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2020/07/20

Avventurette in auto elettrica: da Lugano a La Chaux-de-Fonds e ritorno (655 km)

Ultimo aggiornamento: 2020/07/23 14:30.

Oggi (20 luglio) parto con la Dama del Maniero e una delle nostre figlie per La Chaux-de-Fonds, dove ci fermeremo fino all’indomani. Ci andiamo in auto elettrica per la prima volta: è il debutto nei viaggi lunghi di Tess, la nostra Tesla Model S 70 di seconda mano. Se vi interessa seguirne lo svolgimento in diretta, proverò a trasmettere la nostra posizione e velocità in tempo reale tramite Glympse. Non occorre che installiate nulla, basta che clicchiate su questo link in qualunque browser:

http://glympse.com/!tess001

Non garantisco nulla e non potrò rispondere a segnalazioni di problemi o a commenti fino alla prima sosta o all’arrivo, visto che sarò impegnato con la guida; lancerò Glympse prima di partire.

Dal Maniero a Barbengo (Lugano) a La Chaux ci sono circa 320 km, quasi tutti autostradali, secondo Google Maps. Tess ha circa 330 km di autonomia a velocità autostradali, e in più ci sono da considerare le arrampicate fino al Gottardo (che sta a 1100 m) e poi fino a La Chaux (990 m), per cui chiaramente sarà necessaria qualche tappa per ricaricare. Serve quindi un pochino di pianificazione. Non tanta, visto che la strada e la destinazione sono ben servite da punti di ricarica e ho cavi e adattatori che mi consentono di caricare praticamente ovunque, ma è meglio non partire senza un piano di massima.

Il pianificatore online di Tesla mi propone (usando una Model X Standard Range, che è quella la cui autonomia più si avvicina a quella di Tess), se chiedo andata e ritorno, di fermarmi a caricare a Egerkingen per 60 minuti all’andata, in modo da poter arrivare a La Chaux, parcheggiare Tess ovunque per la notte e poi ripartire per il Maniero facendo una sola tappa di 30 minuti a Beckenried. Però questo è un piano che usa solo le colonnine rapide di Tesla (Supercharger) dislocate lungo il percorso (o nelle sue vicinanze) e non considera l’ipotesi di caricare lentamente una volta giunti a destinazione.

A Better Routeplanner (ABRP), che ho configurato specificamente per Tess, propone invece più dettagliatamente di:
  • partire da Barbengo con il 100% di carica, fare 253 km fino a Kriegstetten, arrivando con il 13% di carica e caricando per 28 minuti fino al 57%;
  • fare 71 km fino a La Chaux, arrivando con il 30%;
  • per il ritorno, fare tappa a Kriegstetten dopo 71 km, arrivando con il 12% e caricando per 19 minuti fino al 44%;
  • fare 100 km fino a Beckenried, arrivando con il 10% e caricando fino al 62% per 35 minuti;
  • fare 155 km per arrivare a Barbengo con il 10%.
ABRP considera le colonnine rapide di tutte le marche ma, come il pianificatore Tesla, non tiene conto della possibilità di ricarica all’arrivo.

Però a La Chaux, a due passi dal luogo dove soggiorneremo, sappiamo grazie a Internet che c’è una colonnina Tipo 2 di Vmotion, alla quale possiamo stare per un massimo di due ore per volta, caricando quindi circa 22 kWh (l’abbiamo trovata sull’app Chargemap). Costa 0,50 CHF/kWh, contro gli 0,30 CHF/kWh dei Supercharger Tesla. Abbiamo anche in programma una visita a un parco locale, accanto al quale c’è un’altra colonnina lenta (11 kW). La città è davvero ben fornita: ci sono anche altri sei punti di ricarica, anche senza limiti di tempo, ma sono tutti un po’ più lontani da dove intendiamo andare.

Potremmo quindi fare giusto una breve ricarica rapida all’andata, quando ci fermiamo comunque per una pausa per pipì, riposo mentale del conducente e spuntino, arrivare a destinazione e poi, grazie alle cariche “lente” locali ripartire con il “serbatoio” già mezzo pieno, facendo un breve rabbocco durante la pausa normale a metà strada. Questo sarà il nostro Piano A, per ridurre le soste durante il viaggio. Se il Piano A non sarà attuabile (per esempio perché le colonnine a destinazione sono già occupate o fuori servizio), arriveremo a destinazione e torneremo a casa lo stesso ma con un po’ di tempo di sosta in più.

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A titolo di confronto, a marzo 2019 abbiamo fatto lo stesso viaggio con una Opel Mokka a benzina. Siamo partiti da casa alle 9:57, abbiamo fatto pausa fisiologica e scelto i panini per pranzo a Härkingen alle 12:30, dopo 232 km, e siamo ripartiti 18 minuti dopo alle 12:48. Siamo arrivati a La Chaux alle 14:23, mettendoci in tutto 4 ore e 26 minuti per un percorso di 326,4 km alla media di 80,9 km/h. L’indomani siamo ripartiti alle 15:25, abbiamo fatto tappa qualche minuto per fare benzina e siamo arrivati al Maniero alle 19:10, dopo 3 ore e 45 minuti, percorrendo 324,7 km a 92,3 km/h di media. Abbiamo consumato in tutto 38 litri di benzina, al costo di 1,510 CHF/litro, per cui abbiamo speso in tutto 57,51 CHF per fare 651,1 km. Tutti i dati di consumo e percorrenza provengono dal computer di bordo della Mokka; non sono stime.

