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2020/10/09

Donald Trump e la Teoria del Green Screen

Il cospirazionismo pro-Trump, con le sue derive estreme rappresentate dalle tesi di Qanon e simili, è stato esaminato dai debunker e dai giornalisti in grande dettaglio; è stato forse meno studiato il cospirazionismo anti-Trump, ossia le tesi di complotto proposte dai suoi oppositori.

Un esempio forte in questo senso sta circolando a proposito del video che mostra Trump in piedi, sul prato davanti alla Casa Bianca, girato nei giorni successivi al suo annuncio di essere positivo al coronavirus: sta avendo molto successo la tesi secondo la quale il video sarebbe stato in realtà girato in studio, inserendo digitalmente Trump mediante la tecnica del green screen.

Questa tesi è proposta da account Twitter con bollino di autenticazione e un seguito notevole e ripresa da numerosi altri utenti molto popolari tra gli oppositori del presidente degli Stati Uniti, che sospettano che il video sia falso.

Gli indizi a supporto della tesi di complotto sono il fatto che Trump è inquadrato dalla vita in su, con telecamera fissa, come si fa appunto quando si usa un fondale finto, e il fatto che il movimento dello sfondo, soprattutto in alto a destra, sembra ripetersi ciclicamente, come se il fondale fosse un breve spezzone video ripetuto in loop. La tesi è che il video sarebbe falso per nascondere le reali condizioni di salute del presidente.

La Casa Bianca di Trump ci ha ormai abituato a informazioni e comunicazioni confuse e contraddittorie, ma in questo caso sono intervenuti gli esperti di effetti speciali e di falsificazioni video, come Captain Disillusion, che ha smontato la tesi di complotto con poche semplici considerazioni tecniche: prima di tutto, l’illuminazione di Trump è tipica di una scena all’aperto ed è difficilissima da ricreare in studio; poi ci sono dettagli molto accurati, come il vento che muove i capelli, il tono di voce tipico di chi parla all’aperto (difficile da assumere recitando) e il sottofondo dell’audio ambientale, che stridono con l’idea di una messinscena. E il presunto loop dello sfondo è un artefatto della compressione digitale video lossy usata dai social network, ben conosciuto dagli addetti ai lavori.

In realtà la spiegazione dell’aspetto effettivamente atipico di questo video è probabilmente più banale: Trump è stato inquadrato da notevole distanza, come precauzione sanitaria, con un teleobiettivo, e la compressione video ha falsato colori e contrasto. Ma chi vuole credere a tutti i costi al complotto, da una parte o dall’altra, non accetta queste giustificazioni.

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