“Oggi [...] sappiamo con esattezza a che velocità viaggia la luce, cioè 300 km al secondo, e quindi possiamo dire che il metro è la distanza percorsa dalla luce in 1,299 secondi” (ANSA).
È già una bestialità che qualcuno scriva che la luce viaggia a 300 km al secondo e che ci mette più di un secondo a percorrere un singolo metro: significa non solo non sapere le basi della fisica, ma anche scrivere senza pensare se quello che si sta scrivendo può avere senso: quando scatta il verde al semaforo a dieci metri da me, davvero la sua luce ci mette più di dodici secondi ad arrivare ai miei occhi? E se nella prima parte della frase c'è scritto che la luce copre 300 km in un secondo, come è possibile che ci metta 1,299 secondi a coprire un metro?
Non si può neanche pensare a un banale refuso, perché l'errore è doppio.
La bestialità diventa anche peggiore se si considera che questa perla di incompetenza scientifica viene pubblicata dall'ANSA. Oltretutto non nella sezione Uncinetto, ma nella sezione Scienza.
Ma che sia addirittura un virgolettato, e che sia attribuita non a una persona qualsiasi, ma a Massimo Inguscio, che è presidente dell'Istituto Nazionale per la Ricerca in Metrologia, è l'apice della scempiaggine giornalistica. Non è giornalismo: è scrivere a neuroni spenti.
Fossi Inguscio, citerei l’ANSA per diffamazione a mezzo stampa. Fossi l'ANSA, mi chiederei come si possa arrivare a fare una figuraccia simile.
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