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2018/06/29

“Ma che male fa inoltrare una bufala?” In india porta al linciaggio di un innocente

Molti pensano che la cosa più giusta da fare, quando vedono un video che diffonde un allarme, sia inoltrarlo a tutti i propri amici perché non si sa mai, potrebbe essere utile. Ma è pericolosissimo. Dall’India arriva un esempio terribile di questo comportamento tanto diffuso quanto sbagliato.

In India è diventato virale un breve video che mostra, a prima vista, due persone in moto che rapiscono un bambino per strada. Ma in realtà si tratta di una ricostruzione fatta con attori e realizzata in Pakistan per sensibilizzare la popolazione al problema dei rapimenti di bambini.

La versione originale si conclude con un messaggio di prestare attenzione, tenuto in mano da uno dei finti rapitori, ma la versione che circola in India è stata tagliata da ignoti irresponsabili per togliere questa scena finale che rivela che si tratta di una finzione. Il risultato di questo taglio è che ora il video viene creduto vero dalla popolazione.

La polizia lo ha smentito ripetutamente, ma il video continua a circolare su WhatsApp insieme a messaggi che parlano di centinaia o migliaia di rapitori di bambini che sarebbero entrati in India. Questi falsi allarmi sono stati amplificati anche dalle TV locali, che non si sono prese la briga di compiere verifiche.

Il risultato terribile di questa psicosi di massa è che un uomo di 26 anni, Kaalu Ram, è stato ucciso dalla folla. Era a Bangalore, una delle più grandi e moderne città indiane, in cerca di lavoro. Alune persone del posto lo hanno accusato di essere un rapitore di bambini e lo hanno legato e trascinato per strada, dove uomini e donne l’hanno massacrato di calci, mentre altri riprendevano con i loro telefonini. Kaalu è morto mentre lo portavano in ospedale.

Se vi viene il dubbio che una psicosi del genere non possa succedere da noi, ho solo due parole da aggiungere: Blue Whale.



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