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Hanno nomi strani, come DALL-E, Imagen, Jasper, Starryai, Wombo, Midjourney, NightCafe, e stanno togliendo il sonno agli artisti e agli illustratori. Sono i generatori di illustrazioni basati sull’intelligenza artificiale: scrivete una descrizione in inglese di quello che vorreste vedere raffigurato, per esempio “Giulio Verne che atterra sulla Luna in un’astronave steampunk”, e in una manciata di minuti ottenete una serie di illustrazioni pronte per l’uso. Gratuite, originali ed esenti dal diritto d’autore.
Questi generatori automatici attingono a un enorme archivio di immagini accuratamente etichettate (come LAION), ne estraggono le relazioni e le combinano per creare nuove illustrazioni o fotografie. Non è un semplice collage, perché i vari elementi vengono integrati in modo coerente, scontornandoli e distorcendoli per adattarli al contesto, con funzioni di ritocco sofisticate come l’inpainting, ossia la sostituzione di sfondi e la ricostruzione di parti mancanti di un’immagine.
Fotografi e illustratori sono comprensibilmente preoccupati, perché questo genere di produzione automatica rischia di rendere quasi inutile il loro lavoro. A giugno scorso, la rivista Cosmopolitan ha creato la propria copertina usando, DALL-E in venti secondi, al posto di un illustratore. Midjourney genera immagini artistiche oniriche di bellezza sconcertante. Perché pagare qualcuno per illustrare una notizia di cronaca o andare sul posto a documentarla, quando è sufficiente dare una descrizione a un software?
Per esempio, ho provato a chiedere a uno di questi software, chiamato Stable Diffusion, di generare un’illustrazione della recente notizia delle donne che
pubblicano online proprie foto scattate mentre ballano in segno di solidarietà
con il primo ministro finlandese Sanna Marin, colpita da una polemica per
alcune sue immagini ritenute troppo festaiole, e ho ottenuto subito qualcosa
di utilizzabile: donne che ballano in strada tenendo bandiere finlandesi. O
perlomeno ho ottenuto qualcosa che a prima vista sembrava una serie di immagini di donne, ma
guardando bene mi sono accorto che tutte avevano volti mostruosamente distorti.
Questa distorsione dei volti sembra essere una caratteristica ricorrente dei generatori di immagini. Ho chiesto sempre a Stable Diffusion di generarmi un’immagine del regista Stanley Kubrick che dirige il filmato dello sbarco sulla Luna, per prendere in giro i complottisti, e ho ottenuto delle foto in bianco e nero inquietantemente realistiche, che mostravano una persona che somigliava a Kubrick ma non era lui.
Un’altra funzione affascinante dei generatori di immagini è l’imitazione degli stili. Si può chiedere, per esempio, un ritratto di una persona famosa fatto con lo stile di un certo artista. Marilyn Monroe come l’avrebbe raffigurata Andy Warhol? Fatto. Sempre Marilyn, ma nello stile di Vincent van Gogh? Idem. E tutto è esente da problemi di copyright, perché solo le persone hanno diritti d’autore, i software no.
I generatori di immagini stanno spopolando su Internet perché sono ovviamente una fabbrica incessante e inesauribile di memi e di illustrazioni comiche e satiriche, ma hanno anche un lato oscuro. Possono ovviamente essere usati per creare falsi fotografici e pornografia virtuale di qualunque genere, senza limiti di età o identità delle persone raffigurate.
Per evitare questi abusi, i principali generatori hanno dei filtri appositi, ma non funzionano perfettamente. E poi c’è anche il problema dei pregiudizi culturali involontari di chi li crea. Per esempio, il termine inglese secretary (segretario o segretaria) non indica se si tratti di una donna o di un uomo, ma quando ho chiesto a Stable Diffusion di crearmi delle immagini di secretary con capelli rossi in bicicletta, mi ha mostrato tre donne, come se il lavoro di segreteria fosse esclusivamente femminile.
L’unico fattore limitante, per ora, di questi generatori di immagini è che le
loro versioni più potenti sono disponibili soltanto a un numero limitato di
utenti o sono a pagamento o richiedono un’installazione piuttosto complessa su
computer molto potenti. Ma è solo questione di tempo e anche questi limiti
spariranno. Nel frattempo, se volete provarne uno senza impegno, Stable
Diffusion, quello che ho usato per raccontarvi questa storia, è disponibile liberamente online presso
Huggingface.co.
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