Pubblicazione iniziale: 2023/09/19 12:04. Ultimo aggiornamento: 2023/09/20 10:50. Immagine generata da Lexica.art.
Sta circolando la diceria, riportata da moltissime testate giornalistiche, che Elon Musk avrebbe dichiarato che X (quello che una volta si chiamava Twitter) diventerà a pagamento per tutti. Non è così.
Tutto nasce da una dichiarazione fatta da Musk durante un incontro pubblico con Benjamin Netanyahu, trasmesso in streaming su X, a 34 minuti e 45 secondi dall’inizio (ringrazio Andrea Bettini per quest’indicazione). Netanyahu chiede a Musk se esiste un modo per frenare gli “eserciti di bot” che diffondono e amplificano l’odio, in modo che se c’è un hater perlomeno agisca solo con la propria voce invece di trovarsela amplificata dai bot.
Musk risponde dicendo:
“This is actually a super tough problem. And really, I'd say the single most important reason that we're moving to having a small monthly payment for use of the X system is, it's the only way I can think of to combat vast armies of bots. Because a bot costs a fraction of a penny, call it a tenth of a penny. But if somebody even has to pay a few dollars or something, some minor amount, the effective cost of bots is very high. And then you also have to get a new payment method every time you have a new bot. So that actually, the constraint of how many different credit cards you can find, even on the dark web or whatever. And then, so, prioritizing posts that are written by basically X Premium subscribers. And we're actually going to come out with a lower tier pricing. So we want it to be just a small amount of money...”
In altre parole, non ha detto che tutti gli account diventeranno a pagamento: ha detto solo che X si sta spostando verso l’adozione di un piccolo pagamento mensile per l’uso del sistema X e che X intende presentare un’opzione con un prezzo inferiore. “Spostarsi” non significa “obbligare”.
Sembra, insomma, che Musk stia soltanto proponendo di aggiungere un’iscrizione più a buon mercato per incentivare l’uso di X a pagamento, che attualmente langue intorno allo 0,3% di tutti gli utenti. E da come ne parla, non sembra che questa proposta sia già stata discussa o pianificata in dettaglio: sembra più un’idea partorita sul momento. Musk ha dimostrato ampiamente in passato di ventilare scenari che poi non si concretizzano.
Le Community notes, ossia il debunking interno di X coordinato dagli utenti, definiscono “ingannevoli” i post che parlano di un passaggio di X a un modello a pagamento per tutti, precisando che “in una recente intervista con il primo ministro di Israele, Elon ha dichiarato che [X] introdurrà "una fascia tariffaria ridotta" per i membri premium. Non c’è stato alcun riferimento a far pagare tutti per usare X” (“Misleading post. In a recent interview with the PM of Israel, Elon stated they will introduce "lower tier pricing" for premium members. There was absolutely no mention of charging everyone to use X.”).
Elon Musk is reportedly considering the idea of charging everyone to use Twitter/X pic.twitter.com/LKGtGNiLVW
— Dexerto (@Dexerto) September 18, 2023
Va detto che quest’ipotetica strategia sarebbe efficace contro i bot solo se fosse un pay-to-post universale; per contro, un pay-to-read sarebbe un suicidio. Per dirla in altre parole: “a pagamento per tutti” significherebbe che bisognerebbe pagare anche solo per leggere i post. Significherebbe pagare semplicemente per avere un account X che permetta di seguire specifici account. Questo sarebbe un colossale autogol commerciale, l'equivalente di un paywall intorno a X. Quindi, a meno che Elon Musk non abbia intenzioni autodistruttive per X, parlare di “a pagamento per tutti” non ha assolutamente senso.
La questione sarebbe differente se si trattasse di un ipotetico canone per poter postare (e/o mettere like, fare repost o commenti); ma a quel punto non sarebbe più un “per tutti”.
Fonti aggiuntive: Ars Technica, BBC, Social Media Today.
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