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la notizia che in Tanzania c'è un lago in cui gli uccelli si
pietrificano. Si chiama lago
Natron ed è diventato improvvisamente oggetto di attenzione da
parte degli internauti per via di una serie di fotografie
impressionanti che ritraggono animali apparentemente pietrificati di
colpo nel mezzo di un movimento.
Le immagini, scattate dal fotografo Nick Brandt e
pubblicate in un libro,
sono però ingannevoli se non vengono accompagnate dalla spiegazione
(fornita da Brandt stesso ma ignorata da molti utenti di Internet) di
come sono state ottenute: non è vero, come hanno scritto in molti,
che il lago uccide e pietrifica di colpo qualunque animale che lo
tocchi.
Il lago Natron è certamente un luogo molto
particolare: uno specchio d'acqua profondo circa tre metri e
caratterizzato da una salinità elevatissima, da temperature
altrettanto estreme (anche 60°C) e dalla presenza di natron
(carbonato idrato di sodio). Queste particolarità rendono l'acqua
del lago tossica e caustica, ma non istantaneamente letale e
pietrificante come la mitica Gorgone.
Infatti il lago Natron è frequentatissimo dai
fenicotteri, che vi nidificano nelle vicinanze senza per questo
finire pietrificati, e nel lago stesso vivono alghe e pesci
estremofili. Anche loro si guardano bene dal farsi pietrificare.
Ma allora come stanno le cose? Il natron è un
potente antibatterico e disseccante: veniva usato dagli egizi per la
mummificazione dei cadaveri. E infatti gli animali “pietrificati”
in realtà sono morti per altre cause e sono finiti nel lago, dove le
sostanze naturali presenti li hanno in pratica preservati e
mummificati. Brandt li ha raccolti e messi in posa per fotografarli:
cosa impossibile se fossero davvero pietrificati. La spiegazione dei
fatti non toglie certo fascino a queste immagini magnificamente
spettrali.
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