Ultimo aggiornamento: 2021/10/22 11:50.
Rispondo ai tanti che mi hanno chiesto di commentare la notizia, arrivata oggi sui giornali italiani, di un incidente automobilistico mortale avvenuto in Texas, vicino a Houston: una Tesla si è schiantata contro un albero mentre procedeva a velocità elevata e non ha gestito una curva. La collisione è stata talmente violenta che la batteria primaria del veicolo ha preso fuoco e i due occupanti sono stati ritrovati morti.
La particolarità è che secondo le dichiarazioni della polizia il posto del conducente non era occupato: una delle due persone è stata trovata sul sedile del passeggero, accanto al posto di guida, l’altra sul sedile posteriore.
2021/05/11:
è
emerso
che non è vero che non c’era nessuno al posto di guida.
2021/10/22:
ci sono ulteriori conferme che
c’era eccome una persona al posto di guida
e l’acceleratore era premuto praticamente a fondo.
La descrizione fornita dalla polizia ha spinto la polizia stessa a ipotizzare inizialmente che il conducente abbia attivato la guida assistita e poi si sia spostato dal posto di guida, in un gesto folle e irresponsabile.
Non è dato sapere, per ora, su quali basi la polizia abbia scartato la possibilità che il conducente sia stato sbalzato dallo sbandamento del veicolo o che, incastrato tra le lamiere dopo la collisione, abbia cercato di uscire dal lato del passeggero o da dietro e sia stato quindi ritrovato fuori dal posto di guida che stava invece occupando regolarmente al momento dell’incidente.
Bloomberg parla di “[t]he position of the victims, statements and other physical evidence” come indizi usati dalla polizia per ipotizzare l’uso della guida assistita in modo irresponsabile. Ma le dichiarazioni della polizia indicano che i corpi sono stati ritrovati dopo l’incendio, che ha richiesto quattro ore di intervento (ma, precisa lo Houston Chronicle citando i vigili del fuoco, l’incendio è stato spento in due o tre minuti e poi la batteria è stata raffreddata con acqua per quattro ore e non c’erano fiamme; maggiori info su Teslarati).
Le due persone decedute, William Varner ed Everette Talbot, avevano rispettivamente 59 e 69 anni; l’incidente è avvenuto alle 23:25 locali il 17 aprile nella zona The Woodlands di Houston. Secondo i dati raccolti da Teslari.it, il luogo esatto è Hammrock Dunes Place, a Spring, che è una via residenziale con un cul-de-sac alla fine, lunga in tutto 400 metri. Lo schianto è avvenuto a circa i due terzi della via.
Secondo le dichiarazioni di un familiare del proprietario dell’auto, il proprietario si era seduto dietro dopo aver fatto retromarcia per uscire dal proprio posto auto, con l’intento di andare a fare un giro con il suo migliore amico, e lo schianto è avvenuto dopo qualche centinaio di metri. Questo sembra escludere l’ipotesi di una terza persona alla guida, scappata dopo l’incidente.
Aggiornamento (2021/04/20 00:05)
Elon Musk, CEO di Tesla, ha dichiarato che secondo i dati recuperati fin qui:
- l’auto non aveva la guida assistita in funzione
- questo modello non aveva acquistato l’opzione FSD (guida assistita avanzata)
- la strada era priva della segnaletica orizzontale (strisce) necessaria per l’uso della guida assistita standard (Autopilot).
Aggiornamento (2021/04/27 8:00)
Gli investigatori hanno trovato che tutte le cinture di sicurezza erano sganciate e che il volante era deformato. La deformazione suggerisce un impatto da parte di una delle persone a bordo al posto di guida. Inoltre il mancato uso delle cinture avrebbe consentito ai corpi di spostarsi nell’abitacolo.
Lars Moravy, vicepresidente del Vehicle Engineering di Tesla, ha confermato le dichiarazioni di Elon Musk: la guida assistita (Autosteer, sterzata automatica per restare in corsia) non era attiva e non avrebbe potuto attivarsi, non solo perché la strada non aveva le caratteristiche che lo avrebbero consentito ma anche perché la guida assistita non si attiva se le cinture sono sganciate.
