Sono passati undici anni dalle prime interrogazioni politiche in
Italia sul presunto fenomeno delle “scie chimiche” e c'è ancora chi
insiste a farne di nuove invece di accettare che il fenomeno è
semplicemente una panzana diffusa da incompetenti.
Stavolta
è toccato alla regione Marche, il cui assessore all'ambiente Maura
Malaspina ha risposto in aula a un'interrogazione di Roberto Zaffini
(Lega Nord) sui presunti “filamenti di origine sconosciuta” presenti nell'aria (in realtà ragnatele di alcune specie migratorie di ragni, perfettamente conosciute agli esperti).
La
Regione ha anche commissionato all'Ars e all'Arpam delle analisi di
questi filamenti, che non hanno rilevato alcuna delle sostanze asserite
dai sostenitori delle “scie chimiche”. Un altro spreco di denaro dei
contribuenti che poteva benissimo essere evitato.
La giustificazione presentata da Zaffini (“molta gente è preoccupata”)
non regge: molta gente è preoccupata che i gatti neri portino iella,
vogliamo allora fare un'interrogazione per rassicurarli anche su questo?
A quando un'interrogazione sugli oroscopi?
Per chi vuole informarsi con i fatti, invece che con le cialtronate dei diversamente furbi, ho compilato le risposte alle domande più frequenti nel blog La bufala delle scie chimiche. Leggetelo prima di postare commenti. Se credete alle “scie chimiche”, fate un favore a me e a voi stessi: non sprecate tempo a commentare, tanto non vi risponderò, perché tutto quello che ho da dire è già nel blog che ho appena citato. Usate meglio il vostro tempo, invece di trastullarvi con le paranoie.
Fonti: ANSA, Corriere Adriatico. Ringrazio @toni10364 per la segnalazione.
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