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2023/06/08

A che punto è la guida autonoma? C’è ancora tanta strada da fare

Ultimo aggiornamento: 2023/06/12 8:15.

Già da un anno, da giugno 2022, a San Francisco circolano i taxi autonomi di Cruise, usabili dal pubblico dopo anni di prove e collaudi. A bordo non c‘è un conducente in caso di emergenza; c’è solo un monitoraggio remoto. E i risultati si vedono: nonostante la selva di sensori, che includono radar, LIDAR e telecamere, non appena l’auto incontra una caratteristica della strada che non è stata premappata nei suoi sistemi non ha idea di cosa fare. E questo non è l’unico caso documentato. La strada verso la guida realmente autonoma su strade non dedicate sembra essere ancora molto lunga.

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Anche Waymo, altro gestore di auto autonome, non se la passa bene. È arrivata da poco la notizia che sempre a San Francisco una delle sue auto ha investito e ucciso un cane che le ha attraversato la strada mentre il veicolo era in modalità autonoma in una zona in cui il limite di velocità è 25 miglia orarie (40 km/h). L’incidente è avvenuto nonostante ci fosse un conducente d’emergenza a bordo e nonostante il riconoscimento del cane da parte del software del veicolo. 

Certo, anche gli umani purtroppo investono gli animali e anche i pedoni, e può anche darsi che la situazione abbia reso impossibile evitare la collisione. Ma l’investimento di questo cane non rassicura un pubblico già scettico sui veicoli autonomi, e servirà una dose di sano realismo per chiarire che nessun sistema è perfetto e infallibile e che gli incidenti come questo capiteranno e andranno messi in preventivo. Purtroppo il sano realismo si scontra con i miraggi del marketing.

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Un altro investimento di un cane riguarda una Tesla in modalità di guida assistita massima (il cosiddetto Full Self-Driving Beta, che nonostante il nome è un sistema di assistenza di Livello 2). Il cane è morto e le circostanze dell’investimento sono state documentate dalle telecamere di bordo. Il video, per chi volesse valutarle, è qui. Il cane attraversa la strada a passo spedito e il software, secondo il conducente, non ha reagito in alcun modo alla sua presenza e alla sua traiettoria di movimento. La sterzata che si nota nel video è stata effettuata dal conducente, stando alle sue dichiarazioni.

A prescindere da qualunque considerazione tecnica, è prudente rallentare ogni volta che si vede un animale libero sul bordo di una strada.

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Intanto è Mercedes-Benz, non Tesla, la prima casa costruttrice a ricevere l’approvazione dagli enti normatori californiani per un’auto con guida assistita di Livello 3 (nessun obbligo di mani sul volante e di occhi sulla strada e libertà di distrarsi in alcune condizioni). Tesla, anche con il suo software “Full Self-Drive”, è ancora formalmente al Livello 2 (mani sul volante, occhi sull strada, pronti a intervenire sempre e subito). 

La casa costruttrice si assume la responsabilità legale di eventuali incidenti che avvengano in questa modalità di guida, a patto che il conducente abbia rispettato le regole. Il suo sistema Drive Pilot, basato su telecamere, radar, ultrasuoni, LIDAR, GPS centimetrico e anche microfoni, funziona solo in condizioni di traffico elevato, di giorno, a velocità inferiori a 60 km/h, e su strade specifiche. Il conducente non può mettersi sui sedili posteriori e dormire; viene sorvegliato da una telecamera interna. Se sopraggiunge un veicolo di soccorso, i microfoni ne rilevano la sirena e il sistema chiede al conducente di intervenire. Drive Pilot sarà disponibile nei modelli Classe S ed EQS del 2024 (Engadget).

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