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2020/07/20: andata


13:35. Partenza dal Maniero. Ho caricato Tess un po’ per volta durante le notti precedenti (per approfittare della tariffa elettrica notturna ridotta) fino all’80% e poi l’ho caricata lentamente fino al 100%, finendo poco fa, appena prima di partire, per non stressare inutilmente la batteria (le batterie tendono a deteriorarsi leggermente se tenute cariche al 100% a lungo). Ho gestito tutte le operazioni di carica direttamente dal telefonino, senza andare in garage. Comodissimo.


16:47. Dopo tre ore e un quarto di guida, con molto traffico e tante code che ci hanno fatto perdere oltre tre quarti d’ora, ci fermiamo al Supercharger di Kriegstetten per 15 minuti di ricarica rapida (che raggiunge picchi di 90 kW). Tess ci ha pianificato la ricarica e ci ha condotto al Supercharger, che è in un bel paesino ma è dannatamente ben nascosto: è in una stradina a fondo chiuso ed è invisibile dalla strada, senza cartelli o altre indicazioni. Sembrava che stessimo entrando nel cortile di qualcuno, e invece abbiamo trovato un piazzale molto ampio con un numero abbondante di colonnine, come vedete qui sotto.


Per arrivare fin qui abbiamo percorso 257 km, andando sempre alla massima velocità consentita e tenendo l’aria condizionata a 24° per contrastare i 31° all’esterno (e il calore irraggiato dal tetto in vetro, che è bestiale e dovrò far isolare). Siamo arrivati al punto di ricarica con il 22% di batteria e Tess ci ha detto che sarebbe bastata una ricarica di 15 minuti per arrivare con buon margine a destinazione a La Chaux. Alle 17:02, dopo i 15 minuti di carica pianificati, la batteria era al 46% (ho caricato 16 kWh). Raggiungere il Supercharger ha richiesto una deviazione di circa 8 minuti all’andata e al ritorno, per cui la sosta di ricarica ci è costata in tutto mezz’ora.


18:15. Arriviamo a destinazione a La Chaux, dopo 333 km, avendo consumato 64,9 kWh (195 Wh/km). Abbiamo il 18% di batteria.



Come previsto, c'è una colonnina lenta a due passi da dove stiamo: mettiamo Tess sotto carica a 11 kW per due ore (il massimo tempo di sosta consentito; beh, abbiamo sforato di undici minuti per un contrattempo) e carichiamo 23,8 kWh, pagati senza problemi con la tessera Swisscharge che ho da tempo, intanto che ceniamo, smaltiamo un po’ di lavoro e ci facciamo un giro per la città. Certo che con colonnine ovunque così, il tempo di ricarica non pesa: arrivi, parcheggi, appoggi la tessera alla colonnina, attacchi il cavo e te ne vai. Fatto così, ci vuole meno tempo che a far benzina.



Siamo arrivati senza nessun problema tecnico: l’unico disagio è stato il traffico intensissimo, ma quello l’avremmo avuto anche con un’auto tradizionale.

Per il resto, Tess si è comportata benissimo e ho avuto occasione di usare estesamente il suo mantenimento di velocità adattivo (niente Autopilot, per ora): magnifico, ma va abbinato alla modalità “soft” per evitare accelerazioni brusche che consumano energia e fanno venire nausea a chi soffre di mal d’auto, ed è un po’ esitante e confuso quando rileva davanti a noi una moto (la riconosce, ma la “perde di vista” spesso e quindi cerca di accelerare per raggiungere l’auto successiva ma poi si riprende). In coda è un sollievo enorme: quando la coda riparte, l’auto riparte e si ferma da sola, seguendo quella che ci precede. Il mio piede è stato sempre a un passo dal freno, perché non si sa mai, ma è stato decisamente più rilassante. Francamente non sento l’esigenza di un mantenimento di corsia.

Insomma, un viaggio di media lunghezza è fattibile, e senza perdere granché di tempo in ricariche. Avremmo potuto ridurre il tempo di ricarica andando alle colonnine rapide di altri fornitori, che sono situate direttamente nei posti di ristoro sulle autostrade (mentre i Supercharger di Tesla sono vicino alle uscite delle autostrade), ma sono più care e all’andata volevamo sperimentare la capacità di Tess di pianificare le ricariche.

Ora abbiamo il 50% di carica; Tess passa la notte in un posto senza prese di ricarica, ma domani a pranzo faremo un altro rabbocco e ci lanceremo nel viaggio di ritorno. Vi terrò aggiornati: grazie, intanto, di aver seguito fin qui.