Aggiornamento (2021/04/29 22:40)
È stato pubblicato il rapporto sull’incidente redatto dal Fire Marshal di Harris County, che include la descrizione delle posizioni delle due vittime:
- il corpo di Varner è stato trovato in posizione seduta alcuni centimetri in avanti rispetto al sedile anteriore destro (quello del passeggero), con il tronco superiore inclinato in avanti e le braccia raccolte in avanti e con il mento premuto contro un componente metallico del veicolo in prossimità della zona del cruscotto (“in a seated position, a few inches forward of the front right (passenger) seat. Decedent 1`s upper torso was in a forward-leaning position, with both arms rolled forward. Decedent 1`s chin was pressed against a metal component of the vehicle near the dashboard area”);
- il corpo di Talbot è stato ritrovato in posizione seduta, nel sedile posteriore sinistro, con il tronco superiore inclinato all’indietro, le braccia raccolte all’indietro e in una “posa pugilistica”, con la base della testa premuta contro il telaio metallico del sedile (“located in a seated position within the rear left (passenger) seat. Decedent 2`s upper torso was in a rear-leaning position, with both arms rolled back and in a pugilistic pose. The base of decedent 2`s head was pressed against the metal frame of the seat”).
Una parte delle dichiarazioni di Lars Moravy (il vicepresidente di Tesla che ho citato prima), disponibile anche in registrazione, è stata interpretata da alcuni come un’ammissione che fosse stato attivato il cruise control adattivo (mantenimento di velocità, non di corsia, diverso dall’Autopilot), ma leggendo con attenzione e ascoltando le parole di Moravy si capisce che sta parlando di uno studio condotto da Tesla in condizioni analoghe e non all’incidente:
“we did a study... Autosteer did not and could not engage on the road conditions, as it was designed. Our adaptive cruise control only engaged when a driver was buckled and above 5 miles per hour, and it only accelerated to 30 miles per hour over the distance before the car crashed. As well, adaptive cruise control disengaged the cars fully to complete to a stop when the driver’s seatbelt was unbuckled”.
Aggiornamento (2021/05/01 13:50)
Dai documenti risulta che l’auto era una Model S Performance con opzione Ludicrous (che offre accelerazioni rapidissime, da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi), acquistata dal proprietario pochi mesi fa. Sembra insomma sempre più probabile che si tratti, tragicamente, di una sottovalutazione della potenza del veicolo da parte di un conducente non abituato a queste prestazioni.
Aggiornamento (2021/05/11 9:10)
Stando al rapporto preliminare dell’NTSB (National Transportation Safety Board), la telecamera di sorveglianza di casa del proprietario documenta che il proprietario si era messo al posto di guida:
The crash trip originated at the owner’s residence near the end of a cul-de-sac. Footage from the owner’s home security camera shows the owner entering the car’s driver’s seat and the passenger entering the front passenger seat. The car leaves and travels about 550 feet before departing the road on a curve, driving over the curb, and hitting a drainage culvert, a raised manhole, and a tree.
Inoltre i test dell’NTSB dimostrano che l’Autopilot (il sistema di guida assistita con mantenimento di velocità, distanza e corsia) non poteva essere attivato su quel tratto di strada: si poteva attivare il cruise control (mantenimento di velocità e distanza), ma non l’Autosteer (mantenimento di corsia):
NTSB tests of an exemplar car at the crash location showed that Traffic Aware Cruise Control could be engaged but that Autosteer was not available on that part of the road.
Tutte le teorie sull’uso improprio della guida assistita vanno insomma a farsi benedire.
Aggiornamento (2021/06/20 22:40)
Trovate qui su Teslarati un dettagliato riepilogo della vicenda e di come è nata la fake news del “nessuno era al volante”.
Aggiornamento (2021/10/20 22:50)
L’NTSB ha rilasciato un aggiornamento che ricostruisce in maggiore dettaglio la dinamica dell’incidente e segnala che i dati della “scatola nera” sono stati recuperati e documentano che c’era una persona seduta al posto di guida, che il pedale dell’acceleratore era premuto fino al 98,8% e che la velocità massima registrata nei cinque secondi precedenti l’impatto è stata di 108 km/h.
Data from the module indicate that both the driver and the passenger seats were occupied, and that the seat belts were buckled when the EDR recorded the crash. The data also indicate that the driver was applying the accelerator in the time leading up to the crash; application of the accelerator pedal was found to be as high as 98.8 percent. The highest speed recorded by the EDR in the 5 seconds leading up to the crash was 67 mph.
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Lascio pubblicato qui quello che avevo scritto prima della pubblicazione
del rapporto preliminare dell’NTSB.
