Twitter ha abolito la restrizione di 140 caratteri sulla lunghezza dei messaggi privati scambiati fra persone che si seguono a vicenda: crolla così una delle regole di base che ha sempre contraddistinto questo social network e che ha imposto una concisione che per alcuni è un vantaggio e per altri è un tormento, creando forti simpatie e antipatie.
L'annuncio è stato fatto a metà agosto, ma c'è voluto un po' perché la modifica, attiva da subito via Web, si diffondesse nelle varie app per computer, tablet e telefonini.
La limitazione resta attiva per i messaggi pubblici e per chi usa Twitter tramite SMS tradizionali (è da qui che nacque anni fa l'idea del limite di 140 caratteri), ed è probabilmente dovuta alla concorrenza di altri servizi di messaggistica come WhatsApp e Instagram che non hanno mai avuto questa barriera di brevità.
D'ora in poi, inoltre, sarà più facile effettuare ricerche e analisi di massa dei tweet, grazie ai servizi commerciali di ricerca offerti da Gnip, che ora offrono l'esplorazione dell'intero archivio storico di tutti i tweet pubblici, mentre in passato vigeva il limite di trenta giorni. Per chi è interessato alla ricerca semplice resta comunque disponibile il motore di ricerca gratuito per tweet offerto da Twitter presso Twitter.com/search.
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