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2020/07/21: ritorno


14:00. Mentre ci gustavamo un ottimo pranzo all’aperto a La Chaux e facevamo alcune commissioni abbiamo lasciato Tess sotto carica per un paio d’ore a un’altra colonnina lenta vicinissima e abbiamo aggiunto 22 kWh, portando la carica al 77%, e poi ci siamo avviati verso il Maniero Digitale.

Stavolta non abbiamo pianificato il viaggio: abbiamo lasciato che Tess gestisse tutto. Tanto abbiamo notato all‘andata che tutti i punti di rifornimento e ristoro lungo l’autostrada sono dotati di colonnine di ricarica rapida (non di Tesla, ma di altri gestori che possiamo comunque usare grazie all’adattatore CCS che ho fatto installare su Tess di recente).

La Dama e io abbiamo improvvisato in cinque minuti una schermatura interna del tetto in vetro usando carta stagnola (o carta alu come la chiamano qui in Canton Ticino) e nastro adesivo di carta per pittori. Esteticamente discutibile, ma molto efficace: a differenza del viaggio di andata, non ho dovuto indossare cappellini e non mi si è cotta la testa.

L’elegantissima schermatura improvvisata del tettuccio, vista dal basso guardando indietro. Funziona anche contro le scie chimiche, i nodi di Hartmann e il 5G, e ci puoi pure avvolgere il formaggio. I due cosi bianchi sono i poggiatesta anteriori.


16:10. Con la complicità di qualche centinaio di metri di dislivello (in discesa) e di una temperatura esterna più mite, abbiamo consumato parecchio meno che all’andata: alle 16:10 siamo arrivati al Supercharger di Beckenried, vicinissimo all’autostrada e consigliato da Tess, dopo 165,5 km, con il 35% di carica, consumando 25,9 kWh (156 Wh/km). Avremmo potuto usare una delle colonnine di altre marche che abbiamo visto lungo la strada, ma sarebbero state più care (ai Supercharger pago 0,3 CHF/kWh).



Il tempo di una visita alla toilette, di un paio di mail urgenti e di un succo di frutta al bar/ristorante davanti al Supercharger e ci è arrivata la notifica di Tess: aveva già caricato al 70% e quindi aveva energia sufficiente per arrivare al Maniero con buon margine. La sosta di carica è durata mezz’ora, ma per colpa nostra, perché Tess era pronta prima che avessimo finito di bere.

Da lì abbiamo percorso altri 154 km, sempre alle massime velocità consentite, e siamo arrivati al Maniero alle 18:30, con il 26% di carica residua, dopo aver consumato 27,5 kWh per quest’ultima tratta. Vicino a casa ho apprezzato di nuovo il particolare piacere del cruise control adattivo durante le code in autostrada, che gestisce automaticamente le fermate e le ripartenze. Il consumo complessivo, da La Chaux al Maniero (322 km) è stato di 53,3 kWh (166 Wh/km).

In sintesi: il primo viaggio lungo è andato molto bene. L’auto è grossa e scomoda in città, ma capientissima e comoda per le lunghe tratte autostradali. Guidarla sulle strade di collina, ricche di curve in mezzo al verde, è stato un piacere inaspettato. Cosa più importante, sono arrivato a casa riposato grazie al silenzio e all’assenza di vibrazioni a bordo.

La morale della storia è che sì, i viaggi lunghi in auto elettrica sono fattibili e piacevoli, a patto di fare un investimento importante a lungo termine e di organizzarsi un po’. Non ho pretese di salvare il mondo; può darsi che non fare rumore e non emettere gas di scarico dia una mano anche a questo, ma lasciamo stare: se è così, è un piacevole effetto collaterale. Quello che è certo è che ci divertiamo un mondo.


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Questo è un consuntivo dei consumi, costi e dei tempi di ricarica indicati dal computer di bordo per fare questi 655 chilometri:

  • Andata (Maniero-La Chaux): 333 km, 64,9 kWh, 195 Wh/km.
  • Ritorno (La Chaux-Maniero): 322 km, 53,3 kWh, 166 Wh/km.
  • Costi: 51,57 CHF totali. Il “pieno”di circa 70 kWh fatto a casa, di notte, mi è costato poco meno di 12 CHF tasse comprese; la carica rapida al Supercharger di Kriegstetten (16 kWh) è costata 4,80 CHF; la prima carica lenta a La Chaux è costata 14,44 CHF; la seconda carica lenta a La Chaux è costata 13,53 CHF; la carica rapida al Supercharger di Beckenried (23 kWh) è costata 6,90 CHF (e ci è avanzato un 26% di carica per altri viaggi).
  • Tempi dedicati alla ricarica in viaggio: mezz’ora all’andata e mezz’ora al ritorno, incorporate nelle pause di ristoro che avremmo fatto comunque.
  • Tempi dedicati alla ricarica sul posto: 4 ore, durante le quali abbiamo semplicemente parcheggiato l’auto vicino a dove volevamo andare.

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