È assolutamente troppo presto per dare un giudizio ragionato. Mancano troppi dati, anche se le dichiarazioni di Musk sono un tassello molto importante; bisognerà attendere il rapporto definitivo dell’NHTSA, l’ente che si occupa della sicurezza stradale negli Stati Uniti.
Quello che si può dire, per ora, è che le Tesla, come tutte le auto dotate di sistemi di guida assistita (non autonoma), hanno dei sistemi di controllo: nel caso specifico, sensori di peso nel sedile del conducente, sensore di sganciamento della cintura e sensori di torsione sul volante.
Tutto questo vuol dire che
l’unico modo per far andare l’auto "da sola" nel modo descritto
inizialmente in questa notizia sarebbe
manometterla intenzionalmente. Bisognerebbe ingannare volutamente il sensore di peso del posto di guida,
il sensore sul volante e il sensore delle cinture, altrimenti l’assistenza di
guida si disattiverebbe nel giro di poche decine di secondi. Inoltre la strada
dovrebbe avere delle strisce di delimitazione di corsia, altrimenti
l’assistenza di guida di base (il cosiddetto Autopilot) non si
attiverebbe.
Questo, per esempio, è quello che succede su una Tesla Model 3 se il conducente attiva l’assistente di guida (Autopilot) e poi sgancia la propria cintura:
Inoltre sottolineo che quando si attiva la guida assistita, l‘auto avvisa chiaramente che bisogna restare vigili e pronti a intervenire immediatamente. Lo so bene perché ho proprio una Tesla Model S simile a quella coinvolta nell’incidente (la mia è del 2016, mentre quella della notizia è del 2019 e quindi ha una dotazione di sensori maggiore e una potenza superiore, ma il principio è lo stesso).
Chiunque si comporti diversamente, ignorando questi avvisi chiari e ripetuti, sa benissimo di violare le raccomandazioni esplicite del costruttore e se ne assume le conseguenze.
Non sappiamo ancora con certezza se in questo caso l’auto era in guida assistita o meno (contrariamente a quanto scritto da Repubblica, non è affatto confermato, e Musk afferma che i dati di telemetria dicono che non lo era [dichiarazione poi confermata dal rapporto NTSB]). In ogni caso, tragedie come queste ricordano che la guida di un’auto non è mai un gioco e non va presa come tale. Chiunque pensi di fare il gradasso esibendosi online in “dimostrazioni” di guida senza conducente sta dimostrando soltanto di essere un imbecille incosciente.
Tesla può fare di più per ostacolare queste manomissioni? Certamente, per esempio usando anche la telecamera interna per monitorare il conducente, come già fanno altre marche e come Tesla stessa sta sperimentando (senza però attivare di serie questo monitoraggio), anche se è già stato dimostrato che anche questo controllo è eludibile. E i social network potrebbero fare la propria parte bandendo o almeno demonetizzando i video degli idioti che si riprendono intanto che abbandonano il posto di guida.
E per quelli che pensano che sia colpa del nome Autopilot che inganna gli automobilisti: no. Questo nome può far pensare ai più superficiali che abbia capacità superiori a quelle reali e portare a un eccesso di fiducia, ma non importa se il conducente non ha letto il manuale o crede che se una cosa si chiama “Autopilot” vuol dire che l’auto è capace di guidare da sola sempre e comunque: se il conducente non tiene le mani sul volante, l’assistente di guida avvisa sempre più insistentemente, con allarmi visivi e acustici, e poi si disattiva e ferma il veicolo. Se il conducente sgancia la cintura, idem. Se si sposta dal posto di guida, idem.
L’unico modo per far comportare diversamente l’auto è sabotarla intenzionalmente, ma questo vuol dire aver capito che non ha un sistema di guida automatica. Per cui il nome non c’entra nulla.
Ripeto: chi fa queste pazzie sa benissimo cosa sta facendo. Il sistema potrebbe chiamarsi anche Guida Manuale e ci sarebbe lo stesso qualcuno che ne abusa.
E se uno è scemo, non c’è nome che tenga. Per esempio, il genio nel video qui sotto non sta guidando una Tesla, e sul suo veicolo non c’è affatto scritto Autopilot.
This only thing I can think of when I hear: “Tesla Autopilot is dangerous because sometimes not used appropriately”. Idiots didn’t wait for Autopilot to be idiots 🙄 #tesla #fsd #autopilot pic.twitter.com/6KNtvG0ROi
— Gauthier GARNIER (@gauthiergarnier) April 19, 2021
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