L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. Ultimo aggiornamento: 2015/10/06 10:40.
Sta girando in Rete la notizia dell'apparizione di un volto in un'immagine (mostrata qui accanto) di una “risonanza magnetica” (così la chiama Il Gazzettino) o “radiografia” (come la definisce Stuff.co.nz) di una persona sopravvissuta a un ictus, Tamaha MacDonald.
Lui e la moglie, Jennifer Lougee Mingramm, che vivono a Città del Messico, considerano l'immagine “un miracolo”. Ma il medico, forse più abituato di loro a studiare immagini come questa (che secondo i commenti qui sotto è una TAC, non una risonanza o una radiografia), non aveva visto il volto. La spiegazione scientifica del fenomeno, infatti, si chiama pareidolia: la tendenza innata a riconoscere forme molto familiari, specialmente i volti umani (grazie all'area fusiforme del cervello, dedicata proprio al riconoscimento dei volti), nelle immagini confuse.
In realtà, guardando in dettaglio l'immagine, si nota che il “volto” è molto indistinto. Inoltre il “volto” compare in una fra le tantissime sezioni del cervello fatte durante un esame di questo tipo: in altre parole, i coniugi hanno selezionato inconsapevolmente soltanto la specifica immagine che ha stimolato il loro riconoscimento dei volti. Niente di male, comunque, visto che questa vicenda sta aiutando i coniugi a raccogliere fondi per le proprie cure e non per perpetrare truffe.
Fonti aggiuntive: BoingBoing.
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