steganografia sociale. Tecnica
per comunicare in segreto nei social network, che consiste nel
nascondere il messaggio reale all’interno di un messaggio fittizio
dall’aria innocente. Soltanto le persone che conoscono bene
l’autore del messaggio sanno decodificare qual è il vero
significato trasmesso, mentre le altre colgono il significato
alternativo fittizio.
Questa è una delle tecniche utilizzate per
esempio in Cina per eludere la censura e la sorveglianza del governo
nei social network: un video che a prima vista parla di granchi di
fiume che invadono il territorio degli alpaca in realtà
è una protesta contro le ingerenze governative grazie alle assonanze
intraducibili e alle allegorie. Su un altro fronte, secondo una
ricerca
di Pew Internet il 58% dei giovani negli Stati Uniti nasconde il
vero significato dei propri messaggi pubblici usando allusioni o
riferimenti culturali condivisi dal loro gruppo e sconosciuti agli
altri, invece di fidarsi degli strumenti di privacy offerti dai
social network, che cambiano così spesso.
Per esempio, una ragazza pubblica su Facebook le
parole di Always Look on the Bright Side of Life, la canzone
finale del film Brian di Nazareth dei Monty Python, che se
vengono prese letteralmente sono piene di positività; ma soltanto
chi conosce il film (le amiche della ragazza) sa che la canzone viene
cantata quando i protagonisti stanno per morire e che quindi si
tratta di un’allusione allo stato d’animo reale della ragazza,
triste per aver lasciato il proprio ragazzo. L’allusione viene
colta dalle amiche ma non, per esempio, dai genitori apprensivi, e in
questo modo la ragazza mantiene la propria riservatezza pur
comunicando in pubblico.
La steganografia è in realtà un’arte
antichissima, ma la sua applicazione nei social network introduce una
sfumatura nuova, perché consente di suddividere i lettori in base a
criteri culturali invece che in base ai consueti filtri di età o di
privacy e crea messaggi che confondono i sistemi automatici di
profilazione degli utenti che sono uno dei principali motori
economici dei social network.
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