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2020/11/03

Siamo in quarantena precauzionale al Maniero Digitale, vediamo come funziona l’app svizzera SwissCovid

Ultimo aggiornamento: 2020/11/04 18:30.

Da oggi e fino al 9 novembre compreso la Dama del Maniero ed io siamo in quarantena in casa, al Maniero Digitale, per ordine dell’Ufficio del Medico Cantonale. Niente panico: stiamo bene e siamo attrezzati. La prendiamo con filosofia e cogliamo l’occasione per documentare e raccontare come funziona la sanità in Canton Ticino durante una pandemia e soprattutto per vedere come funziona l’app anti-coronavirus svizzera, SwissCovid.

Cominciamo dall’inizio.

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Domenica 1/11

Vengo avvisato che il giorno precedente (sabato 31/10) sono stato a lungo (una mattinata di lavoro) in stretta prossimità di una persona che è poi risultata positiva al coronavirus. La persona mi ha informato personalmente della situazione non appena ne è stata informata a sua volta dalle autorità sanitarie.

Quando siamo stati vicini, la persona aveva soltanto sintomi di raffreddamento, ma per prudenza aveva indossato la mascherina e avevo fatto anch’io lo stesso; comunque avevamo toccato gli stessi computer e respirato l’aria dello stesso ambiente per alcune ore. Inoltre un paio di giorni prima la persona era passata dal Maniero senza mascherina (non avendo sintomi di nulla); avevamo mantenuto il distanziamento sociale come ormai abituale per tutti gli incontri.

Come da prassi di contact tracing, la persona ha comunicato alle autorità sanitarie i nomi delle persone con le quali sapeva di essere stata a stretto contatto negli ultimi giorni. Fra quelle, ovviamente, ci sono anch’io.

Né io né la Dama del Maniero abbiamo sintomi; la persona in questione ha solo sintomi lievi. Ma ovviamente a questo punto ci siamo messi spontaneamente in quarantena nel Maniero e abbiamo iniziato ad attenerci alle istruzioni di quarantena del Cantone, alle FAQ dell’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (specificamente alla Procedura in caso di sintomi e di possibile contagio) e alle regole di igiene e di comportamento pubblicate presso Ufsp-coronavirus.ch e abbiamo letto le informazioni sul test (il cosiddetto “tampone”) pubblicate qui su Ti.ch. 

Va tutto bene: possiamo lavorare dal Maniero, abbiamo annullato i (pochi) appuntamenti in presenza che avevamo e abbiamo provviste sufficienti. C’è gente che sta infinitamente peggio di noi.

L’app SwissCovid, che sia io sia la persona positiva abbiamo sui nostri smartphone, non ha ancora detto niente. Le autorità sanitarie non hanno chiesto alla persona positiva nulla a proposito di SwissCovid, e la persona non ne ha parlato, per cui l’app non è ancora stata utilizzata; la persona provvederà domani (lunedì) a chiedere istruzioni in merito.

 

Lunedì 2/11

Vengo contattato di mattina per telefono dal servizio di contact tracing cantonale, che mi avvisa che la segnalazione del mio nome da parte della persona comporta che io riceva l’“intimazione” (si chiama così) a restare in quarantena per dieci giorni dall’ultimo contatto, con scadenza il 9 novembre; dobbiamo restarci anche qualora facessimo un tampone che risultasse negativo. Rispondo che io e la Dama abbiamo già iniziato spontaneamente la quarantena.

Il flowchart delle autorità è molto chiaro.


La persona positiva viene ricontattata dalle autorità sanitarie, che chiedono se ha l’app SwissCovid e forniscono un “codice Covid” da immettere su base volontaria.

L’app è molto chiara nel ricordare, in una schermata apposita, che “anche se non vengono inviati dati personali, è possibile che qualcuno possa ricordarsi dell’incontro sulla base della data in cui è avvenuto”. In effetti nel mio caso sarebbe facilissimo dedurre chi può aver generato la segnalazione da parte dell’app, visto che quel giorno ho incontrato ravvicinatamente due sole persone e l’altra non è positiva. È uno dei casi anomali già considerati durante lo sviluppo di queste app.

L’app ricorda inoltre che “Gli ID casuali degli ultimi 14 giorni verranno usati per informare altre persone che sono state a contatto con te della potenziale esposizione al COVID-19. La tua identità non verrà condivisa con altre persone.”

Dettaglio interessante: una volta immesso il codice Covid, il tracciamento termina. L’app avvisa dicendo “Tracciamento terminato - Dopo un test positivo il tracciamento nell’app viene terminato automaticamente” e augura “Buona guarigione”.


 

Questo è quello che succede sul telefonino della persona positiva, che è ora in isolamento. 

Sul mio smartphone, invece, la notifica di SwissCovid arriva alle 18:11 di oggi, più di ventiquattr’ore dopo che la persona positiva è stata allertata inizialmente dalle autorità sanitarie. Un tempo lungo, nel quale io avrei potuto circolare e potenzialmente diffondere il contagio inconsapevolmente, dovuto al fatto che le autorità sanitarie non hanno invitato subito la persona positiva a usare SwissCovid; lo hanno fatto soltanto nella seconda chiamata, effettuata dall’ufficio del medico cantonale.

