Il veicolo robotico Curiosity ha trovato su Marte emissioni variabili di metano nell'atmosfera. La percentuale di questo gas nell'atmosfera ogni tanto diventa brevemente ben dieci volte maggiore del normale (che è 0,7 parti per miliardo in volume) e poi cala. Il fenomeno è stato rilevato quattro volte in un periodo di due mesi, tra fine novembre 2013 e fine gennaio 2014, e l'emissione sembrava provenire da nord, dal ciglio del grande cratere Gale nel quale si trova Curiosity. Da allora il fenomeno non si è più ripetuto.
Qualcosa ha rilasciato metano, insomma: la domanda che tutti si pongono è se quel qualcosa è una forma di vita o se c'è qualche altra spiegazione.
I dati sono stati presentati oggi in una conferenza stampa e in un articolo pubblicato sulla rivista Science e indicano che Marte è un pianeta attivo. Le misurazioni di Curiosity confermano quelle fatte dai telescopi sulla Terra e dalle sonde orbitanti intorno a Marte (come l'europea Mars Express).
Il metano potrebbe provenire dall'impatto di comete o da processi geologici sotterranei (reazioni chimiche fra vari tipi di rocce), ma potrebbe anche derivare dall'attività di batteri attuali o passati. Sulla Terra, per esempio, il 95% del metano presente nell'atmosfera è prodotto da forme viventi. Il prossimo passo è cercare di analizzare il metano durante uno di questi picchi e determinare il rapporto fra isotopi dell'atomo di carbonio presente nel metano, perché un rapporto elevato fra C-12 e C-13, come quello trovato sulla Terra, è considerato un forte indicatore di attività biologica.
Le trapanazioni delle rocce marziane effettuate da Curiosity hanno anche trovato molecole organiche, ossia contenenti carbonio, che sono gli elementi costitutivi della vita sulla Terra ma possono anche scaturire da fenomeni non biologici.
Gli autori dell'articolo scientifico si sono guardati bene dal parlare di forme di vita: semplicemente, questi dati indicano che c'è su Marte una fonte sconosciuta di emissioni di metano. Non so voi, ma io sarei contentissimo di scoprire che Curiosity ha sniffato le scoregge dei marziani.
Fonti: Nature, BBC, NBC News, NASA.
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