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2018/06/28

Fake news e false citazioni

Credit: Bufale e Dintorni (2013).
“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. È una frase che avete sicuramente letto o sentito tante volte. È una citazione celebre, ma di chi? Provate a pensarci un momento.

Intanto ve ne propongo un’altra, che circola moltissimo su Internet in questo periodo: “Quando un governo non fa gli interessi del popolo bisogna cacciarlo con pietre e bastoni”. Chi l’ha detta?

Se avete attribuito la prima frase al gerarca nazista Joseph Goebbels e la seconda a Sandro Pertini, aspettate a darvi una pacca sulla spalla: come tanti altri internauti, siete vittime anche voi di una particolare forma di fake news, ossia le fake quote, che in italiano sono le citazioni false. Le frasi in questione, infatti, non sono mai state pronunciate dai personaggi storici ai quali vengono così spesso attribuite erroneamente.

La tecnica della falsa citazione consiste nell’attribuire a una persona autorevole o molto conosciuta il concetto che si vuole esprimere e che normalmente sarebbe impresentabile, ma che se viene espresso tramite quel personaggio storico o celebre diventa subito sdoganabile e anzi rimane impresso e rafforzato nella propria efficacia.

Per esempio, se la frase sulle bugie ripetute che diventano verità viene attribuita a Goebbels, tristemente noto per la sua gestione della propaganda nazista, si ammanta di credibilità, vista che l’ha pronunciata un esperto del settore; un esperto in negativo, ma pur sempre un esperto. Se la citazione sui governi da cacciare con pietre e bastoni viene attribuita a una figura storica e politica come quella del presidente della Repubblica Pertini, diventa inattaccabile e immune a qualsiasi critica.

Le citazioni falsamente attribuite, insomma, funzionano molto bene, specialmente nei social network, dove la concisione è fondamentale e circolano sotto forma di meme, ossia di un’immagine del personaggio accompagnata da una didascalia che riporta la citazione. Materiale facile da produrre e condividere e adatto a qualunque social network.

Verificare l’autenticità di una citazione celebre non è affatto facile, anche perché digitarla in Google non fa altro che evocare i tantissimi siti che la riportano. Bisogna esplorare gli archivi storici, che spesso non sono disponibili via Internet.

Nel caso della citazione di Pertini, per esempio, è stato necessario interpellare direttamente la Fondazione Sandro Pertini, che ha rilasciato una smentita formale.

Per la frase di Goebbels occorre esaminare immensi archivi in tedesco, non certo facilmente accessibili. Una mia ricerca sommaria indica che una forma alternativa di questa citazione fu usata dall’Office of Strategic Services statunitense, non da Goebbels, per descrivere il profilo psicologico di Hitler:

“His primary rules were: never allow the public to cool off; never admit a fault or wrong; never concede that there may be some good in your enemy; never leave room for alternatives; never accept blame; concentrate on one enemy at a time and blame him for everything that goes wrong; people will believe a big lie sooner than a little one; and if you repeat it frequently enough people will sooner or later believe it.

Fonte: CIA.gov, pag. 46 del PDF.

Di conseguenza conviene partire dal presupposto che ogni citazione sia falsa fino a prova contraria: se non ne viene indicata la fonte e la data precisa e verificata, è probabilmente apocrifa e quindi è meglio non usarla per sostenere le proprie argomentazioni, che se sono buone possono benissimo reggersi senza queste grucce d’argilla.

È amaro constatare che la regola falsamente attribuita a Goebbels si confermi vera: è in effetti “l’esempio perfetto di come una bugia ripetuta mille volte, diventi la verità”, come nota il sito Bufale un tanto al chilo che l’ha indagata.

Come diceva Abramo Lincoln, insomma, non bisogna mai fidarsi ciecamente degli aforismi trovati su Internet. E se l'ha detto Lincoln, sarà vero. Giusto?

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