L’app in sé, infatti, funziona: dopo che la persona positiva l’ha usata immettendo il “codice Covid” alle 17.30, la notifica mi è arrivata in meno di un’ora.

SwissCovid mi avvisa del possibile contagio e mi fornisce istruzioni come segue.



La telefonata va a un servizio automatico di smistamento; non avendo sintomi né io né la Dama, e visto il sovraccarico dei servizi in questa seconda ondata (tanto che i negativi verranno avvisati solo tramite SMS, come da comunicato stampa del Dipartimento della Sanità e Socialità) e che tanto un tampone non accorcerebbe la quarantena, lasciamo stare e non chiediamo se possiamo farci testare.

Questo è quanto, per ora, sul fronte informatico. Per quel che riguarda le regole da seguire, invece, questo è il testo dell’“intimazione”, arrivatami oggi via mail alle 17:10:

Egregio signor PAOLO ATTIVISSIMO,

come concordato telefonicamente attestiamo che, conformemente alle raccomandazioni emanate dall’Ufficio federale della sanità pubblica e in base agli articoli 31, 32 e 35 della Legge federale sulle epidemie 28 settembre 2012, Lei è stata/o posta/o in quarantena dalla presente autorità dal 31.10.2020 al 09.11.2020 compreso.

Potranno esser effettuati dei controlli; la non ottemperanza dell’obbligo sarà perseguita penalmente come previsto dall’articolo 83 lettera “h” della medesima legge.

La informiamo inoltre che, in caso di necessità, è attiva la hotline telefonica che è raggiungibile 7 giorni su 7 dalle ore 08.00 alle ore 19.00. Il numero della hotline è 0800 144 144.

Sulla pagina WEB del cantone dedicata al Covid-19 sono presenti ulteriori informazioni: https://www4.ti.ch/dss/dsp/covid19/home/

Ufficio del medico cantonale

Cellula Contact Tracing COVID19

[numero di telefono] (apertura 08:30 – 17:00)
 

Cosa dicono le leggi e le procedure svizzere?

La Legge federale sulle epidemie è pubblicata qui. Riporto da qui, sezione Procedura in caso di contatto con una persona infetta:

Se siete entrati in contatto con una persona risultata positiva al test per il nuovo coronavirus, nei giorni successivi potreste essere contagiosi senza accorgervene.

Quasi sempre i primi sintomi si presentano entro 10 giorni dopo il contatto con una persona infetta. Durante questo tempo vale quanto segue:

  • Seguite strettamente le regole di igiene e di comportamento.
  • Sorvegliate il vostro stato di salute.
  • Proteggete la vostra famiglia, i vostri amici e il vostro ambiente, evitando contatti non necessari.
  • Se le vostre circostanze personali e professionali lo permettono, potete mettervi voi stessi in quarantena e lavorare da casa.
  • Se non potete lavorare da casa, allora è molto importante che vi atteniate alle regole di igiene e di comportamento, evitando i contatti, tenendovi a distanza e indossando la mascherina, se la distanza di 1,5 metri dalle altre persone non può essere mantenuta.

Se avete sintomi di malattia: restate a casa e seguite le istruzioni della sezione Procedura in caso di sintomi di malattia.

Istruzioni del servizio cantonale

Se del caso, il servizio cantonale competente vi contatterà e vi informerà su come procedere. Da quel momento le istruzioni sulla quarantena (PDF, 189 kB, 23.10.2020) sono vincolanti.

Se dopo 10 giorni dal contatto non avete ancora sintomi, potete porre fine alla quarantena.

Le istruzioni sulla quarantena (allegate anche alla mail che ho ricevuto) dicono che io devo restare a “casa o un altro alloggio adeguato” ed evitare “qualsiasi contatto con altre persone, salvo quelle che sono anch’esse in quarantena e che vivono nella stessa economia domestica”. Ovviamente la Dama del Maniero è in quarantena con me, anche se non è stata intimata di persona.

L’uscita durante la quarantena è consentita per una visita medica, indossando una mascherina ed evitando i trasporti pubblici. La quarantena termina se siamo senza sintomi dopo 10 giorni: “Se dopo 10 giorni non avete avuto alcun sintomo, potete di nuovo, in accordo con il servizio cantonale competente, uscire di casa.”

Possiamo uscire a buttare la spazzatura? Possiamo uscire a ritirare la posta? Non lo so. Forse sì, se ci teniamo a distanza dagli altri e restiamo mascherati senza toccare nulla. In compenso, abbiamo una scorta epica di tè e Digestive integrali, una montagna di lavoro remoto da fare (io, poi, mi sono dato anche alla regia di eventi Zoom e il Disinformatico radiofonico si farà via Internet), una coda lunghissima di film e telefilm da vedere e libri da leggere, e in casa abbiamo gatti caldi a volontà da coccolare. Siamo fortunati, e ce ne rendiamo conto. In più c’è quella votazioncella del 3 novembre in America che dovrebbe essere piuttosto interessante. 

Vi aggiornerò se ci saranno novità.

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