Questo articolo era stato
pubblicato
inizialmente sul sito della Rete Tre della Radiotelevisione Svizzera, dove
attualmente non è più disponibile. Viene ripubblicato qui per mantenerlo a
disposizione per la consultazione.
Chi è stato in Tunisia di recente e si è collegato a Internet da lì usando un
provider locale farebbe meglio a cambiare le proprie password di Gmail,
Facebook, Yahoo e altri servizi online. Il
Tech Herald segnala infatti che durante le navigazioni in Rete effettuate dalla
Tunisia da vari utenti sono stati scoperti dei codici ostili (Javascript)
aggiunti alle pagine di accesso di questi siti.
Questi codici intercettano i nomi e le password di accesso degli utenti, sono
presenti almeno a partire da luglio 2010 e sono stati catturati dagli esperti e
pubblicati in Rete (per
Gmail,
Facebook e
Yahoo).
Chi sta rubando le password dei turisti? Gli indizi puntano molto in alto. Tutti
i provider tunisini dipendono dall'Agenzia Tunisina per Internet (ATI), che a
sua volta dipende dal Ministero delle Telecomunicazioni. L'ATI filtra tutto il
traffico Internet ed esercita un controllo molto stretto sui contenuti Internet
accessibili dalla Tunisia, per cui sembra improbabile che i codici ostili siano
stati iniettati da criminali qualunque. Secondo il Tech Herald, la fonte logica
di questa raccolta d'informazioni è l'ATI, proprio per via di questo suo
controllo ferreo sul traffico di Internet, e l'intercettazione sarebbe motivata
dall'intento governativo di sorvegliare i dissidenti locali.
Se siete già stati in Tunisia e avete usato gli accessi Internet locali, il
danno è probabilmente già fatto e conviene perlomeno cambiare le password di
accesso ai servizi succitati. Se dovete andarci, un modo per eludere almeno in
parte questi tentativi di furto di password è accedere ai servizi digitando
HTTPS invece di HTTP, sempre che l'accesso HTTPS non sia stato bloccato. Il
gruppo di utenti Anonymous ha inoltre creato un
componente aggiuntivo per browser che rimuove il codice ostile.
Fonti aggiuntive:
Siamogeek.com.
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