Sembra purtroppo scivolato nel dimenticatoio il caso di Amina Lawal, la donna nigeriana condannata alla lapidazione come in precedenza era capitato a Safiya Hussaini. Mi ero permesso cinicamente di commentare che la prima Safiya vende (copie di giornali), la seconda stufa, e purtroppo ci ho azzeccato. La maggior parte dei media sta trascurando il suo caso, e soltanto pochi siti Web dedicati ai diritti umani se ne occupano.
Sul caso di Amina circola una catena di sant'Antonio che invita a sottoscrivere un appello di Amnesty International: a parte i suoi dettagli truculenti e discutibili (“Manca solo un mese e poi la nuova vincitrice nigeriana del concorso "sforna un bambino e muori con la testa sfasciata" verrà dovutamente lapidata. L'altra notte ho visto come lapidano la gente secondo la Sharia” eccetera) l'invito, una volta tanto, non è affatto una bufala, dato che presso il sito italiano di Amnesty citato nella catena
http://www.amnesty.it/primopiano/nigeria/nigeria.php3
c'è un dossier sul caso di Amina, che include un appello da sottoscrivere e inviare (presumibilmente via e-mail) al presidente nigeriano Obasanjo. L'appello di Amnesty, al momento in cui scrivo, ha raccolto circa 270.000 adesioni.
Ho sempre molti dubbi sull'efficacia degli appelli inviati via e-mail (una lettera scritta è psicologicamente molto più tangibile), ma vista la posta in gioco, non mi sento di invitare a bloccare questa catena di sant'Antonio. Considerato inoltre il disinteresse dei media ufficiali, l'unico modo di informare il pubblico di questa terribile situazione è la Rete.
Se decidete pertanto di diffondere l'appello, consiglio di aggiungervi una precisazione importante: la data di scadenza, in modo che non circoli in eterno, e magari il riferimento ad alcuni dei siti che si occupano del caso di Amina che cito qui sotto.
Infatti è previsto un aggiornamento a breve: secondo quanto riportato dal sito Amnistiaporsafiya.org e dal sito inglese di Amnesty International
http://web.amnesty.org/web/content.nsf/pages/gbr_nigeria
il 25 marzo 2003 si terrà l'udienza di ricorso contro la condanna di Amina alla lapidazione (ringrazio ezio.f***o per la segnalazione). La catena attuale, invece, parla genericamente di “solo trenta giorni di tempo”, senza dare date precise. Il che significa, ovviamente, che anche fra un mese o fra un anno ci saranno sempre “solo trenta giorni di tempo”, rendendo quindi inutilmente eterna questa catena.
Se vi saranno aggiornamenti al caso di Amina, li troverete sicuramente segnalati sul sito di Amnesty International, sul sito antibufala Snopes.com
http://www.snopes.com/inboxer/petition/amina.htm
che vi invito a visitare (è in inglese) perché spiega le differenze fra il caso di Amina e quello di Safiya (Safiya fu salvata grazie al cavillo che l'”adulterio” era avvenuto prima dell'entrata in vigore della Sharia) e i motivi per cui l'appello al presidente Obasanjo difficilmente avrà effetto (Obasanjo, cristiano, è contrario alla sentenza, ma in pratica non ha poteri che gli consentano di interferire nella decisione, a causa del sistema federale sul quale è basata la Nigeria, musulmana al nord e cristiana al sud).
Naturalmente, nei limiti delle mie scarse risorse, terrò aggiornata anche la mia pagina antibufala:
http://www.attivissimo.net/antibufala/amina_lawal.htm
Ciao da Paolo.
Questo articolo è una ripubblicazione della newsletter Internet per tutti che gestivo via mail all’epoca. L’orario di questa ripubblicazione non corrisponde necessariamente a quello di invio della newsletter originale. Molti link saranno probabilmente obsoleti.
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