios Italia.
Fonti confidenziali mi segnalano una situazione piuttosto pesante. Non pubblico altri dettagli, per il momento, in attesa di conferme e riscontri: sarebbe utile che Axios facesse una dichiarazione pubblica sullo stato dei backup, su quale infrastruttura sia stata compromessa e su eventuali negoziati con gli autori dell’attacco. Comunque stiano le cose, temo che per il DPO di Axios il ritorno dalle ferie di Pasqua sarà piuttosto impegnativo.
2021/04/06 13:10. Secondo la mail inviata da Axios alle scuole, l’azienda è stata informata dell’attacco ransomware da parte del servizio di sicurezza di Aruba intorno alle due del mattino del 3 aprile e il disaster recovery avrebbe mitigato i danni. L’amministratore unico di Axios Italia, Stefano Rocchi, dice a Giornalettismo che è stato “deciso di non pagare alcun riscatto”.
2021/04/08 13:00. Al momento in cui scrivo questo aggiornamento il Registro Elettronico è ancora offline; redemo.axioscloud.it mi risponde con un timeout. Il sito di Axios Italia ospita ora un’informazione più dettagliata (screenshot qui sotto, cliccabile per leggerlo), che invita a consultare una comunicazione (PDF). Questa comunicazione dice, fra le altre cose, che “I dati personali gestiti non sono stati persi/distrutti e non vi è stata alcuna visione/estrapolazione indebita" e che “Le misure di sicurezza adottate, incluse le soluzioni di Disaster Recovery, nonostante un “attacco brutale con finalità estorsive” similare a quello ricevuto recentemente da multinazionali (esempio ACER), hanno consentito di preservare i dati gestiti nel rispetto della normativa privacy.”
Intanto la notizia è ormai riportata da molti siti e giornali (Cybersecurity360,
Punto Informatico,
Giornalettismo, per fare qualche esempio) e mi è arrivata una diffida dall’avvocato di
Axios, alla quale ho risposto per quanto riguarda gli aspetti tecnici
ricordando inoltre l’inevitabile Effetto Streisand.
2021/04/08 22:00. Come segnalato nei commenti, quella del 3 aprile 2021 non è la prima aggressione informatica che colpisce il Registro Elettronico di Axios Italia; il 9 aprile 2020 era stato bloccato da un attacco DDOS, riferiscono per esempio Repubblica e RAI.
2021/04/10 22:40. Axios ha dichiarato, sul proprio sito, quanto segue:
Gentili Clienti,
siamo lieti di comunicarVi che sono tornati online il Registro Elettronico, le funzionalità per le famiglie ed ulteriori servizi.
Stiamo inoltre continuando a monitorare la corretta funzionalità di tutti i sistemi ripristinati.
Vi ringraziamo ancora per la vicinanza e la pazienza dimostrata in questi giorni.
Continueremo a mantenerVi costantemente aggiornati sugli sviluppi.
10/04/2021 - Ore 18:05
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